mercoledì 30 gennaio 2019

Spiegazione dell'Icona dell'Ypapandì


Descrizione dell’Icona

L’icona riproduce la scena dell’incontro e dell’abbraccio di Gesù col vecchio Simeone che avviene sulla soglia del tempio. Simeone abbraccia e adora colui che è la “luce per illuminare le genti” e la “gloria di Israele”. È l’incontro tra l’antica e la nuova alleanza. Simeone rispetto agli altri personaggi è posto più in alto, su un gradino, per indicare che egli si trovava nel tempio ed era in attesa della realizzazione delle promesse messianiche. Simeone ha il busto inclinato in segno di adorazione. Sul suo volto si legge la gioia e la commozione per la realizzazione delle promesse del Signore. Finalmente può vedere e abbracciare il suo Signore e cantare al Dio fedele: “ora lascia o Signore che il tuo servo vada in pace secondo la tua parola perché i miei occhi hanno visto la salvezza…”
Il bambino tra le braccia di Simeone è tutto proteso verso la madre in un gesto tenero che esprime da un lato tutta la vera umanità di Gesù, ma dall’altro, quella mano puntata verso la madre, è come se volesse indicare la partecipazione di Maria ai dolori del Figlio, è come se la mano del bambino indicasse non solo genericamente la madre, ma specificamente il suo cuore, facendo eco e sottolineando così le parole che Simeone dice in profezia a Maria: “E anche a te una spada trafiggerà l’anima”.
Maria è al centro della scena. Tende le braccia a Simeone nel gesto del “dono” e della “consegna”. Maria sa che quel bambino, carne della sua carne, è il Salvatore del mondo, il “Figlio dell’Altissimo” come le aveva detto l’angelo Gabriele il giorno dell’Annunciazione”. Maria è ricoperta da un manto rosso porpora su una tunica blu. Sul manto sono visibili le tre stelle che indicano la sua perpetua verginità. Sopra di lei si innalza un baldacchino con una tenda rossa alzata. È il velo del tempio che impediva alla gente di poter vedere oltre. Quel velo ora è alzato, grazie alla venuta di Gesù che ci introduce direttamente alla contemplazione del volto misterioso del Padre che prima della sua venuta era inaccessibile. Nel Protovangelo di Giacomo si racconta che Maria fin dalla sua tenera età, era stata portata al tempio per essere consacrata al Signore, e fu scelta da Sommo sacerdote per tessere il velo del tempio. Questo lavoro di tessitura di un arredo così importate del tempio, vuole essere prefigurazione della sua maternità miracolosa: Maria “tesse” nel suo grembo l’umanità di Gesù, vero Dio e vero uomo. Dietro Maria, proprio alle sue spalle, si trova la profetessa Anna, figlia di Fanuele, della tribù di Aser. Rimasta vedova dopo appena sette anni di matrimonio, si era consacrata al servizio del tempio ed aveva ottantaquattro anni. Si unisce alla lode e al ringraziamento di Simeone e col dito indica Maria e il Bambino per indicarci sia il motivo della loro attesa, che della loro gioia e anche per introdurci nella fede in Cristo Salvatore. È come se “l’antico testamento” ci mostrasse il “nuovo testamento”. Nella mano sinistra Anna ha un rotolo aperto su cui è scritta la frase: “Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele”, che è la profezia che Simeone fa sul bambino. Nell’estrema parte sinistra dell’icona c’è la figura di Giuseppe, che rappresenta l’uomo davanti al mistero: ha tra le mani l’offerta delle colombe, assiste muto e pieno di meraviglia a quanto viene detto del Bambino. L’offerta delle colombe sta a sottolineare lo stato di povertà della famiglia di Nazaret. Infatti la legge così prescriveva per le famiglie povere: “Se non ha mezzi da offrire un agnello, prenderà due tortore o due colombi: uno per l’olocausto e l’altro per il sacrificio espiatorio. Il sacerdote farà il rito espiatorio per lei ed essa sarà monda” (Lv 12,8).

sabato 19 gennaio 2019

La Domenica Bizantina - Domenica 20 Gennaio 2019

20 GENNAIO 2019
Domenica XII di Luca
SANT’EUTIMIO IL GRANDE



1^ ANTIFONA

Agathòn to exomologhìsthe to Kirìo, ke psàllin to onòmatì su, Ìpsiste. Tes presvìes tis Theotòku, Sòter, sòson imàs. 

Buona cosa è lodare il Signore, inneggiare al tuo nome, o Altissimo. Per l’intercessione della Madre di Dio, o Salvatore, salvaci.

2^ ANTIFONA

O Kìrios evasìlefen, efprèpian enedhìsato, enedhìsato o Kìrios dhìnamin ke periezòsato. Sòson imàs, Iiè Theù, o anastàs ek nekròn, psàllondàs si: Alliluia.

Il Signore regna, si è rivestito di splendore, il Signore si è ammantato di fortezza e se n’è cinto. O Figlio di Dio, che sei risorto dai morti, salva noi che a te cantiamo: Alliluia.

3^ ANTIFONA

Dhèfte agalliasòmetha to Kirìo, alalàxomen to Theò to Sotìri imòn. 

Venite, esultiamo nel Signore, cantiamo inni di giubilo a Dio, nostro Salvatore.

Òte katìlthes pros ton thànaton, i zoì i athànatos, tòte ton Àdhin enèkrosas ti astrapì tis Theòtitos; òte dhe ke tus tethneòtas ek ton katachthonìon anèstisas, pàse e Dhinàmis ton epuranìon ekràvgazon; Zoodhòta Christè, o Theòs imòn, dhòxa si.

Quando discendesti nella morte, o vita immortale, allora mettesti a morte l’Ade con la folgore della tua divinità; e quando risuscitasti i morti dalle regioni sotterranee, tutte le schiere delle regioni celesti gridavano: O Cristo datore di vita, Dio nostro, gloria a te.

ISODIKÒN

Dhèfte proskinìsomen ke prospèsomen Christò. Sòson imàs, Iiè Theù, o anastàs ek nekròn, psàllondàs si: Alliluia.

Venite, adoriamo e prostriamoci davanti a Cristo. O Figlio di Dio, che sei risorto dai morti, salva noi che a te cantiamo: Alliluia.


APOLITIKIA

Òte katìlthes pros ton thànaton, i zoì i athànatos, tòte ton Àdhin enèkrosas ti astrapì tis Theòtitos; òte dhe ke tus tethneòtas ek ton katachthonìon anèstisas, pàse e Dhinàmis ton epuranìon ekràvgazon; Zoodhòta Christè, o Theòs imòn, dhòxa si.

Quando discendesti nella morte, o vita immortale, allora mettesti a morte l’Ade con la folgore della tua divinità; e quando risuscitasti i morti dalle regioni sotterranee, tutte le schiere delle regioni celesti gridavano: O Cristo datore di vita, Dio nostro, gloria a te.


Evfrènu, èrimos i u tìktusa, evthìmison i uk odhìnusa; òti eplìthinè si tèkna anìr epithimiòn ton tu Pnèvmatos, evsevìa fitèvsas enkratìa ekthrèpsas is aretòn teliòtita. Tes aftù ikesìes, Christè o Theòs, irìnevson tin zoìn imòn.


Gioisci, deserto sterile, allietati tu, che non hai avuto travagli: ti ha infatti riempito abbondantemente di figli un uomo dai desideri secondo lo Spirito, avendo con religiosità piantato, con vigoria alimentato fino alla perfezione delle virtù. Per le sue preghiere, Cristo Dio, pacifica la nostra vita. 

Kanona pìsteos ke ikona praòtitos, enkratìas dhidhàskalon anèdhixè se ti pimni su i ton pragmaton alìthia; dhià tuto ektiso ti tapinosi ta ipsilà, ti ptochìa ta plùsia, pater ierarcha Nikòlae: prèsveve Christò to Theò, sothine tas psichàs imòn.

Regola di fede immagine di mansuetudine, maestro di continenza ti designò al tuo gregge la verità dei fatti; e in vero con l’umiltà hai raggiunto le vette più eccelse, con la povertà la vera ricchezza, Padre Gerarca Nicola prega Cristo Dio di salvare le anime nostre.

KONDAKION

O Mìtran Parthenikìn aghià-sas to tòko su, ke chìras tu Simeòn evloghìsas, os èprepe, profthàsas ke nin èsosas imàs, Christè o Theòs. All’irìnevson en polèmis to polìtevma, ke kratèoson Vasilìs us igàpisas, o mònos filànthropos.

Tu che hai santificato con la tua nascita il seno della Vergine ed hai benedetto come conveniva le mani di Simeone, sei venuto e hai salvato anche noi, Cristo Dio. Conserva nella pace il tuo popolo e rendi forti coloro che ci governano, o solo amico degli uomini.

APOSTOLOS (2 Cor 4, 6-15)

- Esultino i fedeli nella gloria, e si rallegrino dai loro giacigli. (Sal 149,5)
- Cantate al Signore un canto nuovo, la sua lode nell’assemblea dei fedeli. (Sal 149,1)

Dalla seconda lettera di San Paolo ai Corinti.

    Fratello, Dio disse: Rifulga la luce dalle tenebre, rifulse nei nostri cuori, per far risplendere la conoscenza della gloria divina che rifulge sul volto di Cristo.
    Però noi abbiamo questo tesoro in vasi di creta, perché appaia che questa potenza straordinaria viene da Dio e non da noi. Siamo infatti tribolati da ogni parte, ma non schiacciati; siamo sconvolti, ma non disperati; perseguitati, ma non abbandonati; colpiti, ma non uccisi, portando sempre e dovunque nel nostro corpo la morte di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo.
   Sempre infatti, noi che siamo vivi, veniamo esposti alla morte a causa di Gesù, perché anche la vita di Gesù sia manifesta nella nostra carne mortale. Di modo che in noi opera la morte, ma in voi la vita.
   Animati tuttavia da quello stesso spirito di fede di cui sta scritto: Ho creduto, perciò ho parlato, anche noi crediamo e perciò parliamo, convinti che colui che ha risuscitato il Signore Gesù, risusciterà anche noi con Gesù e ci porrà accanto a lui insieme con voi.
   Tutto infatti è per voi, perché la grazia, ancora più abbondante ad opera di un maggior numero, moltiplichi l’inno di lode alla gloria di Dio.

Alliluia (3 volte).

- Beato l’uomo che teme il Signore. (Sal 111,1a)   

Alliluia (3 volte).

- Nei suoi comandamenti metterà il suo volere. (Sal 111, 1b)   

Alliluia (3 volte).


VANGELO (Luca. 17, 12-19)

    In quel tempo, entrando Gesù in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi i quali, fermatisi a distanza, alzarono la voce, dicendo: “Gesù maestro, abbi pietà di noi!”. Appena li vide, Gesù disse: “Andate a presentarvi ai sacerdoti”.
   E mentre essi andavano, furono sanati. Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce; e si gettò ai piedi di Gesù per ringraziarlo. Era un Samaritano. 
   Ma Gesù osservò: “Non sono stati guariti tutti e dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato chi tornasse a render gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?”. E gli disse: “Alzati e va’; la tua fede ti ha salvato!”.


KINONIKON

Enìte ton Kìrion ek ton uranòn; enìte aftòn en tis ipsìstis. Alliluia.

Lodate il Signore dai cieli, lodatelo lassù nell'alto. Alliluia.


martedì 15 gennaio 2019

17 GENNAIO

Memoria del nostro Santo Padre
Antonio il grande


GRANDE VESPRO

Tono 4.

Tu che sei stato illuminato dai raggi dello Spirito, * quando la divina passione ti ha infiammato * e ha dato ali alla tua anima per desiderarla, * essa che realmente è l’apice dell’amore, * allora non hai fatto alcun conto della carne e del sangue * e sei uscito dal mondo, * a quella aderendo con grande ascesi ed esichia. * Sei stato così colmato dei beni superni, * come avevi desiderato, * e sei divenuto risplendente, * rischiarando, o Antonio, come una stella, * le anime nostre.

Tu che con la grazia del divino Spirito, * hai spezzato gli archi e i dardi dei demoni, * e con divini insegnamenti * a tutti hai reso note * la loro malizia e le loro insidie, * risplendendo dei divini fulgori * sei divenuto luminare chiarissimo dei monaci, * primo ordinatore del deserto, * espertissimo e venerabile medico per i malati, * e modello archetipo del vivere virtuoso, * o padre Antonio.

O tu che sei stato colmato di divini carismi: * Cristo, trovandoti quale specchio senza macchia * di divini riflessi, o padre, * ha proiettato su di te i fulgidi bagliori * della propria luce; * sei cosí apparso *generosa fonte di guarigioni, * cibo degli affamati, * ristoratore, con grandi piogge, * della brama degli assetati, * mentre, vedendo le disposizioni delle anime, * sapientemente le rendevi migliori per Dio * con la tua parola: * supplicalo dunque di salvare e illuminare * le anime nostre.

O angelo terrestre, * puro nell’anima e nel cuore, * uomo celeste, * maestro di verginità, * rigorosa norma di continenza, * o Antonio: * unito al tuo Sovrano, * e a lui offrendo la dossologia perenne, * o beato, * insieme agli angeli, * a tutti i santi e ai martiri, * libera sempre da gravi pericoli e cadute * quanti celebrano la tua sacra memoria.

Gloria. Tono pl. 2.

Custodita illesa in te l’immagine di Dio * e reso l’intelletto signore delle funeste passioni, * mediante l’ascesi, * hai raggiunto per quanto possibile la somiglianza: * poiché, facendo coraggiosamente violenza alla natura, * ti sei studiato di sottomettere * ciò che è inferiore a ciò che è superiore, * e di assoggettare la carne allo spirito. * Sei così divenuto eccelso fra i monaci, * colonizzatore del deserto, *allenatore di quelli che compiono bene la corsa, * rigorosissimo canone di virtù. * E ora nei cieli, * venuti meno ormai gli specchi˚, * contempli puramente, o Antonio, * la santa Trinità, * intercedendo
senza veli * per quanti ti onorano * con fede e amore.

Ora e sempre. Theotokíon.

Chi non ti dirà beata, o Vergine tutta santa? * Chi non celebrerà il tuo parto verginale? * Perché l’Unigenito Figlio che intemporalmente dal Padre è rifulso, * egli stesso, ineffabilmente incarnato, * è uscito da te, la pura: * Dio per natura e per noi fatto uomo per natura˚, * non diviso in dualità di persone, * ma da riconoscersi * in dualità di nature, senza confusione. * Imploralo, augusta beatissima, * perché sia fatta misericordia alle anime nostre.

Lettura del Libro della Sapienza di Salomone

Le anime dei giusti, invece, sono nelle mani di Dio, nessun tormento le toccherà. Agli occhi degli stolti parve che morissero; la loro fine fu ritenuta una sciagura, la loro partenza da noi una rovina, ma essi sono nella pace. Anche se agli occhi degli uomini subiscono castighi, la loro speranza è piena di immortalità. Per una breve pena riceveranno grandi benefici, perché Dio li ha provati e li ha trovati degni di sé: li ha saggiati come oro nel crogiuolo e li ha graditi come un olocausto. Nel giorno del loro giudizio risplenderanno; come scintille nella stoppia, correranno qua e là. Governeranno le nazioni, avranno potere sui popoli e il Signore regnerà per sempre su di loro. Quanti confidano in lui comprenderanno la verità; coloro che gli sono fedeli vivranno presso di lui nell'amore, perché grazia e misericordia sono riservate ai suoi eletti.


Lettura del Libro della Sapienza di Salomone
I giusti al contrario vivono per sempre, la loro ricompensa è presso il Signore e l'Altissimo ha cura di loro. Per questo riceveranno una magnifica corona regale, un bel diadema dalla mano del Signore, perché li proteggerà con la destra, con il braccio farà loro da scudo. Egli prenderà per armatura il suo zelo e armerà il creato per castigare i nemici; indosserà la giustizia come corazza e si metterà come elmo un giudizio infallibile; prenderà come scudo una santità inespugnabile; affilerà la sua collera inesorabile come spada e il mondo combatterà con lui contro gli insensati. Scoccheranno gli infallibili dardi dei fulmini, e come da un arco ben teso, dalle nubi, colpiranno il bersaglio; dalla fionda saranno scagliati chicchi di grandine colmi di sdegno. Infurierà contro di loro l'acqua del mare e i fiumi li sommergeranno senza pietà. Si scatenerà contro di loro un vento impetuoso, li disperderà come un uragano. L'iniquità renderà deserta tutta la terra e la malvagità rovescerà i troni dei potenti. Ascoltate, o re, e cercate di comprendere; imparate, governanti di tutta la terra. Porgete l'orecchio, voi che dominate le moltitudini e siete orgogliosi per il gran numero dei vostri popoli. La vostra sovranità proviene dal Signore; la vostra potenza dall'Altissimo, il quale esaminerà le vostre opere e scruterà i vostri propositi.


Lettura dal Libro della Sapienza di Salomone
Il giusto, anche se muore prematuramente, troverà riposo. Vecchiaia veneranda non è la longevità, né si calcola dal numero degli anni; ma la canizie per gli uomini sta nella sapienza; e un'età senile è una vita senza macchia. Divenuto caro a Dio, fu amato da lui e poiché viveva fra peccatori, fu trasferito. Fu rapito, perché la malizia non ne mutasse i sentimenti o l'inganno non ne traviasse l'animo, poiché il fascino del vizio deturpa anche il bene e il turbine della passione travolge una mente semplice. Giunto in breve alla perfezione, ha compiuto una lunga carriera. La sua anima fu gradita al Signore; perciò egli lo tolse in fretta da un ambiente malvagio. I popoli vedono senza comprendere; non riflettono nella mente a questo fatto che la grazia e la misericordia sono per i suoi eletti e la protezione per i suoi santi.

Stichirá prosómia.

Tono pl. 1.

Gioisci, principe degli asceti, * divenuto anche invincibile difensore: * tu infatti, estirpando le radici delle passioni, * e sostenendo valorosamente gli attacchi dei demoni, * hai trionfato della loro impotenza * e della loro seduzione che uccide le anime, * e hai mostrato l’efficacia della croce del Salvatore * e la sua potenza invincibile: * di essa cinto, * hai vinto tutti coloro che negano * la divina mani di Cristo nella carne. * Supplicalo dunque * di donare alle anime nostre * la grande misericordia˚.

Stico: Preziosa davanti al Signore la morte del suo santo.

Sei divenuto luminosa colonna * eretta con le virtù * e nube che dà ombra a chi è nel deserto˚, * guidando dalla terra al cielo * coloro che guardano a Dio, * e squarciando il mare delle passioni * col bastone della croce˚; * messo in fuga l’Amalek spirituale˚, * hai trovato senza impedimento, * o beato in Dio, * la via per salire al cielo * e l’eredità immacolata, * e stai ora pieno di gioia, insieme agli incorporei, * presso il trono di Cristo: * supplicalo dunque di donare alle anime nostre * la grande misericordia˚.

Stico: Beato l’uomo che teme il Signore: nei suoi comandamenti porrà tutto il suo diletto.

Gioisci, o Antonio, * che ti trattieni con i cori angelici * nel più alto dei cieli: * sulla terra, infatti, o padre, * hai vissuto la loro vita, * esercitandoti con verità nella virtù, * e ti sei mostrato purissimo specchio senza macchia * che riceve i bagliori irradianti * dello Spirito santo, * o felicissimo. * Così, illuminato, tu vedevi le cose future, * tutto predicendo * perché istruito dalla divina illuminazione di Cristo: * supplicalo dunque di donare alle anime nostre * la grande misericordia˚.

Gloria. Tono pl. 4.

Noi, folle di monaci, * ti onoriamo come guida, * padre nostro Antonio, * perché grazie a te abbiamo imparato * a camminare per la via veramente retta. * Beato sei tu che hai servito Cristo * e hai trionfato della potenza del nemico˚, * o compagno degli angeli, * familiare di Paolo di Tebe: * insieme a loro intercedi presso il Signore, * perché sia fatta misericordia * alle anime nostre.

Ora e sempre. Theotokíon.

Vergine senza nozze, * che hai ineffabilmente concepito Dio nella carne, * Madre del Dio altissimo, * ricevi le invocazioni dei tuoi servi, * o tutta immacolata: * tu che a tutti procuri la purificazione delle colpe, * implora per la salvezza di noi tutti, * accettando ora le nostre suppliche.

TROPARIO

Ton zilotìn Ilìan tis tròpis mimùmenos, to Vaptisthì evthìes tes trìvis epòmenos, Pàter Antonie, tis erìmu ghjègonas ikistìs, kiè tin ikumènin estìriksas evchès su. Dhiò prèsveve Christò to Theò, sothìne tàs psichàs imòn.

Imitando con i tuoi costumi lo zelo di Elia, seguendo il Battista sui retti pensieri, o padre Antonio, sei divenuto colonizzatore del deserto, e hai rafforzato tutta la terra con le tue preghiere. Intercedi dunque presso il Cristo Dio per la salvezza delle anime nostre.


sabato 12 gennaio 2019

La Domenica Bizantina - Domenica 13 Gennaio 2019 - Domenica dopo la Teofania


13 gennaio 2019
DOMENICA DOPO LA TEOFANIA

Santi Ermilio e Stratonico, martiri

Tono I; Eothinòn XI




1^ ANTIFONA

En exòdho Israìl ex Eghìptu, ìku Iakòv, ek laù varvàru.
Tes presvìes tis Theotòku, Sòter, sòson imàs.

Quando Israele uscì dall’Egitto, la casa di Giacobbe da un popolo barbaro. Per l’intercessione della Madre di Dio, o Salvatore, salvaci.

2^ ANTIFONA

Igàpisa, òti isakùsete Kìrios tis fonìs tis dheìseòs mu.
Sòson imàs, Iiè Theù, o en Iordhàni ipo Ioànnu vaptisthis psàllondàs si alliluia.

Amo il Signore perché egli ascolta la voce della mia supplica.
O Figlio di Dio, che sei stato battezzato da Giovanni nel Giordano, salva noi che a te cantiamo: Alliluia.

3^ ANTIFONA

Exomologhìsthe to Kirìo, òti agathòs, òti is ton eòna to èleos aftù.

En Iordhàni vaptizomènu su, Kìrie, i tis Triàdhos efaneròthi proskìnisis; tu gar Ghennìtoros i fonì prosemartìri si, agapitòn se Iiòn onomàzusa; ke to Pnèvma en ìdhi peristeràs evevèu tu lògu to asfalès. O epifanìs, Christè o Theòs, ke ton kòsmon fotìsas, dhòxa si. 

Celebrate il Signore perché è buono, perché in eterno è la sua misericordia.

Al tuo battesimo nel Giordano, Signore, si è manifestata l’adorazione della Trinità: la voce del Padre ti rendeva infatti testimonianza, chiamandoti ‘Figlio diletto’, e lo Spirito in forma di colomba confermava la sicura verità di questa parola. O Cristo Dio che ti sei manifestato e hai illuminato il mondo gloria a te.

ISODIKÒN

Evloghìmenos o erchòmenos en onòmati Kirìu. Theòs Kìrios ke epèfanen imìn.
Sòson imàs, Iiè Theù, o en Iordhàni ipo Ioànnu vaptisthis psàllondàs si alliluia.

Benedetto colui che viene nel nome del Signore, Dio è il Signore ed è apparso a noi. O Figlio di Dio, che sei risorto dai morti, salva noi che a te cantiamo: Alliluia.

APOLITIKION

Tu lìthu sfraghisthèndos ipò ton Iudhèon ke stratiotòn filassòndon to achrandòn su Sòma, anèstis triìmeros, Sòtir, dhorùmenos to kòsmo tin zoìn. Dhià tùto e Dhinàmis ton uranòn evòon si, Zoodhòta; Dhòxa ti Anastàsi su, Christè; dhòxa ti vasilìas su, dhòxa ti ikonomìa su, mòne filànthrope.

Sigillata la pietra dai giudei, mentre i soldati erano a guardia del tuo corpo immacolato, sei risorto il terzo giorno, o Salvatore, donando la vita al mondo. Per questo le schiere celesti gridavano a te, Datore di vita: Gloria alla tua risurrezione, o Cristo, gloria al tuo regno, gloria alla tua economia, o solo amico degli uomini.

En Iordhàni vaptizomènu su, Kìrie, i tis Triàdhos efaneròthi proskìnisis; tu gar Ghennìtoros i fonì prosemartìri si, agapitòn se Iiòn onomàzusa; ke to Pnèvma en ìdhi peristeràs evevèu tu lògu to asfalès.  O epifanìs, Christè o Theòs, ke ton kòsmon fotìsas, dhòxa si.


Al tuo battesimo nel Giordano, Signore, si è manifestata l’adorazione della Trinità: la voce del Padre ti rendeva infatti testimonianza, chiamandoti ‘Figlio diletto’, e lo Spirito in forma di colomba confermava la sicura verità di questa parola. O Cristo Dio che ti sei manifestato e hai illuminato il mondo gloria a te.

Kanòna pìsteos ke ikòna praòtitos enkratìas dhidàskalon anèdhixè se ti pìmni su i ton pragmàton alìthia; dhià tùto ektìso ti tapinosi ta ipsilà, ti ptochìa ta plùsia; Pàter Ierarcha Nicòlae, prèsveve Christò to Theò, sothìne tas psichàs imòn.

Regola di fede immagine di mansuetudine, maestro di continenza ti designò al tuo gregge la verità dei fatti; e in vero con l’umiltà hai raggiunto le vette più eccelse, con la povertà la vera ricchezza, Padre Gerarca Nicola prega Cristo Dio di salvare le anime nostre.

KONDAKION

Epefànis sìmeron ti ikumèni, ke to fòs su, Kìrie, esimiòthi ef’imàs en epignòsi imnùndas se: Ilthes, efànis, to fòs to apròsiton. 

Ti sei manifestato oggi a tutto il mondo, e la tua luce, Signore, è stata impressa su di noi, che riconoscendoti a te inneggiamo: Sei venuto, sei apparso, o luce inaccessibile.

TRISAGHION

Osi is Christòn evaptìsthite, Christòn enedhìsasthe. Alliluia.

Quanti siete stati battezzati in Cristo, di Cristo vi siete rivestiti. Alliluia.

APOSTOLOS (Ef. 4,7-13)

- Scenda su di noi la tua misericordia, o Signore, come abbiamo sperato in te. (Sal. 32,22).

- Esultate, giusti, nel Signore; ai retti si addice la lode. (Sal. 32,1).

Dalla lettera di San Paolo agli Efesini

    Fratelli, a ciascuno di noi è stata data la grazia secondo la misura del dono di Cristo. Per questo sta scritto: Ascendendo in cielo ha portato con sé prigionieri, ha distribuito doni agli uomini.
   Ma che significa la parola “ascese”, se non che prima era disceso quaggiù sulla terra? Colui che discese è lo stesso che anche ascese al di sopra di tutti i cieli, per riempire tutte le cose. E` lui che ha stabilito alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti, altri come pastori e maestri, per rendere idonei i fratelli a compiere il ministero, al fine di edificare il corpo di Cristo, finché arriviamo tutti all’unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, allo stato di uomo perfetto, nella misura che conviene alla piena maturità di Cristo. 

Alliluia (3 volte).
- Canterò in eterno la tua misericordia, o Signore, con la mia bocca annunzierò la tua fedeltà di generazione in generazione. (Sal. 88,2). 

Alliluia (3 volte).

- Poiché hai detto: “La mia grazia durerà per sempre”; la tua verità è fondata nei cieli. (Sal. 88,3).  

Alliluia (3 volte).

VANGELO (Mt.4, 12-17)

    
In quel tempo, avendo saputo che Giovanni era stato arrestato, Gesù si ritirò nella Galilea e, lasciata Nazaret, venne ad abitare a Cafarnao, presso il mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, perché si adempisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia: Il paese di Zàbulon e il paese di Nèftali, sulla via del mare, al di là del Giordano, Galilea delle genti; il popolo immerso nelle tenebre ha visto una grande luce; su quelli che dimoravano in terra e ombra di morte una luce si è levata. Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: “Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino”.

MEGALINARION

Megàlinon, psichì mu, tin timiotèran ke endhoksotéran ton àno stratevmàton. Aporì pàsa glòssa evfimìn pros aksìan; ilinghià dhe nus ke iperkòsmios imnìn se,  Theotòke; agathì ipàrchusa tin pìstin dhèhu; ke gar ton pòthon ìdhas ton èntheon imìn: sì gàr Christianòn i prostàtis, se megalìnomen.

Esalta, o anima mia, Colei che è più onorabile e più gloriosa delle schiere celesti. Ogni lingua è incapace di cantarti degnamente ed anche uno spirito celeste esita a cantarti o madre di Dio; ma tu, piuttosto, essendo buona, accetta la fede; tu conosci infatti il nostro desiderio da Dio ispirato; tu sei l’avvocata dei cristiani e noi ti magnifichiamo.

KINONIKON

Epefàni i chàris tu Theù i sotìrios pàsin anthròpis. Alliluia.
La grazia salvatrice di Dio s’è mostrata a tutti gli uomini. Alliluia.

DOPO “SOSON, O THEOS”: 

    En Iordhàni vaptizomènu su,     Al tuo battesimo nel Giordano,

INVECE DI “II TO ÒNOMA KIRÌU”

    En Iordhàni vaptizomènu su,     Al tuo battesimo nel Giordano, 






sabato 5 gennaio 2019

La Domenica Bizantina - Domenica 6 Gennaio 2019 - La Santa Teofania del Signore nostro Gesù Cristo

Domenica 6 Gennaio 2019
La Santa Teofania del Signore nostro Gesù Cristo


1^ ANTIFONA

En exòdho Israìl ex Eghìptu, ìku Iakòv, ek laù varvàru.
Tes presvìes tis Theotòku, Sòter, sòson imàs.

Quando Israele uscì dall’Egitto, la casa di Giacobbe da un popolo barbaro. Per l’intercessione della Madre di Dio, o Salvatore, salvaci.

2^ ANTIFONA

Igàpisa, òti isakùsete Kìrios tis fonìs tis dheìseòs mu.
Sòson imàs, Iiè Theù, o en Iordhàni ipo Ioànnu vaptisthis psàllondàs si alliluia.

Amo il Signore perché egli ascolta la voce della mia supplica.
O Figlio di Dio, che sei stato battezzato da Giovanni nel Giordano, salva noi che a te cantiamo: Alliluia.

3^ ANTIFONA

Exomologhìsthe to Kirìo, òti agathòs, òti is ton eòna to èleos aftù.

En Iordhàni vaptizomènu su, Kìrie, i tis Triàdhos efaneròthi proskìnisis; tu gar Ghennìtoros i fonì prosemartìri si, agapitòn se Iiòn onomàzusa; ke to Pnèvma en ìdhi peristeràs evevèu tu lògu to asfalès. O epifanìs, Christè o Theòs, ke ton kòsmon fotìsas, dhòxa si.

Celebrate il Signore perché è buono, perché in eterno è la sua misericordia.

Al tuo battesimo nel Giordano, Signore, si è manifestata l’adorazione della Trinità: la voce del Padre ti rendeva infatti testimonianza, chiamandoti ‘Figlio diletto’, e lo Spirito in forma di colomba confermava la sicura verità di questa parola. O Cristo Dio che ti sei manifestato e hai illuminato il mondo gloria a te.

ISODIKÒN

Evloghìmenos o erchòmenos en onòmati Kirìu. Theòs Kìrios ke epèfanen imìn.
Sòson imàs, Iiè Theù, o en Iordhàni ipo Ioànnu vaptisthis psàllondàs si alliluia.

Benedetto colui che viene nel nome del Signore, Dio è il Signore ed è apparso a noi. O Figlio di Dio, che sei risorto dai morti, salva noi che a te cantiamo: Alliluia.

APOLITIKION

En Iordhàni vaptizomènu su, Kìrie, i tis Triàdhos efaneròthi proskìnisis; tu gar Ghennìtoros i fonì prosemartìri si, agapitòn se Iiòn onomàzusa; ke to Pnèvma en ìdhi peristeràs evevèu tu lògu to asfalès. O epifanìs, Christè o Theòs, ke ton kòsmon fotìsas, dhòxa si.

KONDAKION

Epefànis sìmeron ti ikumèni, ke to fòs su, Kìrie, esimiòthi ef’imàs en epignòsi imnùndas se: Ilthes, efànis, to fòs to apròsiton.

Ti sei manifestato oggi a tutto il mondo, e la tua luce, Signore, è stata impressa su di noi, che riconoscendoti a te inneggiamo: Sei venuto, sei apparso, o luce inaccessibile.

TRISAGHION

Osi is Christòn evaptìsthite, Christòn enedhìsasthe. Alliluia.

Quanti siete stati battezzati in Cristo, di Cristo vi siete rivestiti. Alliluia.

APOSTOLOS (Tito 2,11-14; 3,4-7)

- Benedetto colui che viene nel nome del Signore. Il Signore è Dio ed è apparso a noi. (Sal. 117,26).
- Celebrate il Signore perché è buono; perché eterna è la sua misericordia. (Sal. 117,1).


Dalla lettera di San Paolo a Tito

Diletto figlio Tito, è apparsa la grazia di Dio, apportatrice di salvezza per tutti gli uomini, che ci insegna a rinnegare l’empietà e i desideri mondani e a vivere con sobrietà, giustizia e pietà in questo mondo, nell’attesa della beata speranza e della manifestazione della gloria del nostro grande Dio e salvatore Gesù Cristo; il quale ha dato se stesso per noi, per riscattarci da ogni iniquità e formarsi un popolo puro che gli appartenga, zelante nelle opere buone.
Quando però si sono manifestati la bontà di Dio, salvatore nostro, e il suo amore per gli uomini, egli ci ha salvati non in virtù di opere di giustizia da noi compiute, ma per sua misericordia mediante un lavacro di rigenerazione e di rinnovamento nello Spirito Santo, effuso da lui su di noi abbondantemente per mezzo di Gesù Cristo, salvatore nostro, perché giustificati dalla sua grazia diventassimo eredi, secondo la speranza, della vita eterna.

Alliluia (3 volte).

- Portate al Signore, figli di Dio; portate al Signore dei figli di arieti. (Sal. 23,1).
Alliluia (3 volte).
- La voce del Signore è sopra le acque, il Dio della gloria scatena il tuono, il Signore sull'immensità delle acque. (Sal. 28,3).
Alliluia (3 volte).

VANGELO (Matteo 3,13-17)

In quel tempo Gesù dalla Galilea andò al Giordano da Giovanni per farsi battezzare da lui. Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: “Io ho bisogno di essere battezzato da te e tu vieni da me?”. Ma Gesù gli disse: “Lascia fare per ora, poiché conviene che così adempiamo ogni giustizia”.
Allora Giovanni acconsentì. Appena battezzato, Gesù uscì dall'acqua: ed ecco, si aprirono i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di lui. Ed ecco una voce dal cielo che disse: “Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto”.

MEGALINARION

Megàlinon, psichì mu, tin timiotèran ke endhoksotéran ton àno stratevmàton. Aporì pàsa glòssa evfimìn pros aksìan; ilinghià dhe nus ke iperkòsmios imnìn se,  Theotòke; agathì ipàrchusa tin pìstin dhèhu; ke gar ton pòthon ìdhas ton èntheon imìn: sì gàr Christianòn i prostàtis, se megalìnomen.

Esalta, o anima mia, Colei che è più onorabile e più gloriosa delle schiere celesti. Ogni lingua è incapace di cantarti degnamente ed anche uno spirito celeste esita cantarti o madre di Dio; ma tu, piuttosto, essendo buona, accetta la fede; tu conosci infatti il nostro desiderio da Dio ispirato; tu sei l’avvocata dei cristiani e noi ti magnifichiamo.

KINONIKON

Epefàni i chàris tu Theù i sotìrios pàsin anthròpis. Alliluia.
La grazia salvatrice di Dio s’è mostrata a tutti gli uomini. Alliluia.

Preghiera dell’Ambone

Indicibile la tua bontà per noi, Signore Dio nostro, poiché ti compiacesti che il monogenito Figlio tuo si incarnasse dalla donna senza peccato, e in tutto diventasse simile a noi, escluso il peccato, e fosse battezzato come uomo a causa nostra da Giovanni il Precursore, colui che non aveva necessità di purificazione, ma affinché, santificata la natura delle acque, ci gratificasse della rigenerazione dall'acqua e dallo Spirito, affinché noi, conoscendo te, il Padre che non ha principio, adoriamo lui, il Figlio dal cielo, il diletto tuo proclamato al momento del battesimo, e glorifichiamo il tuttosanto tuo Spirito disceso su lui e manifestato al Battista, nel quale Spirito anche noi, avendoci sigillati e unti con il battesimo, tu ci facesti partecipi del Cristo tuo.
Di lui non rendere privi noi peccatori, bensì mediante lui irrobustiscici e rafforzaci contro ogni potenza malvagia, e i fedeli governanti rafforza contro ogni tirannide, e tutti noi guidaci al tuo Regno, affinché anche in noi sia glorificato il tuttosanto tuo nome e del monogenito Figlio tuo insieme con lo Spirito tuo Santo, ora e sempre e per i secoli dei secoli.










venerdì 4 gennaio 2019

O MEGAS AGHIASMOS - LA GRANDE BENEDIZIONE DELLE ACQUE

  O MEGAS AGHIASMOS - La Grande Benedizione delle acque



Questa celebrazione ha luogo a conclusione della Liturgia dopo la preghiera “opisthamvonos”. Si forma una processione per recarsi alla fontana fuori della chiesa oppure in fondo alla chiesa dove è preparato un tetrapodio con la kolinvrithra piena d'acqua per la benedizione. Durante la processione si cantano i seguenti tropari:

P. Foni Kiriu epi ton idaton voà legusa Defte, lavete pandes Pnevma sofias Pnevma sineseos, Pnevma fovu Theù,tu epifanendos Christù.

P. La voce del Signore echeggia sulle acque e dice: su via, del Cristo apparso ricevete tutti lo Spirito di sapienza, del timor di Dio.

P. Simeron ton idaton aghiazete i fisis ke righnite o Iordanis, ke ton idion namaton epechi to revma, Despotin oron riptomenon.

P. Oggi viene santificata la natura delle acque: il Giordano si ferma e trattiene il corso delle proprie acque vedendo il Signore purificarsi.

P. Os anthropos en potamo ilthes, Christe Vasilev ke dulikon vaptisma lavin spevdis, agathè, ipòton tu Prodromu chiron dià tas amartias imon, filanthrope.

P. Come uomo sei venuto al fiume, o Cristo Re; e ti sei affrettato, o Buono, a ricevere un battesimo da schiavo dalle mani del Precursore per i nostri peccati, o amico degli uomini.

P. Doxa Patrì ke Iiò ke Aghio Pnevmati, ke nin ke aì ke is tus eonas ton eonon. Amin.

P. Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo, e adesso e sempre e nei secoli dei secoli. Amen

P. Pros tin fonin tu voondos en ti erimo, Etimasate tin odon tu Kiriu, ilthes, Kirie, morfin dulu lavon, Vaptisma eton o mi ghnus amartian. Idosan se idata ke efovithisan sintromos ghegonen o Prodromos, ke evoise legon pos fotisi o lichnos to Fos; pos chirothetisi o dulos ton Despotin; aghiason emè ke ta idata, Sotir, o eron tu kosmu tin amartian.

P. All'invito di colui che grida nel deserto: preparate la via del Signore, sei venuto, o Signore, prendendo forma di schiavo e chiedendo il Battesimo Tu che non hai conosciuto il peccato. Ti videro le acque ed ebbero paura; fu preso da timore il Precursore ed esclamò dicendo: come la lucerna potrà illuminare la luce? Come potrà il se Come potrà il servo imporre la mano sul suo Signore? Santifica me e le acque, o Salvatore, Tu che togli i peccati del mondo.

D. Sapienza!

L. Lettura dalla profezia di Isaia (35,1-10).

D. Stiamo attenti.

L. Queste cose dice il Signore: il deserto e la terra gioiranno, esulterà la steppa e fiorirà; che essa fiorisca come il narciso, esulti ed elevi grida di giubilo. Le sarà concessa la gloria del Libano, come pure la magnificenza del Carmelo e di Saron. Essi vedranno la gloria del Signore, lo splendore del nostro Dio.Fortificate le mani deboli, rinfrancate le ginocchia vacillanti! dite ai pusillanimi: fatevi coraggio, non temete, ecco il vostro Dio: la sua vendetta viene, la retribuzione di Dio; egli stesso viene e vi salverà. Allora si apriranno gli occhi dei ciechi, e si apriranno le orecchie dei sordi; lo zoppo salterà come un cervo, la lingua del muto eleverà canti di trionfo, poiché sorgenti
d'acqua sgorgheranno nel deserto e ruscelli scorreranno nella steppa. La terra arida diventerà uno stagno e il suolo riarso avrà sorgenti abbondanti, e dove erano i covi degli sciacalli, si avranno erba, canna e giunco. La via sarà una via battuta, sarà chiamata la via santa; l'impuro non vi passerà. Dio stesso istruirà il viaggiatore, e i semplici non si smarriranno. Là non vi saranno leoni, nessuna belva feroce vi metterà piede; vi cammineranno i liberati. Di lì torneranno i redenti dal Signore, giungeranno in Sion fra canti di trionfo, eterna letizia coronerà le loro teste; gioia e allegrezza li invaderanno, tristezza e lamenti saranno terminati. 

D. Sapienza!

L. Lettura della profezia di Isaia (55,1-13).

D. Stiamo attenti.

L. Queste cose dice il Signore: su, voi assetati, venite tutti all'acqua, anche se non avete denaro. Venite, comprate del grano e mangiate, senza denaro, e senza pagare acquistate vino e latte. Perché spendete il vostro denaro per altro che non è pane e la vostra paga per cose che non saziano? Ascoltatemi, e mangerete ciò che è buono e sarete allietati da cibi squisiti. Aprite l'orecchio e venite a me: ascoltate e l'anima vostra vivrà. Io concluderò con voi un patto eterno secondo le promesse fatte a David. Ecco, io l'ho dato come testimonio ai popoli, capo e maestro delle nazioni. Ecco, chiamerai popoli che non conoscevi e nazioni che t'ignoravano accorreranno a te, per amore del Signore, tuo Dio, per amore del Santo d'Israele, che ti glorifica. Cercate il Signore fino a che può essere trovato, invocatelo mentre è vicino. L'empio abbandoni la sua via, l'iniquo desista dai suoi pensieri, ritorni al Signore, che ne avrà misericordia, al nostro Dio, che largheggia nel perdono; poiché i miei pensieri non sono i vostri, e le vostre vie non sono le mie, - dice il Signore. Quanto il cielo è più elevato della terra, altrettanto i miei disegni superano i vostri progetti e i miei pensieri sono al disopra dei vostri. E come la pioggia e la neve discendono dall'alto dei cieli ma non vi ritornano senza aver irrigata, fecondata e fatta germogliare la terra, affinché produca il seme al seminatore e il pane per mangiare, così la parola che  esce dalla mia bocca non ritorna a me senza frutto, ma compie ciò che desidero e adempie la sua missione. Così partirete con gioia e camminerete in pace. Monti e colline vi acclameranno e tutti gli alberi dei campi vi applaudiranno. Al posto dei roveti crescerà il cipresso, al posto delle ortiche verdeggerà il mirto. Questo sarà per il Signore un nome glorioso, un monumento eterno che non verrà mai distrutto.

D. Sapienza!

L. Lettura dalla profezia di Isaia (12,3-6).

D. Stiamo attenti.

L. Queste cose dice il Signore: attingerete con gioia le acque dalle fonti del Salvatore e direte in quel giorno: “Lodate il Signore, invocate il suo nome, proclamate le sue opere tra le nazioni, ricordate che il suo nome è sublime. Cantate al Signore, perché ha fatto grandi cose: e questo sia noto su tutta la terra. Esulta e giubila abitante di Sion, perché grande in mezzo a te è il Santo d'Israele”.

D. Stiamo attenti.

L. Il Signore è mia illuminazione e mio Salvatore, chi temerò io? il Signore è il protettore della mia vita, di chi paventerò?

D. Sapienza.

L. Lettura della prima epistola di Paolo ai Corinti (10,1-4).

 Fratelli, desidero che voi sappiate bene questo: i nostri padri furono tutti sotto la nube e tutti attraversarono il mare, e tutti, seguendo Mosè, furono battezzati in lui, nella nube e nel mare, e tutti mangiarono dello stesso cibo spirituale, e tutti bevettero la stessa bevanda spirituale. Bevevano infatti ad una pietra spirituale che li seguiva, e questa pietra era il Cristo.

P. Alliluia, alliluia, alliluia. 

L. La voce del Signore sopra le acque.

P. Alliluia, alliluia, alliluia. 


L. Il Dio della gloria tuona sopra le acque.
P. Alliluia, alliluia, alliluia. 

D. Sapienza! in piedi, ascoltiamo il S. Evangelo.

S. Pace a tutti.

P. Ke to pnevmatì su.

S. Lettura del S. Vangelo secondo S. Marco (1,9-11)

D. Stiamo attenti.

P. Dhòxa si, Kìrie, dhòxa si. 

S. In quei giorni, Gesù giunse da Nazaret di Galilea e fu battezzato da Giovanni nel Giordano. Nel momento in cui usciva dall'acqua, vide spalancarsi i cieli e lo Spirito scendere sopra di lui quasi come colomba. E dal cielo una voce si fece udire: “Tu sei il mio Figlio diletto, in Te mi sono compiaciuto”.

P. Dhòxa si, Kìrie, dhòxa si. 

Mentre il Diacono recita l’ektenia seguente, il celebrante dice sommessamente la seguente preghiera. 

Se il diacono manca il sacerdote la recita durante le profezie.


S. Signore Gesù Cristo, Figlio unigenito, che sei nel seno del Padre, vero Dio, sorgente di vita e di Immortalità, luce da luce, venuto al mondo per illuminarlo, rischiara la nostra mente col tuo Santo Spirito ed accogli il ringraziamento che Ti tributiamo per le mirabili e prodigiose tue opere, disposte fin dall’eternità col tuo salutare ordinamento. Così rivestito della nostra debole e povera natura, sottomesso alle leggi dei tuoi servi, sei disceso Tu, Sovrano di ogni cosa, ed hai accettato di essere battezzato nel Giordano da mano di servo affinché, santificata la natura delle acque, Tu incontaminato, aprissi a noi la via della rigenerazione per l’acqua e il Santo Spirito, restituendoci alla primitiva libertà. Nel celebrare il ricordo di un tal divino mistero Ti preghiamo, o Signore, amico degli uomini, di versare sopra di noi, indegni tuoi servi, per la tua divina promessa, l’acqua purificatrice, dono della tua misericordia, affinché, per mezzo di quest’acqua, sia accetta alla tua bontà la supplica di noi peccatori e sia accordata per essa la tua benedizione a noi e a tutto il tuo popolo fedele, a gloria del santo ed adorabile tuo nome. Poiché a Te si conviene ogni gloria, onore ed adorazione, assieme al Padre tuo eterno e al tutto santo, buono e vivificante tuo Spirito, ora e sempre e nei secoli dei secoli. Amìn.

D. In pace preghiamo il Signore.

P. Kìrie elèison. (e così dopo le invocazioni successive)

D. Per la pace che viene dall'alto e per la salvezza delle anime nostre, preghiamo il Signore.

Per la pace del mondo intero, per la prosperità delle sante Chiese di Dio e per l'unione di tutti, preghiamo il Signore.

Per questa santa dimora e per coloro che vi entrano con fede, pietà e timore di Dio, preghiamo il Signore.


Per il nostro piissimo vescovo NN. per il venerabile presbiterio e per il diaconato in Cristo, per tutto il clero e il popolo, preghiamo il Signore

Per i nostri governanti, preghiamo il Signore.

Per questa città, per ogni città e paese, e per i fedeli che vi abitano, preghiamo il Signore.

Per la salubrità del clima, per l'abbondanza dei frutti della terra e per tempi di pace, preghiamo il Signore.

Per i naviganti, per i viandanti, i malati, i sofferenti, i prigionieri e per la loro salvezza, preghiamo il Signore.

Affinché sia santificata quest'acqua con la virtù e la potenza e la venuta dello Spirito Santo, preghiamo il Signore.

Affinché discenda su queste acque l'azione purificatrice della sovrasostanziale Trinità, preghiamo il Signore.

Affinché siano donate ad esse la grazia della redenzione e la benedizione del Giordano, preghiamo il Signore.

Affinché noi possiamo essere illuminati con la luce della conoscenza e della pietà per la venuta dello Spirito Santo, preghiamo il Signore.

Perché quest'acqua possa divenire dono di santificazione, lavacro dei peccati per la guarigione dell'anima e del corpo, ed idonea per ogni utilità, preghiamo il Signore.

Perché quest'acqua divenga sorgente di vita eterna, preghiamo il Signore.

Affinché si manifesti riparo contro tutte le insidie dei nemici visibili ed invisibili, preghiamo il Signore.

Per coloro che ne attingono e ne prendono per la benedizione delle loro case, preghiamo il Signore.

Perché possa servire per purificazione delle anime e dei corpi di tutti quelli che la prendono e la usano con fede, preghiamo il Signore.

Affinché siamo resi degni di essere ripieni di santificazione per la partecipazione di queste acque all'invisibile manifestazione dello Spirito Santo, preghiamo il Signore.

Affinché il Signore Iddio esaudisca la voce della preghiera di noi peccatori ed abbia misericordia di noi, preghiamo il Signore.

Per essere liberati da ogni afflizione, flagello, pericolo e necessità, preghiamo il Signore.

Soccorrici, salvaci, abbi pietà di noi e custodiscici, o Dio, con la tua grazia.

Facendo memoria della tuttasanta, immacolata, benedetta, gloriosa Signora nostra, Madre di Dio e sempre Vergine Maria, insieme con tutti i Santi, raccomandiamo noi stessi, gli uni gli altri, e tutta la nostra vita a Cristo Dio.

P. Si, Kìrie.

Al termine dell’ektenia il sacerdote recita ad alta voce la seguente preghiera (opera di Sofronio, patriarca di Gerusalemme)

S. Trinità sovrasostanziale, buonissima, divinissima, onnipotente, onniveggente, invisibile, incomprensibile, creatrice delle sostanze spirituali e delle creature ragionevoli, innata bontà, luce inaccessibile che illumina ogni uomo che viene nel mondo, illumina anche me, indegno tuo servo; illuminami gli occhi della mente affinché possa anch'io inneggiare l'incommensurabile tua opera e potenza. Bene accetta ti sia la mia supplica per il popolo qui presente e fa che le mie colpe non impediscano che scenda il tuo Santo Spirito, ma concedimi di invocarti senza condanna e dire anche ora, tutto buono: Ti glorifichiamo, Signore amico degli uomini, onnipotente, eterno Re. Glorifichiamo Te, autore e fattore di ogni cosa. Ti glorifichiamo, Figlio di Dio unigenito, nato senza padre dalla Madre e senza madre dal Padre. Nella precedente Festa infatti Ti abbiamo visto bambino, in questa invece Ti vediamo perfetto, essendoti da perfetto manifestato Dio nostro perfetto. Oggi infatti è giunto il tempo della Festa, e il coro dei Santi si unisce a noi, gli Angeli fanno festa assieme agli uomini. Oggi la grazia del Santo Spirito, in forma di colomba, è discesa sopra le acque. Oggi è spuntato il sole che mai tramonta, e il mondo risplende alla luce del Signore. Oggi la luna con i suoi lucenti raggi brilla assieme al mondo. Oggi le luminose stelle con la chiarezza della loro luce rendono bello l'universo. Oggi le nuvole dall'alto dei cieli fanno piove 7 indietro e i monti trepidarono guardando Dio nella carne; e le nubi emisero una voce, ammirando Colui che veniva, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero. Contempliamo oggi la solennità del Signore nel Giordano: Egli infatti vi sommerge la morte della trasgressione, il pungolo dell'errore, il collegamento con l'inferno, e dà al mondo il Battesimo di salvezza. Per cui anch'io, peccatore ed indegno servo, narrando le grandezze dei tuoi prodigi, preso da timore, con compunzione a te esclamo:

Grande sei, o Signore, e prodigiose sono le opere tue, e nessuna parola è sufficiente ad inneggiare le tue meraviglie. (tre volte)

Ogni volta che il sacerdote pronunzia tale esclamazione il coro canta:

P. Dhòxa si, Kìrie, dhòxa si. 

Tu infatti, con la tua volontà, dal nulla hai portato all'esistenza tutte le cose, con la tua potenza trattieni il creato e con la tua provvidenza governi il mondo. Tu, con quattro elementi, hai costituito il creato, hai coronato con quattro stagioni il ciclo dell'anno. Innanzi a Te tremano tutte le intellettuali potenze. Te inneggia il sole, Te glorifica la luna, a Te sono sottoposti gli astri, a Te obbedisce la luce, di Te tremano gli abissi, a Te servono le sorgenti. Tu hai disteso il cielo come una cortina, Tu hai consolidata la terra sopra le acque, Tu hai arginato il mare con la sabbia, Tu hai effuso l'aria per la respirazione. Le angeliche potenze servono Te, i cori degli Arcangeli Ti adorano, i Cherubini dai molti occhi e i Serafini dalle sei ali, stando attorno e volando intorno, con timore si nascondono alla tua inaccessibile gloria. Poiché Tu, Dio non circoscritto, senza inizio ed ineffabile, sei venuto sulla terra, assumendo forma di servo, divenendo somigliante agli uomini: non hai sopportato, infatti, o Signore, per la tua grande misericordia, di vedere tiranneggiato dal diavolo il genere umano, ma sei venuto e ci hai salvato. Confessiamo la grazia, predichiamo la misericordia, non nascondiamo il beneficio. Hai liberato i figli della nostra natura, hai santificato il seno verginale con la tua nascita, tutto il creato ha sciolto a Te inni quando sei apparso. Perché Tu, o Dio nostro, Ti sei mostrato sulla terra ed hai voluto vivere insieme agli uomini. Tu, avendo mandato dal cielo il tuo Santo Spirito, hai santificato le acque del Giordano ed hai stritolato le teste dei dragoni colà annidati. 

Tu stesso dunque, o Re amico degli uomini, sii presente anche ora per la venuta del tuo Santo Spirito e santifica questa acqua. (tre volte).

  E dà ad essa la grazia della redenzione, la benedizione del Giordano. Rendila sorgente d'incorruttibilità, dono di santificazione, lavacro dei peccati, rimedio contro le infermità, rovina per i demoni, inaccessibile alle potenze contrarie, ripiena di angelica forza, affinché tutti coloro che ne attingono e ne prendono possano averla per purificazione delle anime, per medicina delle passioni, per santificazione delle case, vantaggiosa per ogni bisogno. Tu sei il Dio nostro, che con l'acqua ha annegato il peccato al tempo di Noè. Tu sei il Dio nostro, che attraverso il mare ha liberato dalla schiavitù del faraone,  8 per mezzo di Mosè il popolo ebreo. Tu sei il Dio nostro, che ha spaccato la pietra nel deserto, e ne sgorgarono le acque e si riempirono i torrenti e ha soddisfatto il suo popolo assetato. Tu sei il Dio nostro, che con l'acqua e col fuoco, per mezzo di Elia, ha liberato Israele dall'errore di Baal. 

Tu stesso anche ora, o Signore, santifica quest'acqua con il Tuo Santo Spirito. (tre volte) 

E concedi a tutti quelli che la toccano, che ne usano, che ne partecipano: la santificazione, la benedizione, la purificazione, la salute. E salva o Signore i tuoi servi, i fedeli nostri governanti. E custodiscili sotto la tua protezione, in pace. concedi loro tutto quello che si richiede per la salute e la vita eterna. ricordati del nostro vescovo (NN), di tutto il presbiterato, del diaconato in Cristo, di tutto l'ordine sacerdotale, e del popolo qui presente e dei nostri fratelli che per giusta causa sono assenti, ed abbi pietà di loro e di noi secondo la tua grande misericordia, affinché dagli elementi, dagli Angeli e dagli uomini, dalle cose visibili e invisibili sia glorificato il tuttosanto nome tuo, col Padre e col Santo Spirito, ora e sempre e nei secoli dei secoli.


P. Amìn 

S. Pace a tutti

P. Ke to pnevmatì su. 

D. Inchinate il vostro capo al Signore

P. Si, Kìrie.

Il celebrante aggiunge

S. Porgi, o Signore il tuo orecchio ed esaudiscici, Tu che ti sei degnato di farti battezzare nel Giordano e di santificare le acque; e benedici tutti noi, che inchinando il nostro capo significhiamo la condizione di servitù. E concedici di essere ripieni della tua santificazione, per la partecipazione e l'aspersione di quest'acqua; e sia per noi, o Signore, di salute per l'anima e per il corpo. Tu sei infatti la santificazione delle anime e dei corpi nostri, e a Te rendiamo la gloria, il ringraziamento e l'adorazione, assieme al Padre tuo eterno e al tuttosanto e buono e vivificante tuo Spirito ora e sempre e nei secoli dei secoli.

P. Amìn 

Il celebrante immerge nell'acqua per tre volte la S. Croce, tenendola con le mani assieme al mazzetto di erbe aromatiche. E prima il sacerdote e poi il coro cantano, per tre volte, il tropario:

.En Iordani vaptizomenu su, Kirie, i tis Triados efanerothi proskinisis tu gar Ghennitoros i fonì prosemartiri si, agapiton se Iion onomazusa ke to Pnevma en idi peristeras eveveu tu logu to asfales. O epifanis, Christè o Theos, ke ton kosmon fotisas, doxa si.



Tutti i presenti vanno poi a baciare la S. Croce tenuta dal celebrante, mentre questi connun ramo spruzza sul capo di ciascuno l'acqua benedetta.