sabato 29 febbraio 2020

La Domenica Bizantina - Domenica 1 Marzo 2020 - Domenica Prima di Quaresima: del Trionfo dell'Ortodossia

1 MARZO 2020
DOMENICA I DI QUARESIMA: TRIONFO DELL’ORTODOSSIA


Memoria della santa martire Eudocia di Samaria (sotto Traiano, 98-117).

Tono pl. I; Eothinòn IV

(Divina Liturgia di San Basilio)

1^ ANTIFONA

O Kìrios evasìlefen, efprèpian enedhìsato, enedhìsato o Kìrios dhìnamin ke periezòsato. Tes presvìes tis Theotòku, Sòter, sòson imàs.

Il Signore regna, si è rivestito di splendore, il Signore si è ammantato di fortezza e se n’è cinto. Per l’intercessione della Madre di Dio, o Salvatore, salvaci.

2^ ANTIFONA

Exomologhisàsthosan to Kirìo ta elèi aftù, ke ta thavmàsia aftù tis iìs ton anthròpon. Sòson imàs, Iiè Theù, o anastàs ek nekròn, psàllondàs si: Alliluia

Celebrino il Signore per le sue meraviglie e per le sue misericordie a pro dei figli degli uomini. O Figlio di Dio, che sei risorto dai morti, salva noi che a te cantiamo: Alliluia.

3^ ANTIFONA

Enesàtosan aftòn i uranì ke i ghì, thàlassa ke pànda ta èrponda en aftì.

Tin àchrandon ikòna su proskinùmen, Agathè, etùmeni sin-chòrisin ton ptesmàton imòn, Christè o Theòs; vulìsi gar ivdhòkisas sarkì anelthìn en to stavrò, ìna rìsis ùs èplasas ek tis dhulìas tu echthrù; òthen efcharìstos voòmen si: Charàs eplìrosas ta pànda, o Sotìr imòn, paraghenòmenos is to sòse ton kòsmon.

Diano lode a lui i cieli e la terra, il mare e tutto quanto in esso si muove.

Veneriamo la tua purissima icona, o buono, chiedendo perdono delle nostre colpe, o Cristo Dio. Ti sei benignamente degnato infatti di salire volontariamente con il tuo corpo sulla Croce per liberare dalla schiavitù del nemico coloro che tu hai plasmato; pertanto con riconoscenza a te gridiamo: hai riempito di gaudio l’universo, o nostro Salvato-re, venuto a salvare il mondo.

ISODIKÒN

Dhèfte proskinìsomen ke prospèsomen Christò. Sòson imàs, Iiè Theù, o anastàs ek nekròn, psàllondàs si: Alliluia.

Venite, adoriamo e prostriamoci davanti a Cristo. O Figlio di Dio, che sei risorto dai morti, salva noi che a te cantiamo: Alliluia.

APOLITIKIA

Ton sinànarchon Lògon Patrì ke Pnèvmati, ton ek Parthènu techthènda is sotirìan imòn animnìsomen, pistì, ke proskinìsomen; òti ivdhòkise sarkì anelthìn en to Stavrò, ke thànaton ipomìne, ke eghìre tus tethneòtas en ti endhòxo Anastàsi aftù.

Cantiamo, fedeli, e adoriamo il Verbo coeterno al Padre ed allo Spirito, partorito dalla Vergine a nostra salvezza: perché nella carne ha voluto salire sulla croce, sottoporsi alla morte e risuscitare i morti con la sua risurrezione gloriosa.

Tin àchrandon ikòna su proskinùmen, Agathè, etùmeni sinchòrisin ton ptesmàton imòn, Christè o Theòs; vulìsi gar ivdhòkisas sarkì anelthìn en to stavrò, ìna rìsis ùs èplasas ek tis dhulìas tu echthrù; òthen efcharìstos voòmen si: Charàs eplìrosas ta pànda, o Sotìr imòn, paraghenòmenos is to sòse ton kòsmon.     


Veneriamo la tua purissima icona, o buono, chiedendo perdono delle nostre colpe, o Cristo Dio. Ti sei benignamente degnato infatti di salire volontariamente con il tuo corpo sulla Croce per liberare dalla schiavitù del nemico coloro che tu hai plasmato; pertanto con riconoscenza a te gridiamo: hai riempito di gaudio l’universo, o nostro Salvato-re, venuto a salvare il mondo.

APOLITIKION (DEL SANTO DELLA CHIESA)

Kanòna pìsteos ke ikòna praòtitos enkratìas dhidàskalon anèdhixè se ti pìmni su i ton pragmàton alìthia; dhià tùto ektìso ti tapinosi ta ipsilà, ti ptochìa ta plùsia; Pàter Ierarcha Nicòlae, prèsveve Christò to Theò, sothìne tas psichàs imòn.

Regola di fede immagine di mansuetudine, maestro di continenza ti designò al tuo gregge la verità dei fatti; e in vero con l’umiltà hai raggiunto le vette più eccelse, con la povertà la vera ricchezza, Padre Gerarca Nicola prega Cristo Dio di salvare le anime nostre.

KONDAKION

Ti ipermàcho stratigò ta nikitìria, os litrothìsa ton dhinòn efcharistìria anagràfo sì i pòlis su, Theotòke.  All’os èchusa to kràtos aprosmàchiton, ek pandìon me kindhìnon elefthèroson, ìna kràzo si: Chère, Nìmfi anìmfefte.

A te che, qual condottiera, per me combattesti, innalzo l’inno della vittoria; a te porgo i dovuti ringraziamenti io che sono la tua città, o Madre di Dio. Tu, per l’invincibile tua potenza, liberami da ogni sorta di pericoli, affinché possa a te gridare: salve, o sposa sempre vergine.

APOSTOLOS (Eb 11, 24-26. 32-40)

-Benedetto sei tu, o Signore, Dio dei padri nostri, e lodato e glorificato è il tuo nome nei secoli. (Daniele 3, 26).

-Poiché sei giusto in tutto ciò che hai fatto, e tutte le tue opere sono vere e rette le tue vie. (Daniele 3, 27).

Dalla  lettera  agli Ebrei.

    Fratelli, per fede Mosè, divenuto adulto, rifiutò di esser chiamato figlio della figlia del faraone, preferendo essere maltrattato con il popolo di Dio piuttosto che godere per breve tempo del peccato.
    Questo perché stimava l'obbrobrio di Cristo ricchezza maggiore dei tesori d'Egitto; guardava infatti alla ricompensa.
    E che dirò ancora? Mi mancherebbe il tempo, se volessi narrare di Gedeone, di Barak, di Sansone, di Iefte, di Davide, di Samuele e dei profeti, i quali per fede conquistarono regni, esercitarono la giustizia, conseguirono le promesse, chiusero le fauci dei leoni, spensero la violenza del fuoco, scamparono al taglio della spada, trovarono forza dalla loro debolezza, divennero forti in guerra, respinsero invasioni di stranieri.
    Alcune donne riacquistarono per risurrezione i loro morti. Altri poi furono torturati, non accettando la liberazione loro offerta, per ottenere una migliore risurrezione. Altri, infine, subirono scherni e flagelli, catene e prigionia.
    Furono lapidati, torturati, segati, furono uccisi di spada, andarono in giro coperti di pelli di pecora e di capra, bisognosi, tribolati, maltrattati - di loro il mondo non era degno! -, vaganti per i deserti, sui monti, tra le caverne e le spelonche della terra. 
    Eppure, tutti costoro, pur avendo ricevuto per la loro fede una buona testimonianza, non conseguirono la promessa: Dio aveva in vista qualcosa di meglio per noi, perché essi non ottenessero la perfezione senza di noi.

Alliluia (3volte)

- Mosè e Aronne tra i suoi sacerdoti e Samuele tra quanti invocano il suo nome (Sal 99,6). 

Alliluia (3 volte)

- Invocavano il Signore ed egli rispondeva, parlava loro da una colonna di nubi. (Sal 99,6b-7°).  

Alliluia (3 volte).


VANGELO (Giovanni 1, 43-51)

    In quel tempo, Gesù aveva stabilito di partire per la Galilea; incontrò Filippo e gli disse: “Seguimi”. Filippo era di Betsàida, la città di Andrea e di Pietro. Filippo incontrò Natanaèle e gli disse: “Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè nella Legge e i Profeti, Gesù, figlio di Giuseppe di Nazaret”. Natanaèle esclamò: “Da Nazaret può mai venire qualcosa di buono?”.
    Filippo gli rispose: “Vieni e vedi”. Gesù intanto, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: “Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità”. Natanaèle gli domandò: “Come mi conosci?”.
    Gli rispose Gesù: “Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto il fico”. Gli replicò Natanaèle: “Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!”. Gli rispose Gesù: “Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto il fico, credi? Vedrai cose maggiori di queste!”. Poi gli disse: “In verità, in verità vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sul Figlio dell’uomo”.


MEGALINARION

Epì sì chèri, Kecharitomèni, pàsa i ktìsis, anghèlon to sìstima ke anthròpon to ghènos, ighiasmène naè ke paràdhise loghikè, parthenikòn kàfchima, ex ìs Theòs esarkòthi, ke pedhìon ghègonen o pro eònon ipàrchon Theòs imòn. Tin gàr sìn mìtran thrònon epìise, ke tin sìn gastèra platitèran uranòn apirgàsato. Epì sì chèri, Kecharitomèni, pàsa i ktìsis, dhòxa si.

In te si rallegra, o piena di grazia, tutto il creato: e gli angelici cori e l’umana progenie, o tempio santo e razionale paradiso, vanto delle vergini. Da te ha preso carne Dio ed è divenuto bambino colui che fin dall’eternità è il Dio nostro. Del tuo seno infatti egli fece il suo trono, rendendolo più vasto dei cieli. In te, o piena di grazia, si rallegra tutto il creato. Gloria a te. 

AI DITTICI

Ton uranofàndora tu Christù, mìstin tu despòtu, ton fostìra ton fainòn, ton ek Kesarìas ke Kappadhòkon chòras, Vasìlion ton mègan pàndes timìsomen.

Orsù! Onoriamo tutti il celeste rappresentante di Cristo, l’iniziato ai misteri del Signore, l’astro splendente da Cesarea e dalla regione di Cappadocia, il Grande Basilio!


KINONIKON

Enìte ton Kìrion ek ton uranòn; enìte aftòn en tis ipsìstis. Alliluia

Lodate il Signore dai cieli, lodatelo lassù nell’allto. Alliluia.

DOPO “SOSON, O THEOS”

Tin àchrandon ikòna su pro-skinùmen, …..La tua immacolata icona veneriamo, …..

Preghiera dell’Ambone

    O sovrano Dio nostro, supplichiamo la tua bontà: ascolta i tuoi servi indegni: concedici di arrivare alla fine desiderata di questi giorni di digiuno che tu ci hai concessi per correggerci nell'uso dei beni presenti e guidarci al conseguimento dei premi futuri a cui aneliamo.
    Spogliaci delle opere delle tenebre e ornaci dì quelle della luce: donaci la grazia della penitenza sincera e della preghiera umile e a te accettevole.
   Che il nostro Sovrano ancor lui in digiuno, e in preghiera risplenda per le vittorie, e ciò per la misericordia del tuo unigenito Figlio col quale sei benedetto insieme con lo Spirito Santo ora e nei secoli.

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