venerdì 1 febbraio 2019

2 Febbraio: La Presentazione al Tempio del Signore e Dio e Salvatore nostro Gesù Cristo (YPAPANDI')



2 Febbraio 
La Presentazione al Tempio del Signore e Dio 
e Salvatore nostro Gesù Cristo 
(YPAPANDI')

1^ ANTIFONA

Exirèfxato i kardhìa mu lògon agathòn; lègo egò ta èrga mu to vasilì. Tes presvìes tis Theotòku, Sòter, sòson imàs.

Effonde il mio cuore una soave parola, canto i miei versi al re.
 Per l’intercessione della Madre di Dio, o Salvatore, salvaci.

2^ ANTIFONA

Perìzose tin romfèan su epì ton miròn su, Dhinatè, ti oreòtitì su ke to kàlli su. Sòson imàs, Iiè Theù, o en angàles tu dhikèu Simeòn vastachthìs, psàllondàs si: Alliluia.

Cingiti la tua spada al fianco, o Fortissimo, nel tuo splendore e nella tua maestà. Salva, o Figlio di Dio, che sei stato portato tra le braccia del giusto Simeone, noi che a te cantiamo: Alliluia.

3^ ANTIFONA

Akuson, thìgater, ke ìdhe; ke klìnon to ùs su, ke epilàthu tu laù su ke tu ìku tu patròs su.

Chère, kecharitomèni Theotòke Parthène; ek sù gar anètilen o Ìlios tis dhikeosìnis, Christòs o Theòs imòn, fotìzon tus en skòti. Effrènu ke sì, Presvìta dhìkee, dexàmenos en angàles ton eleftherotìn ton psichòn imòn, charizòmenon imìn ke tin anàstasin.

Ascolta, o figlia, guarda e china il tuo orecchio, e dimentica il tuo popolo e la casa di tuo padre.

Salve, o piena di grazia, Madre di Dio e Vergine, poiché da te spuntò il sole di giustizia, Cristo Dio nostro, illuminante coloro che giacevano nelle tenebre. Rallegrati anche tu, giusto Vegliardo, che hai ricevuto tra le braccia il Redentore delle anime nostre, che ci dona anche la resurrezione.

ISODIKÒN

Eghnòrise Kìrios to sotìrion aftù enandìon pàndon ton ethnòn. Sòson imàs, Iiè Theù, o en angàles tu dhikèu Simeòn vastachthìs, psàllondàs si: Alliluia.

Il Signore ha reso nota la sua salvezza al cospetto di tutte le genti. Salva, o Figlio di Dio, che sei stato portato tra le braccia del giusto Simeone, noi che a te cantiamo: Alliluia.

APOLITIKION

 Chère, kecharitomèni Theotòke Parthène; ek sù gar anètilen o Ìlios tis dhikeosìnis, Christòs o Theòs imòn, fotìzon tus en skòti. Effrènu ke sì, Presvìta dhìkee, dexàmenos en angàles ton eleftherotìn ton psichòn imòn, charizòmenon imìn ke tin anàstasin.

Salve, o piena di grazia, Madre di Dio e Vergine, poiché da te spuntò il sole di giustizia, Cristo Dio nostro, illuminante coloro che giacevano nelle tenebre. Rallegrati anche tu, giusto Vegliardo, che hai ricevuto tra le braccia il Redentore delle anime nostre, che ci dona anche la resurrezione.

KONDAKION

O Mìtran Parthenikìn aghiàsas to tòko su, ke chìras tu Simeòn evloghìsas, os èprepe, profthàsas ke nin èsosas imàs, Christè o Theòs. All’irìnevson en polèmis to polìtevma, ke kratèoson Vasilìs us igàpisas, o mònos filànthropos.

Tu che hai santificato con la tua nascita il seno della Vergine ed hai benedetto come conveniva le mani di Simeone, sei venuto e hai salvato anche noi, Cristo Dio. Conserva nella pace il tuo popolo e rendi forti coloro che ci governano, o solo amico degli uomini.

APOSTOLOS (Eb. 7, 7-17)

- L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio mio Salvatore. (Lc.1,46-47).

- Perché ha guardato l’umiltà della sua serva; d’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. (Lc.1,48).

Dalla lettera agli Ebrei.

    Fratelli, senza dubbio, è l’inferiore che è benedetto dal superiore. Inoltre, qui riscuotono le decime uomini mortali; là invece le riscuote uno di cui si attesta che vive. Anzi si può dire che lo stesso Levi, che pur riceve le decime, ha versato la sua decima in Abramo: egli si trovava infatti ancora nei lombi del suo antenato quando gli venne incontro Melchìsedek.
    Or dunque, se la perfezione fosse stata possibile per mezzo del sacerdozio levitico - sotto di esso il popolo ha ricevuto la legge - che bisogno c’era che sorgesse un altro sacerdote alla maniera di Melchìsedek, e non invece alla maniera di Aronne? Infatti, mutato il sacerdozio, avviene necessariamente anche un mutamento della legge. Questo si dice di chi è appartenuto a un’altra tribù, della quale nessuno mai fu addetto all’altare.
    È noto infatti che il Signore nostro è germogliato da Giuda e di questa tribù Mosè non disse nulla riguardo al sacerdozio. Ciò risulta ancor più evidente dal momento che, a somiglianza di Melchìsedek, sorge un altro sacerdote, che non è diventato tale per ragione di una prescrizione carnale, ma per la potenza di una vita indefettibile. Gli è resa infatti questa testimonianza: Tu sei sacerdote in eterno alla maniera di Melchìsedek.

Alliluia (3 volte).

- Ora lascia, o Signore, che il tuo servo vada in pace secondo la tua parola; perché i miei occhi han visto la tua salvezza. (Lc.2,29-30).

Alliluia (3 volte).

- Luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele. (Lc.2,32).

Alliluia (3 volte).

VANGELO (Luca. 2, 22-40) 

    In quel tempo, i Genitori portarono il bambino Gesù a Gerusalemme per offrirlo al Signore, come è scritto nella Legge del Signore: ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore; e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o di giovani colombi, come prescrive la Legge del Signore. Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e timorato di Dio, che aspettava il conforto d’Israele; lo Spirito Santo che era sopra di lui, gli aveva preannunziato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Messia del Signore.
    Mosso dunque dallo Spirito, si recò al tempio; e mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per adempiere la Legge, lo prese tra le braccia e benedisse Dio: “Ora lascia, o Signore, che il tuo servo vada in pace secondo la tua parola; perché i miei occhi han visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli, luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele”. Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui.
    Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua madre: “Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l’anima”.
    C’era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto col marito sette anni dal tempo in cui era ragazza, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme.
    Quando ebbero tutto compiuto secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nazaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era sopra di lui.

MEGALINARION

Theotòke, i elpìs pàndon ton Christianòn, skèpe, frùri, fìlatte tus elpìzondas is sè. En nòmo, skià ke gràmmati tìpon katìdhomen i pistì; pàn àrsen to tin mìtran dhianìgon àghion Theò; dhiò protòtokon Lògon, Patròs anàrchu Iiòn, prototokùmenon Mitrì apiràndhro megalìnomen.

Madre di Dio, speranza di tutti i cristiani, proteggi, difendi, custodisci coloro che sperano in te. Nella legge, ombra e lettera, noi credenti abbiamo visto la figura: ogni primogenito maschio sarà consacrato a Dio; perciò noi magnifichiamo il Verbo primogenito, il Figlio del Padre eterno, divenuto primogenito della Madre ignara di nozze.

KINONIKON

Potìrion sotirìu lìpsome, ke to ònoma Kirìu epikalèsome. Alliluia.

Prenderò il calice della salvezza e invocherò il nome del Signore. Alliluia.


Preghiera dell’Ambone


 Sovrano Signore Dio, che inviasti il monogenito tuo Figlio e Verbo nel mondo, nato dalla donna, nato sotto la Legge, per riscattarlo, e mediante lo Spirito tuo preannunziasti all'anziano Simeone la sua presenza, e a lui lo indicasti come ormai presente, benedici anche noi, indegni servi tuoi, con il tuo rifulgere, e accetta le nostre suppliche, come la confessione della tua profetessa Anna, e rendici degni di sostenere con braccia spirituali il tuo Verbo incarnato, e come tempi santificati di contenere il tuttosanto tuo Spirito, e i fedeli governanti rendi lieti con la tua potenza, gratificandoli della vittoria contro i loro nemici, affinché anche in noi sia glorificato il magnifico nome tuo e del monogenito tuo Figlio e dell'adorato e vivificante tuo Spirito, ora e sempre e per i secoli dei secoli.











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