giovedì 29 novembre 2018

Lettera Caritas Dicesana - Gita a Piana per il 23 Dicembre 2018



CARITAS DIOCESANA DI PIANA DEGLI ALBANESI

Ai rev. di Parroci e Amministratori Parrocchiali

Loro sedi

“Cristo nasce, rendete gloria; Cristo scende dai cieli, andategli incontro;
Cristo è sulla terra, elevatevi.
Cantate al Signore da tutta la terra e con letizia celebratelo, o popoli, perché si è glorificato”
(Ode I del Mattutino di Natale)

Carissimi parroci e amministratori parrocchiali,

ci stiamo avvicinando alla festività del Natale di Nostro Signore. Nel rito bizantino già siamo entrati nel periodo della quaresima del Natale, mentre i fedeli di rito latino, a breve, inizieranno le settimane liturgiche dell’Avvento. In questo periodo dell'anno le comunità parrocchiali sono chiamate a vivere momenti di ancora più intensa comunione e condivisione, sia all'interno delle stesse comunità, sia tra le varie parrocchie, ma, soprattutto attorno al proprio vescovo, visibile principio e fondamento di unità nella propria Chiesa particolare (cf Lumen Gentium, 23).

Proprio per favorire tale immagine di Chiesa, la Caritas Diocesana ha pensato di proporre, durante le feste natalizie, un momento diocesano di preghiera e di aggregazione, una giornata durante la quale poterci, come comunità diocesana, scambiarci fraternamente gli auguri. Abbiamo pensato alla data del 23 dicembre, domenica prima del Natale, con partenza la mattina dai paesi e rientro in serata. Ogni paese avrà a disposizione un pullman da 50 posti per i trasporti e un buffet a pranzo. In allegato trovate il programma della giornata.

Ci aggiorneremo nei prossimi giorni per i dettagli organizzativi e comunque per qualsiasi chiarimento potete contattarci. Sarebbe anche utile in questi giorni iniziare a conoscere il potenziale livello di partecipazione di ogni comunità parrocchiale considerato che si possono coinvolgere per paese fino a 50 persone.
Ringraziandovi sempre per la collaborazione, vi auguriamo un fecondo periodo in preparazione alla Nascita di Dio fatto uomo.
Piana degli Albanesi, 25/11/2018

Solennità di Cristo Re dell’universo
Apodhosis dell’Ingresso della Madre di Dio al Tempio – S. Caterina megalomartire

Il Consiglio Direttivo della Caritas Diocesana
Dott. Giuseppe Caruso (moderatore)
Suor Gloria Pattackal
Serva Paola La Russa


PROGRAMMA GIORNATA 23 DICEMBRE 2018
“INSIEME PER CRISTO E IN CRISTO – IN PREPARAZIONE AL NATALE”

Ore 9.30 Arrivo a Piana degli Albanesi e accoglienza in Cattedrale

Ore 9.45 Saluti e accoglienza del Parroco della Cattedrale papàs Jani Pecoraro

Ore 10.30 Divina Liturgia celebrata dal nostro Vescovo Giorgio Demetrio Gallaro

Ore 12.15 Incontro con il Vescovo

Ore 13.00 Pranzo

Ore 16.00 Visita al presepe vivente di Piana degli Albanesi

Ore 19.00 Saluti e partenze

sabato 24 novembre 2018

La Domenica Bizantina - Domenica 25 Novembre 2018





25 NOVEMBRE 2018
XXVII (XIII di luca).
Apodosis della festa dell’Ingresso di Maria Santissima nel Tempio. 
Santa Caterina Megalomartire. San Mercurio Megalomartire 

Tono II; Eothinòn V





1^ ANTIFONA

Agathòn to exomologhìsthe to Kirìo, ke psàllin to onòmatì su, Ìpsiste. Tes presvìes tis Theotòku, Sòter, sòson imàs. 

Buona cosa è lodare il Signore, inneggiare al tuo nome, o Altissimo. Per l’intercessione della Madre di Dio, o Salvatore, salvaci.

2^ ANTIFONA

O Kìrios evasìlefen, efprèpian enedhìsato, enedhìsato o Kìrios dhìnamin ke periezòsato. Sòson imàs, Iiè Theù, o anastàs ek nekròn, psàllondàs si: Alliluia.

Il Signore regna, si è rivestito di splendore, il Signore si è ammantato di fortezza e se n’è cinto. O Figlio di Dio, che sei risorto dai morti, salva noi che a te cantiamo: Alliluia.

3^ ANTIFONA

Dhèfte agalliasòmetha to Kirìo, alalàxomen to Theò to Sotìri imòn. 

Venite, esultiamo nel Signore, cantiamo inni di giubilo a Dio, nostro Salvatore.

Ote katìlthes pros ton thànaton, i zoì athànatos, tòte ton àdhin enèkrosas ti astrapì tis Theòtitos; òte dhe ke tus tethneòtas ek ton katachtonìon anèstisas, pàse e dhinàmis ton epuranìon ekràvgazon: Zoodhòta Christè, o Theòs imòn, dhòxa si. 

Quando Tu, vita immortale, discendesti incontro alla morte, allora annientasti l’inferno col fulgore della Divinità, ma allorché risuscitasti i morti dai luoghi sotterranei, tutte le Potenze sovra-celesti esclamarono: Cristo, Dio nostro, datore di vita, gloria a Te.

ISODIKÒN

Dhèfte proskinìsomen ke prospèsomen Christò. Sòson imàs, Iiè Theù, o anastàs ek nekròn, psàllondàs si: Alliluia.

Venite, adoriamo e prostriamoci davanti a Cristo. O Figlio di Dio, che sei risorto dai morti, salva noi che a te cantiamo: Alliluia.


APOLITIKIA

Ote katìlthes pros ton thànaton, i zoì athànatos, tòte ton àdhin enèkrosas ti astrapì tis Theòtitos; òte dhe ke tus tethneòtas ek ton katachtonìon anèstisas, pàse e dhinàmis ton epuranìon ekràvgazon: Zoodhòta Christè, o Theòs imòn, dhòxa si. 

Quando Tu, vita immortale, discendesti incontro alla morte, allora annientasti l’inferno col fulgore della Divinità, ma allorché risuscitasti i morti dai luoghi sotterranei, tutte le Potenze sovra-celesti esclamarono: Cristo, Dio nostro, datore di vita, gloria a Te.

Sìmeron tis evdhokìas Theù to proìmion ke tis ton anthròpon sotirìas i prokìrixis; en naò tu Theù tranòs i Parthènos dhìknite ke ton Christòn tis pàsi prokatanghèlete. Aftì ke imìs megalofònos voìsomen: chère tis ikonomìas tu ktìstu i ekplìrosis.

Oggi è il preludio della divina benevolenza, e l’annunzio della salvezza degli uomini, nel tempio di Dio la Vergine si mostra apertamente e a tutti preannunzia Cristo. Gridiamole anche noi ad alta voce: Salve, o adempimento della economia del Creatore.

Tin panevfimon ninfin Christù imnisomen, Ekaterìna tin thìan ke poliùchon Sinà, tin voìthian imòn ke antìlipsin oti efimose lampròs tus kompsùs ton asevòn tu pnevmatos ti machèra ke nin os Màrtis stefthìsa etìte pasi to mega éleos.

Cantiamo la sposa di Cristo degna di ogni lode, la divina Caterina, protettrice del Sinai, nostro aiuto e soccorso: essa ha splendidamente chiuso la bocca con la spada dello Spirito ai più abili tra gli empi, ed ora, incoronata come martire chiede per tutti la grande misericordia.

O màrtis su Kìrie, en di athlìsi aftù to stèfos ekomìsato tis aftharsìas ek su tu Theù imòn; èchon gar tin ischìn su, tus tirànnus kathìlen, èthravse ke dhemònon ta anìschira thràsi; aftù tes ikesìes, Christè o Theòs, sòson tas psichàs imòn.

Il tuo martire, o Signore, nella lotta ha conseguito la corona dell'immortalità da te, nostro Dio. Infatti per mezzo della tua potenza egli ha sconfitto i tiranni ed ha infranto l'audacia impotente dei demoni. Per la sua intercessione, o Cristo Dio, salva le anime nostre.

Kanona pìsteos ke ikona praòtitos, enkratìas dhidhàskalon anèdhixè se ti pimni su i ton pragmaton alìthia; dhià tuto ektiso ti tapinosi ta ipsilà, ti ptochìa ta plùsia, pater ierarcha Nikòlae: prèsveve Christò to Theò, sothine tas psichàs imòn.

Regola di fede immagine di mansuetudine, maestro di continenza ti designò al tuo gregge la verità dei fatti; e in vero con l’umiltà hai raggiunto le vette più eccelse, con la povertà la vera ricchezza, Padre Gerarca Nicola prega Cristo Dio di salvare le anime nostre.

KONDAKION

O katharòtatos naòs tu Sotìros, i politìmitos pastàs ke Parthènos, to ieròn thisàvrisma tis dhòxis tu Theù sìmeron isàghete en to ìko Kirìu, tin chàrin sinisàgusa tin en Pnèvmati thìo; in animnùsin àngheli Theù; àfti ipàrchi skinì epurànios. 

Il tempio purissimo del Salvatore, il preziosissimo talamo e Vergine, il tesoro sacro della gloria di Dio viene introdotto in questo giorno nella casa del Signore, recando con sé la grazia dello Spirito divino; a Lei inneggiano gli Angeli di Dio: Costei è celeste dimora.

APOSTOLOS (Gal 3, 23 – 4,5)

- Mirabile è Dio nei suoi santuari, il Dio d’Israele.  (Sal 67,36)
- Nelle assemblee benedite Dio, il Signore della stirpe d’Israele. (Sal 67,27)

Dalla lettera di San Paolo ai Galati.

    Fratelli, prima che venisse la fede, noi eravamo rinchiusi sotto la custodia della legge, in attesa della fede che doveva essere rivelata. Così la legge è per noi come un pedagogo che ci ha condotto a Cristo, perché fossimo giustificati per la fede.
    Ma appena è giunta la fede, noi non siamo più sotto un pedagogo. Tutti voi infatti siete figli di Dio per la fede in Cristo Gesù, poiché quanti siete stati battezzati in Cristo, vi siete rivestiti di Cristo. Non c’è più giudeo né greco; non c’è più schiavo né libero; non c’è più uomo né donna, poiché tutti voi siete uno in Cristo Gesù. E se appartenete a Cristo, allora siete discendenza di Abramo, eredi secondo la promessa.
   Ecco, io faccio un altro esempio: per tutto il tempo che l’erede è fanciullo, non è per nulla differente da uno schiavo, pure essendo padrone di tutto; ma dipende da tutori e amministratori, fino al termine stabilito dal padre. Così anche noi, quando eravamo fanciulli, eravamo come schiavi degli elementi del mondo. Ma quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo figlio, nato da donna, nato sotto la legge, per riscattare coloro che erano sotto la legge, perché ricevessimo l’adozione a figli. 

Alliluia (3 volte).
- Ho perseverato nell’attesa del Signore, ed egli su di me si è chinato, e ha dato ascolto al mio grido.    (Sal. 39, 20). 
Alliluia (3 volte).
- Ha posto i miei piedi sulla roccia. (Sal. 39, 3b).
Alliluia (3 volte).

VANGELO (Luca. 18, 18-27)

    Un giorno un notabile interrogò Gesù: “Maestro buono, che devo fare per ottenere la vita eterna?”. Gesù gli rispose: “Perché mi dici buono? Nessuno è buono, se non uno solo, Dio. Tu conosci i comandamenti: Non commettere adulterio, non uccidere, non rubare, non testimoniare il falso, onora tuo padre e tua madre”. Costui disse: “Tutto questo l’ho osservato fin dalla mia giovinezza”.
    Udito ciò, Gesù gli disse: “Una cosa ancora ti manca: vendi tutto quello che hai, distribuiscilo ai poveri e avrai un tesoro nei cieli; poi vieni e seguimi”. Ma quegli, udite queste parole, divenne assai triste, perché era molto ricco.
    Quando Gesù lo vide, disse: “Quant’è difficile, per coloro che possiedono ricchezze entrare nel regno di Dio. E’ più facile per un cammello passare per la cruna di un ago che per un ricco entrare nel regno di Dio!”. Quelli che ascoltavano dissero: “Allora chi potrà essere salvato?”. Rispose: “Ciò che è impossibile agli uomini, è possibile a Dio”.

MEGALINARION

Àngheli tin ìsodhon tis panàghnu, oròndes exeplìttondo, pos i Parthènos isìlthen is ta àghia ton aghìon. Os empsìcho naò Theù kivotò psavèto midhamòs chìr amiìton; Chìli dhe pistòn ti Theotòko asighìtos, fonìn tu anghèlu anamèlponda, en agalliàsi voàto: Ondos anotèra pàndon ipàrchis, Parthène agnì.

Gli Angeli, contemplando l’ingresso della Vergine, si stupirono, come la Vergine fosse entrata nel Santo dei Santi? Come tempio vivente, arca di Dio, mai accada che mano di profani la tocchi: ma le labbra dei fedeli, incessantemente cantando alla Madre di Dio le parole dell’angelo, acclami-no esultanti: O Vergine pura, vera-mente tu sei elevata al di sopra di ogni creatura.

KINONIKON

Potìrion sotirìu lìpsome, ke to ònoma Kirìu epikalèsome. Alliluia

Prenderò il calice della salvezza, ed invocherò il nome del Signore. Alliluia



venerdì 23 novembre 2018

Consigli Spirituali per prepararsi al Natale

Dodici Consigli Spirituali per prepararsi al Natale



E' iniziato il Digiuno della Quaresima di Natale (Avvento), per prepararsi alla Festa dell'Incarnazione del Signore. Come vivere al meglio questo periodo di riflessione e di astinenza?  Ecco dodici consigli per ogni buon cristiano.

1. Prega di più. Non tagliare le preghiere del mattino e della sera, aggiungi sempre una porzione di salterio o una lettura della Bibbia. Ricordati di Dio il più possibile. 

2. Preparati per la Confessione e la Comunione. Ripensa alle tue azioni, e a cosa ha danneggiato la tua anima. Preparati a ricevere più spesso i sacramenti, con la benedizione del tuo padre spirituale.

3. Perdona i tuoi nemici. E' impossibile crescere spiritualmente se c'è una pietra a pesare sul nostro cuore. Trova l'opportunità di parlare con chi ti ha fatto dei torti e perdonali, abbandona la rabbia.

4. Lascia internet per qualche giorno. Stare online porta via tempo che possiamo dedicare ai nostri cari. Senza internet per qualche giorno, sarai pervaso di molta più energia. Non ci credi? provaci!

5. Termina i progetti che hai in sospeso da più di sei mesi. In generale, i nostri progetti parlano della nostra responsabilità come cristiani. Molti credenti attestano che, una volta iniziato il digiuno, tutto procede con la preghiera a orari fissi e il digiuno regola il pensiero e schiarisce la mente. 

6. Visita le istituzioni sociali: gli orfanotrofi, le case d'infanzia, le case di riposo per anziani, gli ospedali, le carceri. Porta alle persone che vivono situazioni difficili un dono, fosse anche una buona conversazione e il tuo cuore. 

7. Dai da mangiare ai senzatetto. Prepara un po' di spesa per i poveri delle nostre città, che abbondano ovunque, anche in chiesa. Fallo con consapevolezza.

8. Guarda nel tuo armadio. I vestiti e le scarpe che non indossi possono essere molto utili per chi non ne ha. 

9. Compi le buone azioni in segreto. Specialmente ai tempi d'oggi, dove siamo bombardati di pubblicità sulla misericordia e la carità. Il beneficio di queste nostre azioni  viene da Dio stesso. 

10. Lascia perdere ciò che ti preoccupa. Non fermarti sul negativo, sbarazzati di ciò che ti opprime, siano pensieri o situazioni. 

11. Cucina la cena di Natale in anticipo, e vai alla liturgia! Non perdere la Veglia notturna e la divina liturgia per cucinare, ma preparati in tempo. 

12. Ringrazia Dio! 

martedì 20 novembre 2018

Foglio Liturgico della Festa del 21 Novembre

21 novembre

Ingresso della Tuttasanta Madre di Dio
nel Tempio
A mEZZOJUSO FESTA DA mARONNA RI MENZI SIMENTI



1^ ANTIFONA

Mègas Kìrios ke enetòs sfòdhra, en pòli tu Theù imòn, en òri aghìo aftùTes presvìes tis Theotòku, Sòter, sòson imàs.

Grande è il Signore e altamente da lodare nella città del nostro Dio, sul monte santo di lui. Per l’intercessione della Madre di Dio, o Salvatore, salvaci.

2^ ANTIFONA

Ighìase to skìnoma aftù o Ipsistos. Sòson imàs. Iiè Theù, o en aghìis tnavmastòs, psàllondàs si alliluia

L’Altissimo ha santificato il suo tabernacolo. O Figlio di Dio, ammirabile nei santi, salva noi che a te cantiamo: Alliluia

3^ ANTIFONA

To pròsopòn su litanèvsusin i plùsii tu laù.

Sìmeron tis evdhokìas Theù to proìmion ke tis ton anthròpon sotirìas i prokìrixis; en naò tu Theù tranòs i Parthènos dhìknite ke ton Christòn tis pàsi prokatanghèlete. Aftì ke imìs megalofònos voìsomen: chère tis ikonomìas tu ktìstu i ekplìrosis.

Tutti i ricchi del popolo imploreranno con doni il favore del Tuo volto.

Oggi è il preludio della divina benevolenza, e l’annunzio della salvezza degli uomini, nel tempio di Dio la Vergine si mostra apertamente e a tutti preannunzia Cristo. Gridiamole anche noi ad alta voce: Salve, o adempimento della economia del Creatore.

ISODIKÒN

Dhèfte proskinìsomen ke prospèsomen Christò.  Sòson imàs. Iiè Theù, o en aghìis tnavmastòs, psàllondàs si alliluia

Venite, adoriamo e prostriamoci davanti a Cristo. O Figlio di Dio, ammirabile nei santi, salva noi che a te cantiamo: Alliluia

APOLITIKION

Sìmeron tis evdhokìas Theù to proìmion ke tis ton anthròpon sotirìas i prokìrixis; en naò tu Theù tranòs i Parthènos dhìknite ke ton Christòn tis pàsi prokatanghèlete. Aftì ke imìs megalofònos voìsomen: chère tis ikonomìas tu ktìstu i ekplìrosis.

Oggi è il preludio della divina benevolenza, e l’annunzio della salvezza degli uomini, nel tempio di Dio la Vergine si mostra apertamente e a tutti preannunzia Cristo. Gridiamole anche noi ad alta voce: Salve, o adempimento della economia del Creatore.

KONDAKION

O katharòtatos naòs tu Sotìros, i politìmitos pastàs ke Parthènos, to ieròn thisàvrisma tis dhòxis tu Theù sìmeron isàghete en to ìko Kirìu, tin chàrin sinisàgusa tin en Pnèvmati thìo; in animnùsin àngheli Theù; àfti ipàrchi skinì epurànios. 

Il tempio purissimo del Salvatore, il preziosissimo talamo e Vergine, il tesoro sacro della gloria di Dio viene introdotto in questo giorno nella casa del Signore, recando con sé la grazia dello Spirito divino; a Lei inneggiano gli Angeli di Dio: Costei è celeste dimora.


APOSTOLOS (Ebr 9, 1-7)

- L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio mio Salvatore.  (Lc 1,46).
- Perché ha guardato l’umiltà della sua serva; d’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. (Lc. 1,48).

Dalla lettera agli Ebrei.

    Fratelli, la prima alleanza aveva norme per il culto e un santuario terreno. Fu costruita infatti una tenda: la prima, nella quale vi erano il candelabro, la tavola e i pani dell'offerta: essa veniva chiamata il Santo. Dietro il secondo velo poi c’era una Tenda, detta Santo dei Santi, con l'altare d'oro per i profumi e l'arca dell'alleanza tutta ricoperta d'oro, nella quale si trovavano un’urna d'oro contenente la manna, la verga di Aronne che aveva fiorito e le tavole dell'alleanza. E sopra l'arca stavano i cherubini della gloria, che facevano ombra al luogo dell'espiazione. Di tutte queste cose non è necessario ora parlare nei particolari. Disposte in tal modo le cose, nella prima Tenda entrano sempre i sacerdoti per celebrarvi il culto; nella seconda invece solamente il sommo sacerdote, una volta all'anno, e non senza portarvi del sangue, che egli offre per se stesso e per i peccati involontari del popolo.
Alliluia (3 volte).
- Ascolta, figlia, e guarda e porgi il tuo orecchio, e dimentica il tuo popolo e la casa di tuo padre. (Sal 44,11).       
 Alliluia (3 volte).
- I più ricchi del popolo cercano il tuo volto. (Sal 44,13b).
Alliluia (3 volte).

VANGELO (Luca 10, 38-42 e 11, 27-28)

    In quel tempo, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo accolse nella sua casa. Essa aveva una sorella, di nome Maria, la quale, sedutasi ai piedi di Gesù, ascoltava la sua parola; Marta invece era tutta presa dai molti servizi. Pertanto, fattasi avanti, disse: “Signore, non ti curi che mia sorella mi ha lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti”. Ma Gesù le rispose: “Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, ma una sola è la cosa di cui c’è bisogno. Maria si è scelta la parte migliore, che non le sarà tolta”. Mentre diceva questo una donna alzò la voce di mezzo alla folla e disse: “Beato il ventre che ti ha portato e il seno da cui hai preso il latte!”.  Ma egli disse: “Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!”. 

MEGALINARION

Àngheli tin ìsodhon tis panàghnu, oròndes exeplìttondo, pos i Parthènos isìlthen is ta àghia ton aghìon. Os empsìcho naò Theù kivotò psavèto midhamòs chìr amiìton; Chìli dhe pistòn ti Theotòko asighìtos, fonìn tu anghèlu anamèlponda, en agalliàsi voàto: Ondos anotèra pàndon ipàrchis, Parthène agnì.


Gli Angeli, contemplando l’ingresso della Vergine, si stupirono, come la Vergine fosse entrata nel Santo dei Santi? Come tempio vivente, arca di Dio, mai accada che mano di profani la tocchi: ma le labbra dei fedeli, incessantemente cantando alla Madre di Dio le parole dell’angelo, acclami-no esultanti: O Vergine pura, vera-mente tu sei elevata al di sopra di ogni creatura.

KINONIKON

Potìrion sotirìu lìpsome, ke to ònoma Kirìu epikalèsome. Alliluia

Prenderò il calice della salvezza, ed invocherò il nome del Signore. Alliluia


Preghiera dell'Ambone

 Chi parlerà delle tue imprese potenti, Signore, chi farà ascoltare tutte le lodi della tua bontà verso noi, poiché volendo manifestare il mistero nascosto nei secoli per la salvezza del genere degli uomini, dell'incarnazione del monogenito tuo figlio, e nel proposito di condurre al termine la tua promessa al profeta David, ti scegliesti la pura Madre sua per dimora della tua epifania nella carne, e da lei procedendo, salvasti il simile con il simile, e mediante l'assunzione da lei tu operasti la riplasmazione dell'intero genere umano.  Di lei ancora adesso festeggiando il giorno augusto dell'entrata al Tempio, noi rendiamo grazie a te, il donatore dei beni e chiediamo a te che mediante lei manifesti il volto tuo su noi e ci faccia conoscere la via, sulla quale procedendo noi siamo graditi alla tua bontà, scampandoci dalle insidie del diavolo, e ci guidi alla salvezza mediante la conversione, e nella lietezza dell'anima festeggiamo questa santa festa. Tu infatti sei il Dio della misericordia e della consolazione, e noi innalziamo la gloria a te, Padre e Figlio e Spirito Santo, ora e sempre e per i secoli dei secoli.


Sinassario della Festa dell'Ingresso al tempio della Madre di Dio


IL 21 DI QUESTO MESE, MEMORIA DELL’INGRESSO AL TEMPIO 
DELLA NOSTRA SOVRANA LA MADRE DI DIO 
E SEMPRE VERGINE MARIA.

Quando la santa e purissima bambina concessa da Dio al genere umano, reso sterile a causa del peccato, delle passioni e della morte, ebbe raggiunto l’età di due anni, il padre Gioacchino disse alla sua sposa: Portiamola al tempio del Signore, per compiere la promessa che abbiamo fatta di consacrarla all’Onnipotente fin dalla sua più giovane età. Ma Anna rispose: Aspettiamo fino al terzo anno, perché può darsi che lei invocherà suo padre e sua madre e non resterà nel tempio del Signore.
Quando arrivò il terzo anno, i due sposi decisero di realizzare il loro voto e di offrire la loro bambina al tempio. Allora Gioacchino fece convocare delle fanciulle di Ebrei di razza pura, per scortarla con delle fiaccole e di precederla alla volta del tempio in modo che, attratta dalla luce, la bambina non fosse tentata di tornare indietro verso i genitori. Ma la santa Vergine, creata tutta pura ed innalzata da Dio fin dalla nascita ad un grado di virtù e d’amore verso le cose celesti superiore a quello di ogni altra creatura, si slanciò correndo verso il tempio. Superò le vergini della sua scorta e, senza uno sguardo per il mondo, si gettò tra le braccia del gran sacerdote Zaccaria che l’aspettava sulla sagrato in compagnia degli anziani. Zaccaria la benedisse dicendo: Il Signore ha glorificato il tuo nome in tutte le generazioni. È a te che negli ultimi giorni Egli rivelerà la redenzione che ha preparato per il suo popolo. E, cosa inaudita per gli uomini della vecchia alleanza, fece entrare la bambina nel Santo dei Santi, dove solo il gran sacerdote poteva entrare e solamente una volta l’anno, nel giorno della festa dell’Espiazione. La fece sedere sul terzo gradino dell’altare, ed il Signore fece allora discendere su di lei la sua grazia. Lei si alzò e si mise a danzare per esprimere la sua gioia. Tutti quelli che erano presenti furono affascinati, contemplando quello spettacolo annunciatore delle grandi meraviglie che Dio avrebbe tosto compiuto in lei.
Avendo così lasciato il mondo, i suoi genitori ed ogni legame con le cose sensibili, la Santa Vergine restò nel tempio fino all’età di dodici anni. In effetti, divenuta allora nubile, i sacerdoti e gli anziani temettero che lei insudiciasse il santuario, e la affidarono al casto Giuseppe, perché fosse il custode della sua verginità, fingendo di essere il suo fidanzato. Durante questi nove anni, la Tutta Santa fu nutrita di un cibo spirituale portato da un angelo del Signore. Conduceva lì una vita celeste, superiore a quella dei primi genitori nel paradiso. Senza cure e senza passioni, superati i bisogni della natura e la tirannia dei piaceri dei sensi, ella viveva solo per Dio, con l’intelligenza fissa ad ogni momento nella contemplazione della Sua bellezza. Con la preghiera continua e la vigilanza su sé stessa, durante il soggiorno nel tempio, la santa fanciulla finì di purificare il suo cuore, che divenne un puro specchio dove si riflette la gloria di Dio. Si rivestì dello splendido ornamento delle virtù per prepararsi, come una fidanzata, alla venuta in lei del suo divino sposo, Cristo. Raggiunse una perfezione tale che riassunse in sé stessa tutta la santità del mondo e, divenuta simile a Dio per la virtù, attirò Dio a rendersi simile agli uomini con la Sua Incarnazione.
Introdotta nel santuario in età in cui le altre bambine cominciano ad imparare, la Tutta Santa, dal fondo inaccessibile del Santuario, ascoltava ogni sabato le letture della Legge e dei Profeti fatta al popolo nella parte pubblica del tempio. Con l’intelligenza affinata dalla solitudine e dalla preghiera, Ella pervenne così alla conoscenza del senso più profondo dei misteri della Scrittura. Vivendo tra le cose sante e contemplando la propria purezza, comprese quale era stato il disegno di Dio lungo tutta la storia del suo popolo eletto. Comprese che tutto quel tempo era stato necessario perché Dio si preparasse una madre in mezzo a questa umanità ribelle, e che, pura bambina scelta da Dio, Lei doveva divenire il vero tempio vivente della divinità. Collocata nel sacro luogo ove erano deposti i simboli della promessa di Dio, la Vergine rivelava che è nella sua persona che si dovevano avverarsi le figure. È Lei il santuario, il tabernacolo del Verbo di Dio, l’arca della nuova alleanza, il vaso contenente la manna celeste, la verga germogliante di Aronne, la tavola della legge della grazia. È in Lei che le oscure profezie si svelano: Lei è la scala che unisce la terra ed il cielo scorta in sogno dal patriarca Giacobbe, la colonna di nubi che rivela la gloria di Dio, la nube lieve del profeta Isaia, la montagna non intagliata di Daniele, la porta chiusa attraverso la quale Dio è venuto a visitare gli uomini di Ezechiele, la fonte viva e sigillata che fece scaturire sopra di noi le acque della vita eterna. Contemplando spiritualmente queste meraviglie che dovevano aver luogo in Lei, senza comprendere ancora chiaramente come si sarebbero compiute, la Tutta Santa diresse la sua preghiera e la sua intercessione verso Dio ancora con più intensità, affinché il Signore si affretti a realizzare le sue promesse e salvi il genere umano dalla morte, venendo ad abitare tra gli uomini.
Quando la Madre di Dio entrò nel Santo dei Santi, il tempo di preparazione e di prova dell’antica alleanza ebbe termine, e si celebra oggi il fidanzamento di Dio col genere umano. Ecco perché la Chiesa si rallegra ed esorta tutti coloro che amano Dio a ritirarsi essi stessi nel tempio del loro cuore per prepararvi la venuta del Signore, col silenzio e la preghiera, allontanandosi dai piaceri e dalle cure del mondo.

Le Synaxaire – Vies des Saints de l’Eglise Orthodoxe – Éditions «To Perivoli tis Panaghias» - Thessalonique 1996

Traduzione del Dott. Antonino Perniciaro.

lunedì 19 novembre 2018

Lettura dell'Icona del 21 Novembre


L'ICONA DELLA FESTA DELLA PRESENTAZIONE AL TEMPIO DELLA MADRE DI DIO



Il 21 novembre, nella tradizione bizantina, si celebra una delle “Dodici grandi feste”, cioè quella dell'Ingresso della Madre di Dio nel tempio

Di origine gerosolimitana, è legata alla dedicazione di una basilica in onore di Santa Maria, costruita dall'imperatore Giustiniano (527-565) accanto all'area che fu del tempio di Gerusalemme, nel luogo in cui la Vergine avrebbe trascorso la propria infanzia consacrata al servizio divino. Tale Chiesa, detta Nuova (in relazione a quella più antica, dedicata alla natività di Maria) fu dedicata il 21 novembre del 543. 

Molti aspetti della festa, presenti nei testi liturgici, vengono dal Protovangelo di Giacomo (risalente al III secolo), un apocrifo che ha avuto un notevole influsso in Oriente e Occidente. 

La memoria liturgica della Presentazione di Maria al Tempio trova la sua radice e il suo fondamento nella tradizione ebraica e nel fatto che, come tutti gli Ebrei osservanti, anche Gioachino e Anna, genitori della Vergine, hanno portato al Tempio Maria bambina, per offrirla al Signore, facendo dono di due tortore o di due colombi. Ispiratore dell'icona della Festa è sempre il Protovangelo di Giacomo. 
La scena è il Tempio di Gerusalemme diviso in tre parti. I genitori presentano al sommo sacerdote, identificato dalla tradizione con quello stesso Zaccaria, che sarà destinato ad accogliere nel medesimo luogo il Salvatore, la bambina rappresentata come una persona adulta, solo di dimensioni ridotte, coperta dal maforion, il mantello di colore rosso scuro che ritroviamo su tutte le icone della Madre di Dio. 
L'icona raffigura, infatti, Gioacchino e Anna, all'interno del cortile del tempio, seguiti da un corteo di sette vergini con le candele accese (questo particolare probabilmente è una reminiscenza degli antichi riti nuziali), che presentano la piccola Maria al sommo sacerdote perché l'accolga nel tempio. 

Il cortile rappresenta il primo grado della vita spirituale, la vita attiva dell'uomo che deve liberarsi dalle sue passioni: Gioacchino e Anna entrano con Maria in questo cortile per consegnare la loro bambina nelle mani del sacerdote e nei loro gesti s'indovina la determinazione di offrire la figlia al servizio del Signore. Davanti all'ingresso della seconda parte del tempio Zaccaria, padre di Giovanni Battista, vestito con gli abiti sacerdotali, attende il corteo: sta in piedi sul primo gradino di una scala che porta verso il Santo dei Santi. 

Maria si avvicina a Zaccaria senza timore né esitazione, alza le sue mani verso di lui in segno di offerta di sé, chiedendo di essere condotta all'interno del tempio. Dal recinto dell'altare si stacca una scala che giunge ad un trono posto sotto un baldacchino. Su di esso è seduta la Vergine nutrita con il pane del cielo, prefigurazione dell'eucaristia, portato a lei dall'arcangelo Gabriele, crescerà per questo compito. Al centro vi è un recinto entro cui si colloca il ciborio che sovrasta l'altare. La tenda che di norma lo nasconde è tirata da parte.
Con l'ingresso nel Sancta Sanctorum Ella è già consacrata a colui di cui sarà madre. La Vergine e il tempio s'identificano: Maria vive al suo interno come Gesù vivrà all'interno del suo corpo; la divinità di Cristo si nasconde interamente nell'umanità, secondo la logica dell'incarnazione.

Il 21 novembre si celebra anche la Giornata delle claustrali come invito alla gratitudine per quelle sorelle che vivono la loro consacrazione di vita nella preghiera, nella meditazione e nel nascondimento.

sabato 17 novembre 2018

Foglio della Liturgia Domenicale - Domenica 18 Novembre 2018

18 NOVEMBRE 2018
Domenica XXIV 
(IX di San Luca)
Santi Platone e Romano, martiri.

Tono I; Eothinòn IV


1^ ANTIFONA

Agathòn to exomologhìsthe to Kirìo, ke psàllin to onòmatì su, Ìpsiste. Tes presvìes tis Theotòku, Sòter, sòson imàs.

Buona cosa è lodare il Signore, inneggiare al tuo nome, o Altissimo. Per l’intercessione della Madre di Dio, o Salvatore, salvaci.

2^ ANTIFONA

O Kìrios evasìlefen, efprèpian enedhìsato, enedhìsato o Kìrios dhìnamin ke periezòsato. Sòson imàs, Iiè Theù, o anastàs ek nekròn, psàllondàs si: Alliluia.

Il Signore regna, si è rivestito di splendore, il Signore si è ammantato di fortezza e se n’è cinto. O Figlio di Dio, che sei risorto dai morti, salva noi che a te cantiamo: Alliluia.

3^ ANTIFONA

Dhèfte agalliasòmetha to Kirìo, alalàxomen to Theò to Sotìri imòn.

Venite, esultiamo nel Signore, cantiamo inni di giubilo a Dio, nostro Salvatore.

Tu lìthu sfraghisthèndos ipòton Iudhèon, ke stratiotòn filassòn-donto àchrandòn su sòma, anèstis triìmeros, Sotìr, dhorùmenos to kòsmo tin zoìn. Dhià tùto e Dhinàmis ton uranòn evòon si, Zoodhòta: Dhòxa ti anastàsi su, Christè, dhòxa ti vasilìa su, dhòxa ti ikonomìa su, mòne filànthrope.

Sigillata la pietra dai giudei, mentre i soldati erano a guardia del tuo corpo immacolato, sei risorto il terzo giorno, o Salvatore, donando la vita al mondo. Per questo le schiere celesti gridavano a te, datore di vita: Gloria alla tua risurrezione, o Cristo, gloria al tuo regno, gloria alla tua economia, o solo amico degli uomini.

ISODIKÒN

Dhèfte proskinìsomen ke prospèsomen Christò. Sòson imàs, Iiè Theù, o anastàs ek nekròn, psàllondàs si: Alliluia.

Venite, adoriamo e prostriamoci davanti a Cristo. O Figlio di Dio, che sei risorto dai morti, salva noi che a te cantiamo: Alliluia.


APOLITIKIA

Tu lìthu sfraghisthèndos ipòton Iudhèon, ke stratiotòn filassòn-donto àchrandòn su sòma, anèstis triìmeros, Sotìr, dhorùmenos to kòsmo tin zoìn. Dhià tùto e Dhinàmis ton uranòn evòon si, Zoodhòta: Dhòxa ti anastàsi su, Christè, dhòxa ti vasilìa su, dhòxa ti ikonomìa su, mòne filànthrope.

Sigillata la pietra dai giudei, mentre i soldati erano a guardia del tuo corpo immacolato, sei risorto il terzo giorno, o Salvatore, donando la vita al mondo. Per questo le schiere celesti gridavano a te, datore di vita: Gloria alla tua risurrezione, o Cristo, gloria al tuo regno, gloria alla tua economia, o solo amico degli uomini.

O màrtis su Kìrie, en di athlìsi aftù to stèfos ekomìsato tis aftharsìas ek su tu Theù imòn; èchon gar tin ischìn su, tus tirànnus kathìlen, èthravse ke dhemònon ta anìschira thràsi; aftù tes ikesìes, Christè o Theòs, sòson tas psichàs imòn

Il tuo martire, o Signore, nella lotta ha conseguito la corona dell'immortalità da te, nostro Dio. Infatti per mezzo della tua potenza egli ha sconfitto i tiranni ed ha infranto l'audacia impotente dei demoni. Per la sua intercessione, o Cristo Dio, salva le anime nostre.

Kanona pìsteos ke ikona praòtitos, enkratìas dhidhàskalon anèdhixè se ti pimni su i ton pragmaton alìthia; dhià tuto ektiso ti tapinosi ta ipsilà, ti ptochìa ta plùsia, pater ierarcha Nikòlae: prèsveve Christò to Theò, sothine tas psichàs imòn.

Regola di fede immagine di mansuetudine, maestro di continenza ti designò al tuo gregge la verità dei fatti; e in vero con l’umiltà hai raggiunto le vette più eccelse, con la povertà la vera ricchezza, Padre Gerarca Nicola prega Cristo Dio di salvare le anime nostre.

KONDAKION

O katharòtatos naòs tu Sotìros, i politìmitos pastàs ke Parthènos, to ieròn thisàvrisma tis dhòxis tu Theù sìmeron isàghete en to ìko Kirìu, tin chàrin sinisàgusa tin en Pnèvmati thìo; in animnùsin àngheli Theù; àfti ipàrchi skinì epurànios. 

Il tempio purissimo del Salvatore, il preziosissimo talamo e Vergine, il tesoro sacro della gloria di Dio viene introdotto in questo giorno nella casa del Signore, recando con sé la grazia dello Spirito divino; a Lei inneggiano gli Angeli di Dio: Costei è celeste dimora.

APOSTOLOS (Ef 5, 9-19)

- Scenda su di noi la tua misericordia, o Signore, come abbiamo sperato in te. (Sal 32, 22).
- Esultate, giusti, nel Signore; ai retti si addice la lode. (Sal 32, 1).

Dalla lettera di San Paolo agli Efesini.

    Fratelli, comportatevi come i figli della luce; il frutto della luce consiste in ogni bontà, giustizia e verità. Cercate ciò che è gradito al Signore, e non partecipate alle opere infruttuose delle tenebre, ma piuttosto condannatele apertamente, poiché di quanto viene fatto da costoro in segreto è vergognoso perfino parlare. Tutte queste cose che vengono apertamente condannate sono rivelate dalla luce, perché tutto quello che si manifesta è luce. Per questo sta scritto: “Svègliati, o tu che dormi, dèstati dai morti e Cristo ti illuminerà”. Vigilate dunque attenta-mente sulla vostra condotta, comportandovi non da stolti, ma da uomini saggi; profittando del tempo presente, perché i giorni sono cattivi. Non siate perciò inconsiderati, ma sappiate comprendere la volontà di Dio. E non ubriacatevi di vino, il quale porta alla sfrenatezza, ma siate ricolmi dello Spirito, intrattenendovi a vicenda con salmi, inni, cantici spirituali, cantando e inneggiando al Signore con tutto il vostro cuore.
Alliluia (3 volte).
- Iddio fa le mie vendette, e piega i popoli sotto di me. (Sal. 17,48).
Alliluia (3 volte).
- Iddio esalta le vittorie del re, e fa misericordia al suo Unto (Sal. 17,51).
Alliluia (3 volte).

VANGELO (Luca. 12, 16-21; 8,8)

    In quel tempo disse Gesù una parabola: “La campagna di un uomo ricco aveva dato un buon raccolto. Egli ragionava tra sé: Che farò, poiché non ho dove riporre i miei raccolti? E disse: Farò cosi: demolirò i miei magazzini e ne costruirò di più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni.Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; riposati, mangia, bevi e datti alla gioia. Ma Dio gli disse: “Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato di chi sarà? Così è di chi accumula tesori per sé, e non arricchisce davanti a Dio”. Chi ha orecchie da intendere, intenda!


KINONIKON

Enìte ton Kìrion ek ton uranòn; enìte aftòn en tis ipsìstis. Alliluia.

Lodate il Signore dai cieli, lodatelo lassù nell'alto. Alliluia.