sabato 7 novembre 2020

La Domenica Bizantina - Domenica 08 Novembre 2020 - Festa dei Santi Angeli

 8 NOVEMBRE 2020

DOMENICA XXIII

(VII DI SAN  LUCA)



COMMEMORAZIONE DEGLI ARCANGELI MICHELE E GABRIELE, E DI TUTTE LE POTENZE INCORPOREE


Tono pl.II; Eothinòn I


1^ ANTIFONA

Agathòn to exomologhìsthe to Kirìo, ke psàllin to onòmatì su, Ìpsiste. Tes presvìes tis Theotòku, Sòter, sòson imàs.

Buona cosa è lodare il Signore, ed inneggiare al tuo nome, o Altissimo. Per l’intercessione della Madre di Dio, o Salvatore, salvaci.

2^ ANTIFONA

O Kìrios evasìlefen, efprèpian enedhìsato, enedhìsato o Kìrios dhìnamin ke periezòsato. Sòson imàs, Iiè Theù, o anastàs ek nekròn, psàllondàs si: Alliluia

Il Signore regna, si è rivestito di splendore, il Signore si è ammantato di fortezza e se n’è cinto. O Figlio di Dio, che sei risorto dai morti, salva noi che a te cantiamo: Alliluia.


3^ ANTIFONA

Dhèfte agalliasòmetha to Kirìo, alalàxomen to Theò to Sotìri imòn.

Anghelikè Dhinàmis epì to mnìma su, ke i filàssondes apenekròthisan; ke ìstato Marìa en to tàfo, zitùsa to achrandòs su Sòma; eskìlevsas ton Àdhin, mi pirasthìs ip’aftù; ipìndisas ti Parthèno, dhorùmenos tin zoìn. O anastàs ek ton nekròn, Kìrie, dhòxa si.

Venite, esultiamo nel Signore, cantiamo inni di giubilo a Dio, nostro Salvatore. 

Le potenze angeliche si appressarono al tuo sepolcro, e i custodi divennero come morti, mentre Maria stava presso la tomba, cercando il tuo corpo immacolato. Tu hai depredato l’ade, senza esserne toccato; tu sei andato incontro alla Vergine, donando la vita. O risorto dai morti, Signore, gloria a te.


ISODIKÒN

Dhèfte proskinìsomen ke prospèsomen Christò. Sòson imàs, Iiè Theù, o anastàs ek nekròn, psàllondàs si: Alliluia.


Venite, adoriamo e prostriamoci davanti a Cristo.O Figlio di Dio, che sei risorto dai morti, salva noi che a te cantiamo: Alliluia.


APOLITIKIA

Anghelikè Dhinàmis epì to mnìma su, ke i filàssondes apene-kròthisan; ke ìstato Marìa en to tàfo, zitùsa to achrandòs su Sòma; eskìlevsas ton Àdhin, mi pirasthìs ip’aftù; ipìndisas ti Parthèno, dhorùmenos tin zoìn. O anastàs ek ton nekròn, Kìrie, dhòxa si.

Le potenze angeliche si appressa-rono al tuo sepolcro, e i custodi divennero come morti, mentre Maria stava presso la tomba, cercando il tuo corpo immacolato. Tu hai depredato l’ade, senza esserne toccato; tu sei andato incontro alla Vergine, donando la vita. O risorto dai morti, Signore, gloria a te.


Ton uranìon stratiòn archistràtighi, disopùmen imàs imìs i anàxii, ina tes imòn dheìsesi tichìsite imàs, skèpi ton pterìgon tis aìlu imòn dhòxis, frorùndes imàs prospìptondas ektenòs ke voòndas; ek ton kindhìnon litròsasthe imàs, os Taxiàrche ton ano Dhinàmeon.

Capi supremi dei celesti eserciti, noi indegni vi supplichiamo: con le vostre preghiere siate per noi baluardo; custodite al riparo delle ali della vostra gloria immateriale noi che ci prostriamo e con insistenza gridiamo: Liberateci dai pericoli, voi che siete principi delle superne schiere.

APOLITIKION (DEL SANTO DELLA CHIESA)

Kanòna pìsteos ke ikòna praòtitos enkratìas dhidàskalon anèdhixè se ti pìmni su i ton pragmàton alìthia; dhià tùto ektìso ti tapinosi ta ipsilà, ti ptochìa ta plùsia; Pater Ierarcha Nicòlae, prèsveve Christò to Theò, sothìne tas psichàs imòn.

Regola di fede immagine di mansuetudine, maestro di continenza ti designò al tuo gregge la verità dei fatti; e in vero con l’umiltà hai raggiunto le vette più eccelse, con la povertà la vera ricchezza, Padre Gerarca Nicola prega Cristo Dio di salvare le anime nostre.


KONDAKION

O katharòtatos naòs tu Sotìros, i politìmitos pastàs ke Parthènos, to ieròn thisàvrisma tis dhòxis tu Theù sìmeron isàghete en to ìko Kirìu, tin chàrin sinisàgusa tin en Pnèvmati thìo; in animnùsin àngheli Theù; àfti ipàrchi skinì epurànios.

Il purissimo tempio del Salvatore, il talamo preziosissimo e verginale, il tesoro sacro della gloria di Dio, è oggi introdotto nella casa del Signore, portandovi, insieme, la grazia del divino Spirito; e gli angeli di Dio a lei inneggiano: Costei è celeste dimora.


APOSTOLOS (Eb. 2, 2-10)

- I venti sono i tuoi messaggeri, e tuoi i fulmini guizzanti. (Ps. 103).

- Benedici il Signore, anima mia, Signore, mio Dio, quanto sei grande! (Ps. 103,1).


Lettura dalla lettera agli Ebrei.

Fratelli, se la parola trasmessa per mezzo degli angeli si è dimostrata salda, e ogni trasgressione e disobbedienza ha ricevuto giusta punizione, come potremo noi sottrarci al castigo se trascuriamo una salvezza così grande? Questa infatti, dopo essere stata promulgata all’inizio dal Signore, è stata confermata in mezzo a noi da quelli che l’avevano udita, mentre Dio convalidava la loro testimonianza con segni e prodigi e miracoli d’ogni genere e doni dello Spirito Santo, distribuiti secondo la sua volontà. Non certo a degli angeli egli ha assoggettato il mondo futuro, del quale parliamo. Anzi, qualcuno in un passo ha testimoniato: Che cos’è l’uomo perché ti ricordi di lui o il figlio dell’uomo perché tu te ne curi? Di poco l’hai fatto inferiore agli angeli, di gloria e di onore l’hai coronato e hai posto ogni cosa sotto i suoi piedi. Avendogli assoggettato ogni cosa, nulla ha lasciato che non gli fosse sottomesso. Tuttavia, al presente non vediamo ancora che ogni cosa sia a lui sottomessa. Però quel Gesù, che fu fatto di poco inferiore agli angeli, lo vediamo ora coronato di gloria e di onore a causa della morte che ha sofferto, perché per la grazia di Dio egli provasse la morte a vantaggio di tutti. Ed era ben giusto che colui, per il quale e dal quale sono tutte le cose, volendo portare molti figli alla gloria, rendesse perfetto mediante la sofferenza il capo che li ha guidali alla salvezza. 

Alliluia (3 volte).

- Lodate il Signore dai cieli, lodatelo nell’alto dei cieli. (Ps. 148,1).

Alliluia (3 volte).

- Lodatelo, voi tutti, suoi angeli, lodatelo, voi tutte, sue schiere. (Ps. 148,2).

Alliluia (3 volte).


VANGELO (Luca. 8, 41-56)


In quel tempo, un uomo di nome Giàiro, che era capo della sinagoga, andò da Gesù e, gettatosi ai piedi di Gesù, lo pregava di recarsi a casa sua, perché aveva un’unica figlia, di circa dodici anni, che stava per morire. Durante il cammino, le folle gli si accalcavano attorno. Una donna che soffriva di emorragia da dodici anni, e che nessuno era riuscito a guarire, gli si avvicinò alle spalle e gli toccò il lembo del mantello e subito il flusso di sangue si arrestò. Gesù disse: “Chi mi ha toccato?”. Mentre tutti negavano, Pietro disse: “Maestro, la folla ti stringe da ogni parte e ti schiaccia”. Ma Gesù disse: “Qualcuno mi ha toccato. Ho sentito che una forza è uscita da me”. Allora la donna, vedendo che non poteva rimanere nascosta, si fece avanti tremando e, gettatasi ai suoi piedi, dichiarò davanti a tutto il popolo il motivo per cui l’aveva toccato, e come era stata subito guarita. Egli le disse: “Figlia, la tua fede ti ha salvata, va’ in pace!”. Stava ancora parlando quando venne uno della casa del capo della sinagoga a dirgli: “Tua figlia è morta, non disturbare più il maestro”. Ma Gesù che aveva udito rispose: “Non temere, soltanto abbi fede e sarà salvata”. Giunto alla casa, non lasciò entrare nessuno con sé, all’infuori di Pietro, Giovanni e Giacomo e il padre e la madre della fanciulla. Tutti piangevano e facevano il lamento su di lei. Gesù disse: “Non piangete, perché non è morta, ma dorme”. Essi lo deridevano, sapendo che era morta, ma egli, prendendole la mano, disse ad alta voce: “Fanciulla, alzati!”. Il suo spirito ritornò in lei ed ella si alzò all’istante. Egli ordinò di darle da mangiare. I genitori ne furono sbalorditi, ma egli raccomandò loro di non raccontare a nessuno ciò che era accaduto.


AI DITTICI

Nikòlae màkar parèso nìn* prostàtis kiè fìlaks* kiè èk vlàvis pandodhapìs*, imàs rìse pàndas*, èn ghì kiè èn thalàssi*, tùs sé thermos fonùndas* kiè megalìnondas.

O Nicola Santo e protettor* custodisci tutti* e proteggi da ogni mal*; in terra e per mare* il popolo devoto* che con fede accorre* ad inneggiare Te.


KINONIKON

O piòn tus Anghèlus aftù pnèvmata, ke tus liturgùs aftù piròs flòga. Alliluia.

Tu che fai tuoi messaggeri i venti e tuoi servi il fuoco e la fiamma. Alliluia.


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