domenica 21 aprile 2019

Omelia Pasquale di San Giovanni Crisostomo

Omelia Pasquale di S. Giovanni Crisostomo




Se qualcuno è pio e ama il Signore, goda di questa lieta e luminosa festa! Ogni servitore fedele, entri giulivo nel gaudio del suo Signore. E chi ha faticato digiunando, riceva ora la sua ricompensa. Chi ha lavorato fin dalla prima ora, riceva oggi il giusto salario; chi è arrivato dopo la terza, sia lieto nel rendere grazie; chi è giunto dopo la sesta, non esiti affatto: non riceverà alcun danno; chi s'è attardato fino alla nona, venga avanti, non tema; chi è arrivato solamente all'undecima, non si rattristi per il ritardo; il Padrone infatti è generoso: accoglie l'ultimo così come il primo; concede il riposo a quello dell'undecima ora, come all'operaio che ha lavorato fin dalla prima; ha pietà dell'ultimo e premia il primo; a questi dà e a quello regala. Accetta le opere e loda l'intenzione; apprezza l'azione e loda il buon proposito.
Orsù dunque, entrate tutti nella gioia del Signor nostro: primi ed ultimi, ricevete la ricompensa; ricchi e poveri, danzate insieme; temperanti e spensierati, onorate questo giorno; abbiate o no digiunato, rallegratevi oggi! La mensa è ricolma, gustatene tutti a sazietà; il vitello è abbondante, nessuno si alzi affamato. Tutti prendete parte al banchetto della fede. Godete tutti della ricchezza della bontà.
Nessuno si lamenti della miseria: si è manifestato, infatti, il comune Regno. Nessuno pianga per i suoi peccati: il perdono si è levato dal sepolcro. Nessuno tema la morte: ci ha infatti liberati la morte del Salvatore; l'ha distrutta mentre era stretto da essa. Ha punito l'inferno, Colui che è disceso agli inferi; l'ha amareggiato perché aveva toccato la sua carne. E Isaia l'aveva previsto quando gridava: «l'Inferno fu amareggiato quando s'incontrò con Te negli abissi». Fu amareggiato perché fu distrutto, fu amareggiato perché fu ingannato, fu amareggiato perché fu incatenato. Ha preso un corpo e s'è trovato dinanzi un Dio; ha preso della tetra e ha incontrato il Cielo; ha preso il visibile e s'è imbattuto nell'invisibile. Dov'è, o morte, il tuo pungolo? Dov'è, inferno, la tua vittoria? Cristo è risorto e tu sei precipitato.
Cristo è risorto e i demoni sono caduti. Cristo è risorto e gli angeli si rallegrano. Cristo e risorto, ed è sorta la città della vita. Cristo è risorto e nessun morto resta nel sepolcro. Cristo, infatti, risuscitando dai morti, è divenuto primizia di colo che dormono nei sepolcri. 
A Lui sia gloria e potenza nei secoli. Amìn

Nessun commento:

Posta un commento