venerdì 31 gennaio 2020

Commento dell'Icona della'Ypapandì - Presentazione al Tempio del Signore - 2 Febbraio

Descrizione dell’Icona




L’icona riproduce la scena dell’incontro e dell’abbraccio di Gesù col vecchio Simeone che avviene sulla soglia del tempio. Simeone abbraccia e adora colui che è la “luce per illuminare le genti” e la “gloria di Israele”. È l’incontro tra l’antica e la nuova alleanza. Simeone rispetto agli altri personaggi è posto più in alto, su un gradino, per indicare che egli si trovava nel tempio ed era in attesa della realizzazione delle promesse messianiche. Simeone ha il busto inclinato in segno di adorazione. Sul suo volto si legge la gioia e la commozione per la realizzazione delle promesse del Signore. Finalmente può vedere e abbracciare il suo Signore e cantare al Dio fedele: “ora lascia o Signore che il tuo servo vada in pace secondo la tua parola perché i miei occhi hanno visto la salvezza…”

Il bambino tra le braccia di Simeone è tutto proteso verso la madre in un gesto tenero che esprime da un lato tutta la vera umanità di Gesù, ma dall’altro, quella mano puntata verso la madre, è come se volesse indicare la partecipazione di Maria ai dolori del Figlio, è come se la mano del bambino indicasse non solo genericamente la madre, ma specificamente il suo cuore, facendo eco e sottolineando così le parole che Simeone dice in profezia a Maria: “E anche a te una spada trafiggerà l’anima”.

Maria è al centro della scena. Tende le braccia a Simeone nel gesto del “dono” e della “consegna”. Maria sa che quel bambino, carne della sua carne, è il Salvatore del mondo, il “Figlio dell’Altissimo” come le aveva detto l’angelo Gabriele il giorno dell’Annunciazione”. Maria è ricoperta da un manto rosso porpora su una tunica blu. Sul manto sono visibili le tre stelle che indicano la sua perpetua verginità. Sopra di lei si innalza un baldacchino con una tenda rossa alzata. È il velo del tempio che impediva alla gente di poter vedere oltre. Quel velo ora è alzato, grazie alla venuta di Gesù che ci introduce direttamente alla contemplazione del volto misterioso del Padre che prima della sua venuta era inaccessibile. Nel Protovangelo di Giacomo si racconta che Maria fin dalla sua tenera età, era stata portata al tempio per essere consacrata al Signore, e fu scelta da Sommo sacerdote per tessere il velo del tempio. Questo lavoro di tessitura di un arredo così importate del tempio, vuole essere prefigurazione della sua maternità miracolosa: Maria “tesse” nel suo grembo l’umanità di Gesù, vero Dio e vero uomo. Dietro Maria, proprio alle sue spalle, si trova la profetessa Anna, figlia di Fanuele, della tribù di Aser. Rimasta vedova dopo appena sette anni di matrimonio, si era consacrata al servizio del tempio ed aveva ottantaquattro anni. Si unisce alla lode e al ringraziamento di Simeone e col dito indica Maria e il Bambino per indicarci sia il motivo della loro attesa, che della loro gioia e anche per introdurci nella fede in Cristo Salvatore. È come se “l’antico testamento” ci mostrasse il “nuovo testamento”. Nella mano sinistra Anna ha un rotolo aperto su cui è scritta la frase: “Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele”, che è la profezia che Simeone fa sul bambino. 

Nell’estrema parte sinistra dell’icona c’è la figura di Giuseppe, che rappresenta l’uomo davanti al mistero: ha tra le mani l’offerta delle colombe, assiste muto e pieno di meraviglia a quanto viene detto del Bambino. L’offerta delle colombe sta a sottolineare lo stato di povertà della famiglia di Nazaret. Infatti la legge così prescriveva per le famiglie povere: “Se non ha mezzi da offrire un agnello, prenderà due tortore o due colombi: uno per l’olocausto e l’altro per il sacrificio espiatorio. Il sacerdote farà il rito espiatorio per lei ed essa sarà monda” (Lv 12,8).


giovedì 30 gennaio 2020

Inno Akathistos al Signore Gesù

INNO AKATHISTOS AL SIGNORE GESU





Sacerdote: Benedetto il Dio nostro in ogni tempo, ora e sempre nei secoli dei secoli.

Coro: Amìn.

Sacerdote: Gloria a te, Dio nostro, gloria a te.

Re celeste, Paraclito, Spirito della verità, tu che ovunque sei e tutto riempi, tesoro dei beni ed elargitore di vita, vieni e poni in noi la tua dimora, purificaci da ogni macchia e salva, o buono, le anime nostre.

Lettore: Santo Dio, santo forte, santo immortale, abbi pietà di noi. (3 volte.)

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito santo, ora e sempre e nei secoli dei secoli. Amìn.

Santissima Trinità, abbi pietà di noi; Signore, placati di fronte ai nostri peccati; Sovrano, perdonaci le nostre iniquità; o santo, visitaci nelle nostre infermità e guariscici per il tuo nome.

Signore, pietà; Signore, pietà; Signore, pietà.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito santo, ora e sempre e nei secoli dei secoli. Amìn.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo, così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori. E non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male.

Sacerdote: Poiché tuoi sono il regno, la potenza, la gloria: del Padre, del Figlio e del santo Spirito, ora e sempre e nei secoli dei secoli.

Coro: Amìn.

Lettore: Signore pietà (12 volte)

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito santo, ora e sempre e nei secoli dei secoli. Amìn.

Venite, adoriamo e prostriamoci al Re, nostro Dio.

Venite, adoriamo e prostriamoci al Cristo Re, nostro Dio.

Venite, adoriamo e prostriamoci a lui, il Cristo Re e Dio nostro.

Salmo 142

Signore, ascolta la mia preghiera, porgi l’orecchio alla mia supplica nella tua verità; esaudiscimi nella tua giustizia.
E non entrare in giudizio con il tuo servo, perché non sarà giustificato davanti a te alcun vivente.
Sì, il nemico ha perseguitato l’anima mia, ha umiliato fino a terra la mia vita, mi ha fatto sedere in luoghi tenebrosi, come i morti dai tempi antichi.
Si è abbattuto in me il mio spirito, in me si è turbato il mio cuore.
Mi sono ricordato dei giorni antichi e ho meditato su tutte le tue opere: sulle azioni delle tue mani meditavo.
Ho teso a te le mie mani; la mia anima, davanti a te, come terra senz’acqua.
Presto esaudiscimi, Signore, è venuto meno il mio spirito; non distogliere da me il tuo volto, perché sarei simile a quelli che scendono nella fossa.
Fammi sentire al mattino la tua misericordia, perché in te ho sperato; fammi conoscere, Signore, la via su cui camminare, perché a te ho levato l’anima mia.
Strappami ai miei nemici, Signore, perché in te mi sono rifugiato.
Insegnami a fare la tua volontà, perché tu sei il mio Dio; il tuo spirito buono mi guiderà nella via retta.
Per amore del tuo nome, Signore, mi farai vivere; nella tua giustizia trarrai dalla tribolazione l’anima mia.
Nella tua misericordia sterminerai i miei nemici e farai perire tutti quelli che opprimono l’anima mia, perché io sono tuo servo.


Salmo 50

Pietà di me, o Dio, secondo la tua grande misericordia, e secondo la moltitudine delle tue compassioni, cancella il mio delitto.
Lavami del tutto dalla mia iniquità e purificami dal mio peccato.
Poiché la mia iniquità io conosco, e il mio peccato è dinanzi a me in ogni tempo.
Contro te solo ho peccato, e il male davanti a te ho fatto: così che tu sia riconosciuto giusto nelle tue parole, e vinca quando sei giudicato.
Ecco che nelle iniquità sono stato concepito, e nei peccati, mi ha concepito mia madre.
Ecco, la verità hai amato: le cose occulte e i segreti della tua sapienza mi hai manifestato.
Mi aspergerai con issopo e sarò purificato; mi laverai, e sarò fatto più bianco della neve.
Mi farai udire esultanza e gioia, esulteranno le ossa umiliate.
Distogli il tuo volto dai miei peccati, e cancella tutte le mie iniquità.
Un cuore puro crea in me, o Dio, e uno spirito retto rinnova nelle mie viscere.
Non rigettarmi dal tuo volto, e il tuo spirito santo non togliere da me.
Rendimi l’esultanza della tua salvezza, e confermami con lo spirito che guida.
Insegnerò agli iniqui le tue vie, e gli empi a te ritorneranno.
Liberami dal sangue, o Dio, Dio della mia salvezza, e la mia lingua celebrerà con esultanza la tua giustizia.
Signore, apri le mie labbra, e la mia bocca proclamerà la tua lode.
Certo, se tu avessi voluto un sacrificio, lo avrei dato: di olocausti non ti compiacerai.
Sacrificio a Dio è uno spirito contrito: un cuore contrito e umiliato Dio non lo disprezzerà.
Benefica, Signore, nel tuo compiacimento, Sion, e siano edificate le mura di Gerusalemme.
Allora ti compiacerai del sacrificio di giustizia, dell’oblazione e di olocausti; allora offriranno vitelli sul tuo altare.

Piccola Dossologia

Gloria a Dio nel più alto dei cieli, pace sulla terra, e per gli uomini benevolenza.
Noi ti celebriamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua grande gloria.
Signore, Re del cielo, Dio Padre onnipotente; Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo, e santo Spirito.
Signore Dio, agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli il peccato del mondo abbi pietà di noi: tu che togli i peccati del mondo.
Accogli la nostra supplica, tu che siedi alla destra del Padre, e abbi pietà di noi.
Perché tu solo sei santo, tu solo Signore, Gesù Cristo, a gloria di Dio Padre. Amin.
Ogni giorno ti benedirò, e loderò il tuo nome in eterno e nei secoli dei secoli.
Signore, ti sei fatto nostro rifugio di generazione in generazione. Io ho detto: Signore, abbi pietà di me, sana l’anima mia perché ho peccato contro di te.
Signore, in te mi sono rifugiato: insegnami a fare la tua volontà, perché tu sei il mio Dio.
Poiché presso di te è la sorgente della vita, nella tua luce vedremo la luce.
Dispiega la tua misericordia per quelli che ti conoscono.
Concedici, Signore, in questa notte, di essere custoditi senza peccato.
Benedetto sei tu, Signore, Dio dei padri nostri, degno di lode e glorificato è il tuo nome nei secoli. Amin.
Sia la tua misericordia, Signore, su di noi, come in te abbiamo sperato.
Benedetto sei tu, Signore: insegnami i tuoi decreti.
Benedetto sei tu, Sovrano, dammi l’intelligenza dei tuoi decreti.
Benedetto sei tu, Santo, illuminami con i tuoi decreti.
Signore, la tua misericordia è in eterno, le opere delle tue mani non trascurare.
A te si addice la lode, a te si addice l’inno, a te si addice la gloria: al Padre, al Figlio e al santo Spirito, ora e sempre e nei secoli dei secoli. Amin.

Simbolo niceno-costantinopolitano

Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, Creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli; Luce da Luce, Dio vero da Dio vero; generato, non creato; della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo; e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu pure crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, e patì e fu sepolto e il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture. È salito al cielo e siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi ed i morti: e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato: e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo nella Chiesa una, santa, cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la resurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amìn.

A te, Invincibile stratega, trionfatore dell’Ade, io tua creatura e tuo servo, innalzo un inno di ringraziamento, poiché ci hai liberato dalla morte eterna. Ma tu che hai un’indicibile misericordia, liberami da tutti i pericoli, poiché t’invoco, Gesù, Figlio di Dio, abbi pietà di me.

 PRIMA STASIS

Creatore degli Angeli e Signore delle Potenze, apri la mia mente in preda al dubbio e muovi la mia lingua, perché io lodi il tuo purissimo nome, così come una volta hai fatto udire e parlare il sordomuto, che invocandoti così disse:

Gesù, meraviglioso, Meraviglia degli Angeli;
Gesù, fortissimo, Liberazione dei Progenitori;
Gesù, dolcissimo, Lode dei Patriarchi;
Gesù, gloriosissimo, Sostegno dei Re;
Gesù, desideratissimo, tu che hai realizzato l’annuncio dei Profeti;
Gesù, mirabile, Firmamento dei martiri;
Gesù, mitissimo, Soavità dei monaci;
Gesù, misericordiosissimo, Dolcezza dei Sacerdoti;
Gesù, pietosissimo, Continenza di quanti digiunano;
Gesù, dilettissimo, gioia dei giusti;
Gesù, nobilissimo, Saggezza delle Vergini;
Gesù, sempiterno, Salvezza dei peccatori;

Gesù, Figlio di Dio, abbi pietà di me.

Come ti sei impietosito, vedendo la vedova in preda ad un pianto dirotto, Signore, e ne risuscitasti il figlio che veniva portato alla sepoltura, così abbi pietà di me, Tu che hai amore per l’uomo, e risuscita la mia anima mortificata dal peccato, la quale invoca: Alliluia.

Filippo, cercando di comprendere ciò che è incomprensibile, disse: "Signore, mostraci il Padre". E tu gli rispondesti: "Sei con me ormai da tanto tempo e non hai compreso che il Padre è in me ed io sono nel Padre?". Perciò, invoco te, incomprensibile, con timore:

Gesù, Re onnipotente;
Gesù, Sovrano longanime;
Gesù, Salvatore misericordiosissimo;
Gesù, Custode mio buonissimo;
Gesù, non guardare i miei peccati:
Gesù, elimina le mie colpe;
Gesti, cancella la mia malvagità;
Gesù, perdona le mie menzogne;
Gesù, Speranza mia non mi abbandonare;
Gesù, mio Aiuto, non mi respingere;
Gesù, mio Creatore, non dimenticarti di me;
Gesù, mio Pastore, non mi perdere;

Gesù, Figlio di Dio, abbi pietà di me.

Gesù, che hai rivestito di forza proveniente dall’alto gli Apostoli a Gerusalemme, rivesti anche me, nudo da ogni virtù, dell’ardore del tuo Santo Spirito e concedimi di cantare a te con amore: Alliluia.

Pieno di infinita misericordia, Gesù, hai chiamato a Te i pubblicani, i peccatori e quanti non avevano fede, misericordioso. Perciò non disprezzare ora anche me simile a loro, ma con mirra preziosa accetta questo inno:

Gesù, Forza invincibile;
Gesù, Misericordia infinita;
Gesù, Bellezza splendida;
Gesù, Amore indicibile;
Gesù, Figlio del Dio vivente;
Gesù, abbi pietà di me peccatore;
Gesù, misericordia di me, peccatore;
Gesù, esaudisci me concepito nel peccato;
Gesù, insegnami, che sono diventato sciocco;
Gesù, illumina me che sono nelle tenebre;
Gesù, purifica me macchiato;
Gesù, riconduci me prodigo;

Gesù, Figlio di Dio, abbi pietà di me.

Pietro, con l’animo in preda alla tempesta del dubbio, affogava; ma vedendo te in persona, Gesù, che camminavi sulle acque, ti riconobbe come vero Dio e, soccorso dalla tua mano salvatrice, disse: Alliluia

 SECONDA STASIS

Il cieco, sentendo che tu, Signore, gli passavi accanto, gridò: "Gesù, figlio di David, abbi pietà di me!". Tu, chiamatolo a te, gli apristi gli occhi. Illumina, perciò, con la tua misericordia gli occhi spirituali del cuore a me che ti invoco:

Gesù, Creatore delle Altezze;
Gesù, Redentore degli uomini;
Gesù, Degradatore dei subdoli;
Gesù, Ornatore di tutte le creazioni;
Gesù, conforto dell’anima mia;
Gesù, illuminatore della mia mente;
Gesù, gioia del mio cuore;
Gesù, forza del mio corpo;
Gesù, mio Salvatore, salvami;
Gesù, mia Luce, illuminami;
Gesù, liberami da ogni sofferenza;
Gesù, libera me indegno;

Gesù, Figlio di Dio, abbi pietà di me.

Gesù, come un giorno con il tuo sangue divino ci hai redenti dalla maledizione della legge, così liberaci dalla trappola del serpente, per il quale la carne soffre e liberaci dalla dissipazione, abbattendo la vana disperazione, poiché ti cantiamo: Alliluia.

I fanciulli ebrei, vedendo in forma umana Colui che aveva creato l’uomo con la sua mano, e comprendendo che eri il Sovrano, s’affrettarono ad andargli incontro con rami di palme cantando l’Osanna! Noi invece ti offriamo un inno, invocandoti:

Gesù, vero Dio;
Gesù, figlio di David;
Gesù, re gloriosissimo;
Gesù, agnello immacolato;
Gesù, Pastore meraviglioso;
Gesù, Custode della mia infanzia;
Gesù, Guida della mia giovinezza;
Gesù, bastone della mia vecchiaia;
Gesù, speranza al momento della mia morte;
Gesù, vita dopo la mia morte;
Gesù, mio conforto durante il tuo Giudizio;
Gesù, in quel momento non mi svergognare;

Gesù, Figlio di Dio, abbi pietà di me.

Adempiendo l’annuncio e le parole dei profeti ispirati da Dio, Gesù, ti sei manifestato sulla terra e tu che sei inaccessibile, sei vissuto tra gli uomini ed hai sollevato le loro malattie. Perciò noi, guariti dalle tue piaghe, ci siamo abituati a cantare: Alliluia.

Risplendette sul mondo la luce della verità e fu vinto l’inganno del demonio. Infatti gli idoli, non resistendo alla tua potenza, Salvatore, caddero. Noi, invece, ricevuta la salvezza, ti invochiamo:

Gesù, unica Verità che deponi l’inganno;
Gesù, Luce che splendi più di ogni luce;
Gesù, Re superiore a tutti nella potenza;
Gesù, Dio che sei sempre misericordioso;
Gesù, Pane di vita che sazia me affamato;
Gesù, Fonte di conoscenza, disseta me assetato;
Gesù, Veste di gioia, vesti me che sono diventato nudo;
Gesù, Porto della letizia, riconducimi nel porto, che sono stato perso;
Gesù, Datore di quelli che chiedono, concedimi la rottura coi peccati;
Gesù, che trovi quelli che cercano, scopri l’anima mia;
Gesù, che apri a quanti bussano, apri il mio cuore indurito;
Gesù, Medico dei peccatori, purificami dai miei peccati;

Gesù, Figlio di Dio, abbi pietà di me.

Volendo rivelare il mistero nascosto da secoli, fosti condotto, Gesù, come un agnello alla morte e fosti simile ad una pecorella che non si lamenta quando la tosano. Ma come Dio sei risorto dai morti e gloriosamente sei salito al cielo sollevando con te noi che ti cantiamo: Alliluia.

TERZA STASIS

Il Creatore, manifestandosi a noi, ci ha rivelato una realtà nuova: Egli, che s’era incarnato senza seme dalla Vergine, lasciando intatti entrambi i sigilli risuscitò dalla tomba e si presentò agli apostoli con il suo corpo passando attraverso le porte chiuse. Perciò, pieni di meraviglia, ti invochiamo con fede:

Gesù, Logos incontenibile;
Gesù, Mente inscrutabile;
Gesù, Potenza irraggiungibile;
Gesù, Sapienza inconcepibile;
Gesù, Divinità indescrivibile;
Gesù, Dominio illimitato;
Gesù, Regno invincibile;
Gesù, Sovranità infinita;
Gesù, Potenza ultramondana;
Gesù, Potere eterno;
Gesù, mio Creatore, rinnovami;
Gesù, mio Salvatore, salvami;

Gesù, Figlio di Dio, abbi pietà di me.

Vedendo Dio incarnatosi miracolosamente, allontaniamoci dalle vanità di questo mondo e volgiamoci alla realtà divine. Infatti Dio è venuto sulla terra per sollevare al cielo noi che a lui cantiamo: Alliluia.

Era completamente tra i mortali, sebbene non si fosse allontanato dal cielo, l’Incomprensibile, quando di spontanea volontà soffrì per noi e con la sua morte calpestò la nostra, dando con la resurrezione la vita a coloro che gli cantano così:

Gesù, Dolcezza del mio cuore;
Gesù, Forza del mio corpo;
Gesù, Luce dell’anima mia;
Gesù, acutezza della mente;
Gesù, Gioia della mia coscienza;
Gesù, Speranza insormontabile;
Gesù, Ricordo sempiterno;
Gesù, lode sovraceleste;
Gesù, gloria ultramondana;
Gesù, mio desiderio, non mi respingere;
Gesù, mio Pastore, ricercami;
Gesù, mio Salvatore, salvami;

Gesù, Figlio di Dio, abbi pietà, di me.

Gesù, tutte le schiere angeliche incessantemente glorificano il tuo santissimo nome, cantando l’inno trisagio: Santo, Santo, Santo. Invece noi peccatori sulla terra con labbra, mortali cantiamo: Alliluia.

Gesù, nostro salvatore, vediamo i più eloquenti retori muti come pesci quando debbono parlare di te: infatti non sanno spiegare come tu possa essere Dio immutabile e vero Uomo. Da parte nostra, pieni di meraviglia per il tremendo mistero, con fede ti diciamo:

Gesù, Dio sopra ogni falsa divinità;
Gesù, Re dei re;
Gesù, Signore dei dominatori;
Gesù, Giudice dei vivi e dei morti;
Gesù, Speranza dei disperati;
Gesù, Conforto di quanti sono in lutto;
Gesù, Provvidenza dei poveri;
Gesù, non condannarmi per le mie opere;
Gesù, purificami secondo la tua misericordia;
Gesù, dissipa la mia accidia;
Gesù, illumina i pensieri del mio cuore;
Gesù, donami il ricordo della morte;

Gesù, Figlio di Dio, abbi pietà di me.

Per salvare il mondo, tu che sei il vero Oriente, sei giunto al tenebroso occidente della nostra natura e ti sei umiliato sino alla morte. Perciò il tuo nome è esaltato più d’ogni altro e da tutte le stirpi celesti e terrene senti cantare: Alliluia.

 QUARTA STASIS

Fortificaci con i tuoi santi angeli, Cristo, Re eterno, vero consolatore, purificaci da ogni macchia, così come purificasti i dieci lebbrosi. Guarisci anche noi come guaristi l’animo avido di ricchezze del pubblicano Zaccheo, affinché commossi ti supplichiamo:

Gesù, Tesoro incorruttibile;
Gesù, Ricchezza inesauribile;
Gesù, Cibo che procura la vita;
Gesù, Bevanda inestinguibile;
Gesù, Veste dei nudi;
Gesù, Difesa delle vedove;
Gesù, Protettore degli orfani;
Gesù, aiuto degli affaticati;
Gesù, Compagno dei viandanti;
Gesù, Capitano di quelli che navigano;
Gesù, Porto sereno di quanti soffrono;
Gesù, solleva me che sono caduto;

Gesù, Figlio di Dio, abbi pietà di me.

Sebbene indegno, ti offro un canto profondamente commosso e, come la Cananea, ti supplico: Gesù, abbi pietà di me, perché non ho una figlia indemoniata ma la carne in preda alla crudele violenza delle passioni e bruciata dal furore; concedi quindi la guarigione a me che canto: Alliluia.

Paolo, il quale aveva perseguitato te che sei la fonte della luce che illumina quanti sono nelle tenebre dell’ignoranza, udì la potenza della tua voce divina ed ebbe l’anima illuminata. Così illumina anche le mie pupille avvolte nella tenebra dell’anima mia, poiché ti invoco:

Gesù, Re potentissimo;
Gesù, Dio fortissimo;
Gesù, Pantocratore immortale;
Gesù, Creatore mio gloriosissimo;
Gesù, Guida mia buonissima;
Gesù, Pastore mio pietosissimo;
Gesù, Sovrano misericordioso;
Gesù, Salvatore mio, amico dell’uomo;
Gesù, illumina i miei sensi ottenebrati dalle passioni;
Gesù, guarisci il mio corpo piagato dai peccati;
Gesù, libera la mia mente dai pensieri vani;
Gesù, custodisci il mio cuore dagli istinti malvagi;

Gesù, Figlio di Dio, abbi pietà di me.

Dammi la tua grazia, o Gesù che liberi da tutte le colpe, ed accogli me pentito come accogliesti Pietro che t’aveva rinnegato. Chiama anche me, in preda alla disperazione, come una volta Paolo ed ascolta me che ti canto: Alliluia.

Cantando la tua incarnazione, tutti ti celebriamo e crediamo con Tommaso che sei il Signore Dio, che siedi alla destra del Padre e giudicherai i vivi ed i morti. Concedimi che allora possa stare alla tua destra, poiché ti invoco:

Gesù, Re della pace, rappacificami;
Gesù, Fiore odoroso, manda il tuo profumo su di me;
Gesù, Tepore desiderato, riscaldami;
Gesù, Tempio eterno, prenditi cura di me;
Gesù, Veste splendente, adornami;
Gesù, Perla pregiata, arricchiscimi;
Gesù, Pietra preziosa, rifulgi in me;
Gesù, Sole di verità, irradiami;
Gesù, Santa luce, illuminami;
Gesù, liberami dalle malattie fisiche e da quelle dell’anima;
Gesù, toglimi dalle mani del malvagio;
Gesù, liberami dalle fiamme eterne;

Gesù, Figlio di Dio, abbi pietà di me.

O Dolcissimo e Generosissimo Gesù, accogli ora questa mia piccola preghiera come un giorno le due monetine della vedova e proteggi la tua eredità dai nemici visibili ed invisibili, dalle invasioni dei popoli stranieri, dai disagi e dalla fame, da ogni affanno e da ogni ferita mortale e liberaci tutti dalle sofferenze che ci sovrastano, poiché ti cantiamo: Alliluia.

O Sovrano Signore, Gesù Cristo, Dio mio, poiché per il tuo indicibile amore all'uomo assumesti al termine dei secoli un corpo umano dalla semprevergine Maria, io, tuo servo, canto la tua salvifica provvidenza, o Sovrano: inneggio a te, poiché per te ho conosciuto il Padre: benedico te, poiché per te il Santo Spirito è venuto nel mondo: mi prostro alla tua purissima Madre terrena, che ha servito all'adempiersi di un così tremendo mistero: lodo le tue Schiere angeliche che esaltano e servono la tua magnificenza: venero Giovanni il Precursore che ti battezzò, Signore: onoro i Profeti che ti preannunciarono, glorifico i tuoi santi Apostoli: esalto i Martiri, decanto i tuoi Sacerdoti: mi inchino ai tuoi Santi, festeggio i tuoi Giusti. Questo molteplice e indicibile coro divino io, servo tuo, lo presento in preghiera a te, Dio generosissimo, e per tanti meriti chiedo perdono delle mie mancanze: concedimelo per l'intercessione di tutti i tuoi Santi e specialmente per la tua generosità, poiché tu sei benedetto nei secoli. Amìn.


Sac: Pietà di noi, o Dio, secondo la tua grande misericordia˚, ti preghiamo: esaudiscici e abbi pietà di noi.

Tutti: Kìrie elèison (3volte)

Ancora preghiamo per il nostro vescovo N. e per tutti i nostri fratelli in Cristo.

Ancora preghiamo perché sia custodita questa santa chiesa e questo paese, e ogni città e regione, dalla peste, dalla carestia, dal terremoto, dalle inondazioni, dal fuoco, dalla spada, dall’invasione di stranieri, dalla guerra civile e dalla morte improvvisa: e perché il nostro Dio buono e amico degli uomini ci sia propizio, benigno e pronto al perdono; perché distolga e dissipi ogni ira e morbo suscitati contro di noi, ci liberi dalla giusta minaccia che ci sovrasta da parte sua, e abbia pietà di noi.

Ancora preghiamo perché il Signore nostro Dio ascolti la voce di supplica di noi peccatori, e abbia pietà di noi.

Esaudiscici, o Dio Salvatore nostro, speranza di tutti i confini della terra e di quelli che sono lontano sul mare: plàcati, plàcati con noi Sovrano, di fronte ai nostri peccati e abbi pietà di noi. Poiché tu sei Dio misericordioso e amico degli uomini, e a te rendiamo gloria: al Padre, al Figlio e al santo Spirito, ora e sempre e nei secoli dei secoli. 
Tutti: Amìn.

Sac: Gloria a Te, Dio nostro gloria a te!

Tutti: Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo; ora e sempre, e nei secoli dei secoli. Amìn. Signore pietà (tre volte). Benedici, o signore santo.

Sac: Cristo nostro vero Dio, per l'intercessione della tuttasanta e immacolata Sua Madre, per la virtù della preziosa e vivificante Croce, per le suppliche del nostro Santo Padre Nicola, e di tutti i Santi, abbia pietà di noi, e ci salvi, poiché è buono e amico degli uomini.

Il Coro: Amìn.

sabato 25 gennaio 2020

La Domenica Bizantina - Domenica 26 Gennaio 2020 - Domenica XV di Luca - Zaccheo

26 GENNAIO 2020
Domenica XV di Luca
MEMORIA DEL NOSTRO SANTO PADRE SENOFONTE E DEI SUOI COMPAGNI (VI SEC.).

Tono pl IV; Eothinòn XI


1^ ANTIFONA

Agathòn to exomologhìsthe to Kirìo, ke psàllin to onòmatì su, Ìpsiste. Tes presvìes tis Theotòku, Sòter, sòson imàs.

Buona cosa è lodare il Signore, ed inneggiare al tuo nome, o Altissimo. Per l’intercessione della Madre di Dio, o Salvatore, salvaci.

2^ ANTIFONA

O Kìrios evasìlefen, efprèpian enedhìsato, enedhìsato o Kìrios dhìnamin ke periezòsato. Sòson imàs, Iiè Theù, o anastàs ek nekròn, psàllondàs si: Alliluia

Il Signore regna, si è rivestito di splendore, il Signore si è ammantato di fortezza e se n’è cinto. O Figlio di Dio, che sei risorto dai morti, salva noi che a te cantiamo: Alliluia.

3^ ANTIFONA

Dhèfte agalliasòmetha to Kirìo, alalàxomen to Theò to Sotìri imòn.

Ex ìpsus katìlthes, o èfsplachnos, tafìn katedhèxo triìmeron, ìna imàs eleftheròsis ton pathòn. I Zoì ke i anàstasis imòn, Kìrie dhòxa si.

Venite, esultiamo nel Signore, cantiamo inni di giubilo a Dio, nostro Salvatore. 

Sei disceso dall’alto, o pietoso, hai accettato la sepoltura di tre giorni, per liberare noi dalle passioni: vita e risurrezione nostra, Signore, gloria a te.

ISODIKÒN

Dhèfte proskinìsomen ke prospèsomen Christò. Sòson imàs, Iiè Theù, o anastàs ek nekròn, psàllondàs si: Alliluia.

Venite, adoriamo e prostriamoci davanti a Cristo. O Figlio di Dio, che sei risorto dai morti, salva noi che a te cantiamo: Alliluia.

APOLITIKIA

Ex ìpsus katìlthes, o èfsplachnos, tafìn katedhèxo triìmeron, ìna imàs eleftheròsis ton pathòn. I Zoì ke i anàstasis imòn, Kìrie dhòxa si.

Sei disceso dall’alto, o pietoso, hai accettato la sepoltura di tre giorni, per liberare noi dalle passioni: vita e risurrezione nostra, Signore, gloria a te.


APOLITIKION (DEL SANTO DELLA CHIESA)

Kanòna pìsteos ke ikòna praòtitos enkratìas dhidàskalon anèdhixè se ti pìmni su i ton pragmàton alìthia; dhià tùto ektìso ti tapinosi ta ipsilà, ti ptochìa ta plùsia; Pàter Ierarcha Nicòlae, prèsveve Christò to Theò, sothìne tas psichàs imòn.

Regola di fede immagine di mansuetudine, maestro di continenza ti designò al tuo gregge la verità dei fatti; e in vero con l’umiltà hai raggiunto le vette più eccelse, con la povertà la vera ricchezza, Padre Gerarca Nicola prega Cristo Dio di salvare le anime nostre.

KONDAKION

O Mìtran Parthenikìn aghiàsas to tòko su, ke chìras tu Simeòn evloghìsas, os èprepe, profthàsas ke nin èsosas imàs, Christè o Theòs. All’irìnevson en polèmis to polìtevma, ke kratèoson Vasilìs us igàpisas, o mònos filànthropos.

Tu che hai santificato con la tua nascita il seno della Vergine ed hai benedetto come conveniva le mani di Simeone, sei venuto e hai salvato anche noi, Cristo Dio. Conserva nella pace il tuo popolo e rendi forti coloro che ci governano, o solo amico degli uomini.


APOSTOLOS (1 Tim 4, 9-15)

- Il Signore darà forza al suo popolo; il Signore benedirà il suo popolo con la pace. (Sal. 28,11).

- Portate al Signore, figli di Dio; portate al Signore dei figli di arieti. (Sal. 28,1).

Dalla lettera di San Paolo a Timoteo

    Diletto figlio Timoteo, questa parola è sicura e degna di essere da tutti accolta. Noi infatti ci affatichiamo e combattiamo perché abbiamo posto la nostra speranza nel Dio vivente, che è il salvatore di tutti gli uomini, ma soprattutto di quelli che credono. Questo tu devi proclamare e insegnare. Nessuno disprezzi la tua giovane età, ma sii esempio ai fedeli nelle parole, nel comportamento, nella carità, nella fede, nella purezza. Fino al mio arrivo, dèdicati alla lettura, all’esortazione e all’insegnamento. Non trascurare il dono spirituale che è in te e che ti è stato conferito, per indicazioni di profeti, con l’imposizione delle mani da parte del collegio dei presbiteri. Abbi premura di queste cose, dèdicati ad esse interamente perché tutti vedano il tuo progresso.
Alliluia (3 volte).

- Buona cosa è lodare il Signore e inneggiare al tuo nome, o Altissimo. (Sal. 91,2).       Alliluia (3 volte).

- Annunziare al mattino la tua misericordia, la tua verità nella notte. (Sal. 91,3).  
Alliluia (3 volte).



VANGELO (Luca 19, 1-10)

    In quel tempo Gesù attraversava la città di Gerico. Ed ecco un uomo di nome Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere quale fosse Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, poiché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per poterlo vedere, salì su un sicomoro, poiché doveva passare di là. Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: “Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua”. In fretta scese e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: “E’ andato ad alloggiare da un peccatore!”. Ma Zaccheo, alzatosi, disse al Signore: “Ecco, Signore, io do la metà dei miei beni ai poveri; e se ho frodato qualcuno, restituisco quattro volte tanto”. Gesù gli rispose: “Oggi la salvezza è entrata in questa casa, perché anch’egli è figlio di Abramo; il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto”.

MEGALINARION 

 Theotòke, i elpìs  pàndon  ton Christianòn, skèpe, frùri, fìlatte tus elpìzondas is sè.  En nòmo, skià ke gràmmati tìpon katìdhomen i pistì; pàn àrsen to tin mìtran dhianìgon àghion Theò; dhiò protòtokon Lògon, Patròs anàrchu Iiòn, prototokù-menon Mitrì apiràndhro megalìnomen.

Madre di Dio, speranza di tutti i cristiani, proteggi e custodisci quanti sperano in te, e su di essi vigila. Nell’ombra e nella lettera della Legge, contempliamo, fedeli, la figura: ogni maschio che apre il seno materno è sacro a Dio; magnifichiamo dunque come primogenito il Verbo, Figlio del Padre che non ha principio, primo nato a una madre ignara d’uomo.

KINONIKON

Enìte ton Kìrion ek ton uranòn; enìte aftòn en tis ipsìstis. Alliluia.

Lodate il Signore dai cieli, lodatelo nell’alto dei cieli. Alliluia.


Domenica prossima: Presentazione di Nostro Signore Gesù Cristo al Tempio. 

sabato 18 gennaio 2020

La Domenica Bizantina - Domenica 19 Gennaio 2020 - Domenica XII di Luca

19 GENNAIO 2020
Domenica XII di Luca
MEMORIA DEL NOSTRO SANTO PADRE MACARIO L’EGIZIANO, E DEL NOSTRO SANTO PADRE ARSENIO DI CORFÚ.


Tono Varis; Eothinòn X

1^ ANTIFONA

Agathòn to exomologhìsthe to Kirìo, ke psàllin to onòmatì su, Ìpsiste.Tes presvìes tis Theotòku, Sòter, sòson imàs.

Buona cosa è lodare il Signore, ed inneggiare al tuo nome, o Altissimo. Per l’intercessione della Madre di Dio, o Salvatore, salvaci.

2^ ANTIFONA

O Kìrios evasìlefen, efprèpian enedhìsato, enedhìsato o Kìrios dhìnamin ke periezòsato. Sòson imàs, Iiè Theù, o anastàs ek nekròn, psàllondàs si: Alliluia

Il Signore regna, si è rivestito di splendore, il Signore si è ammantato di fortezza e se n’è cinto. O Figlio di Dio, che sei risorto dai morti, salva noi che a te cantiamo: Alliluia.

3^ ANTIFONA

Dhèfte agalliasòmetha to Kirìo, alalàxomen to Theò to Sotìri imòn.

Katèlisas to stavrò su ton thànaton; inèoxas to listì ton Paràdhison; ton Mirofòron ton thrìnon metèvales; ke tis sis apostòlis kirìttin epètaxas: òti anèstis, Christè o Theòs, parèchon ton kòsmo to mèga èleos.

Venite, esultiamo nel Signore, cantiamo inni di giubilo a Dio, nostro Salvatore. 

Con la tua croce hai distrutto la morte, hai aperto al ladrone il paradiso, hai mutato in gioia il lamento delle miròfore, e ai tuoi apostoli ha ordinato di annunciare che sei risorto, o Cristo Dio, per elargire al mondo la grande misericordia

ISODIKÒN

Dhèfte proskinìsomen ke prospèsomen Christò. Sòson imàs, Iiè Theù, o ana-stàs ek nekròn, psàllondàs si: Alliluia.

Venite, adoriamo e prostriamoci davanti a Cristo. O Figlio di Dio, che sei risorto dai morti, salva noi che a te cantiamo: Alliluia.

APOLITIKIA

Katèlisas to stavrò su ton thànaton; inèoxas to listì ton Paràdhison; ton Mirofòron ton thrìnon metèvales; ke tis sis apostòlis kirìttin epètaxas: òti anèstis, Christè o Theòs, parè-chon ton kòsmo to mèga èleos.

Con la tua croce hai distrutto la morte, hai aperto al ladrone il paradiso, hai mutato in gioia il lamento delle miròfore, e ai tuoi apostoli ha ordinato di annunciare che sei risorto, o Cristo Dio, per elargire al mondo la grande misericordia.

Tis erìmu polìtis ke en sòmati ànghelos ke thavmaturgòs anedhìchthis, theofòre Patìr imòn Makàrie; nistìa, agripnìa, prosefchì urània charìsmata lavòn, therapèvis tus nosùndas, ke tas psichàs ton pìsti prostrechòndon si. Dhòxa to dhedhokòti si ischìn; dhòxa to sè stefanòsandi; dhòxa to energùndi dhià sù pàsin iàmata.


Cittadino del deserto, angelo in un corpo e taumaturgo ti sei mostrato, o Macario, padre nostro teòforo. Con digiuno, veglia e preghiera hai ricevuto celesti carismi e guarisci i malati e le anime di quanti a te accorrono con fede. Gloria a colui che ti ha dato forza; gloria a colui che ti ha incoronato; gloria a colui che per mezzo tuo opera guarigioni in tutti.

APOLITIKION (DEL SANTO DELLA CHIESA)

Kanòna pìsteos ke ikòna praòtitos enkratìas dhidàskalon anèdhixè se ti pìmni su i ton pragmàton alìthia; dhià tùto ektìso ti tapinosi ta ipsilà, ti ptochìa ta plùsia; Pàter Ierarcha Nicòlae, prèsveve Christò to Theò, sothìne tas psichàs imòn.

Regola di fede immagine di mansuetudine, maestro di continenza ti designò al tuo gregge la verità dei fatti; e in vero con l’umiltà hai raggiunto le vette più eccelse, con la povertà la vera ricchezza, Padre Gerarca Nicola prega Cristo Dio di salvare le anime nostre.

KONDAKION

O Mìtran Parthenikìn aghiàsas to tòko su, ke chìras tu Simeòn evloghìsas, os èprepe, profthàsas ke nin èsosas imàs, Christè o Theòs. All’irìnevson en polèmis to polìtevma, ke kratèoson Vasilìs us igàpisas, o mònos filànthropos.

Tu che hai santificato con la tua nascita il seno della Vergine ed hai benedetto come conveniva le mani di Simeone, sei venuto e hai salvato anche noi, Cristo Dio. Conserva nella pace il tuo popolo e rendi forti coloro che ci governano, o solo amico degli uomini.

APOSTOLOS (Col. 3, 4-11)

- Quanto sono grandi, Signore, le tue opere! Tutto hai fatto con saggezza. (Sal. 103,24)
- Benedici il Signore, anima mia, Signore, mio Dio, quanto sei grande!  (Sal. 103,1)

Dalla lettera di San Paolo ai Colossesi.

    Fratelli, quando si manifesterà Cristo, la nostra vita, allora anche voi sarete manifestati con lui nella gloria. Mortificate dunque quella parte di voi che appartiene alla terra: fornicazione, impurità, passioni, desideri cattivi e quella avarizia insaziabile che è idolatria, cose tutte che attirano l’ira di Dio su coloro che disobbediscono. Anche voi un tempo eravate così, quando la vostra vita era immersa in questi vizi. Ora invece deponete anche voi tutte queste cose: ira, passione, malizia, maldicenze e parole oscene dalla vostra bocca. Non mentitevi gli uni gli altri. Vi siete infatti spogliati dell’uomo vecchio con le sue azioni e avete rivestito il nuovo, che si rinnova, per una piena conoscenza, ad immagine del suo Creatore. Qui non c’è più Greco o Giudeo, circoncisione o incirconcisione, barbaro o Scita, schiavo o libero, ma Cristo è tutto in tutti.

Alliluia (3 volte).

- Avanza con successo e regna per la verità, la clemenza e la giustizia, e la tua destra ti guidi a cose mirabili. (Sal. 44,5)   

Alliluia (3 volte).

- Ami la giustizia e detesti l’empietà, perciò ti unse, Dio, il tuo Dio con olio di letizia, a preferenza dei tuoi uguali. (Sal. 44,8)  

Alliluia (3 volte).


VANGELO (Luca. 17, 12-19)

    In quel tempo, entrando Gesù in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi i quali, fermatisi a distanza, alzarono la voce, dicendo: “Gesù maestro, abbi pietà di noi!”. Appena li vide, Gesù disse: “Andate a presentarvi ai sacerdoti”.
   E mentre essi andavano, furono sanati. Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce; e si gettò ai piedi di Gesù per ringraziarlo. Era un Samaritano. 
   Ma Gesù osservò: “Non sono stati guariti tutti e dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato chi tornasse a render gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?”. E gli disse: “Alzati e va’; la tua fede ti ha salvato!”.


KINONIKON

Enìte ton Kìrion ek ton uranòn; enìte aftòn en tis ipsìstis. Alliluia.

Lodate il Signore dai cieli, lodatelo lassù nell’allto. Alliluia.


Da giorno 24 inizia la novena della Candelora