venerdì 4 settembre 2020

La Domenica Bizantina - Domenica 06 Settembre 2020

 6 SETTEMBRE 2020

Domenica XV di San Matteo

Memoria del miracolo avvenuto a Colossi, o Chones, per opera dell’arcangelo Michele.




Tono pl. I; Eothinòn III



1^ ANTIFONA

Agathòn to exomologhìsthe to Kirìo, ke psàllin to onòmatì su, Ìpsiste. Tes presvìes tis Theotòku, Sòter, sòson imàs.

Buona cosa è lodare il Signore, ed inneggiare al tuo nome, o Altissimo. Per l’intercessione della Madre di Dio, o Salvatore, salvaci.


2^ ANTIFONA

O Kìrios evasìlefen, efprèpian enedhìsato, enedhìsato o Kìrios dhìnamin ke periezòsato. Sòson imàs, Iiè Theù, o anastàs ek nekròn, psàllondàs si: Alliluia.

Il Signore regna, si è rivestito di splendore, il Signore si è ammantato di fortezza e se n’è cinto. O Figlio di Dio, che sei risorto dai morti, salva noi che a te cantiamo: Alliluia.


3^ ANTIFONA

Dhèfte agalliasòmetha to Kirìo, alalàxomen to Theò to Sotìri imòn

Ton sinànarchon Lògon Patrì ke Pnèvmati, ton ek Parthènu techtènda is sotirìan imòn, animnìsomen, pistì, ke proskinìsomen; òti ivdhòkise sarkì anelthìn en do stavrò, ke thànaton ipomìne, ke eghìre tus tethneòtas en ti endhòxo anastàsi aftù.


Venite, esultiamo nel Signore, cantiamo inni di giubilo a Dio, nostro Salvatore. 

Cantiamo, fedeli, e adoriamo il Verbo coeterno al Padre ed allo Spirito, partorito dalla Vergine a nostra salvezza: perché nella carne ha voluto salire sulla croce, sottoporsi alla morte e risuscitare i morti con la sua risurrezione gloriosa.

ISODIKÒN

Dhèfte proskinìsomen ke prospèsomen Christò. Sòson imàs, Iiè Theù, o anastàs ek nekròn, psàllondàs si: Alliluia.


Venite, adoriamo e prostriamoci davanti a Cristo.O Figlio di Dio, che sei risorto dai morti, salva noi che a te cantiamo: Alliluia.


APOLITIKIA

Ton sinànarchon Lògon Patrì ke Pnèvmati, ton ek Parthènu techtènda is sotirìan imòn, animnìsomen, pistì, ke proskinìsomen; òti ivdhòkise sarkì anelthìn en do stavrò, ke thànaton ipomìne, ke eghìre tus tethneòtas en ti endhòxo anastàsi aftù.

Cantiamo, fedeli, e adoriamo il Verbo coeterno al Padre ed allo Spirito, partorito dalla Vergine a nostra salvezza: perché nella carne ha voluto salire sulla croce, sottoporsi alla morte e risuscitare i morti con la sua risurrezione gloriosa.


 Ton uranìon stratiotòn Archistratighe dhisopùmen se imìs i anàxii, ina tes ses dheìsesi tichìsis imàs, skepi tòn pterìgon tis aìlu su dhòxis fruron imàs prospiptontas, ektenòs ke voòntas: ek ton kindìnon lìtrose imàs, os taxiàrchis tòn àno Dhinàmeon.

    Capo supremo dei celesti eserciti, noi indegni ti supplichiamo: con le tue preghiere sii per noi baluardo; custodisci al riparo delle ali della tua gloria immateriale noi che ci prostriamo e con insistenza gridiamo: Liberaci dai pericoli, tu che sei principe delle superne schiere.


APOLITIKION (DEL SANTO DELLA CHIESA)

    Kanòna pìsteos ke ikòna praòtitos enkratìas dhidàskalon anèdhixè se ti pìmni su i ton pragmàton alìthia; dhià tùto ektìso ti tapinosi ta ipsilà, ti ptochìa ta plùsia; Pàter Ierarcha Nicòlae, prèsveve Christò to Theò, sothìne tas psichàs imòn

Regola di fede immagine di mansuetudine, maestro di continenza ti designò al tuo gregge la verità dei fatti; e in vero con l’umiltà hai raggiunto le vette più eccelse, con la povertà la vera ricchezza, Padre Gerarca Nicola prega Cristo Dio di salvare le anime nostre.


KONDAKION

  Ioakìm ke Ànna onidhismù ateknìas ke Adhàm ke Èva ek tis fthoràs tu thanàtu ileftheròthisan, Àchrande, en ti aghìa ghennìsi su. Aftìn eortàzi ke o laòs su, enochìs ton ptesmàton litrothìs en to kràzin si. I stìra tìkti tin Theotòkon ke trofòn tis zoìs imòn.

Gioacchino ed Anna furono liberati dall’obbrobrio della sterilità e Adamo ed Eva dalla corruzione della morte, o Immacolata, per la tua natività. Ancor questa festeggia il tuo popolo, riscattato dalla schiavitù dei peccati; esclamando a te: la sterile genera la Madre di Dio e la nutrice della nostra vita.


APOSTOLOS (2 Cor 1, 21-2, 4)

 

- Tu, o Signore, ci custodirai e ci guarderai da questa gente per sempre. (Sal 11,8).

 

- Salvami, Signore, perché non c’è più un uomo fedele; perché è scomparsa la fedeltà tra i figli degli uomini. (Sal 11,2).


Dalla seconda lettera di San Paolo ai Corinti.


    Fratelli, è Dio stesso che ci conferma, insieme a voi, in Cristo, e ci ha conferito l’unzione, ci ha impresso il sigillo e ci ha dato la caparra dello Spirito Santo nei nostri cuori. Io chiamo Dio a testimone sulla mia vita, che solo per risparmiarvi rimproveri non sono più venuto a Corinto. Noi non intendiamo far da padroni sulla vostra fede; siamo invece i collaboratori della vostra gioia, perché nella fede voi siete già saldi. Ritenni pertanto opportuno non venire di nuovo fra voi con tristezza. Perché se io rattristo voi, chi mi rallegrerà se non colui che è stato da me rattristato? Ho scritto proprio queste cose per non dovere poi essere rattristato, alla mia venuta, da quelli che dovrebbero rendermi lieto, persuaso come sono riguardo a voi tutti che la mia gioia è quella di tutti voi. Vi ho scritto in un momento di grande afflizione e col cuore angosciato, tra molte lacrime, però non per rattristarvi, ma per farvi conoscere l’affetto immenso che ho per voi.

Alliluia (3 volte).

- Canterò in eterno la tua misericordia, o Signore, con la mia bocca annunzierò la tua fedeltà di generazione in generazione. (Sal 88,2). 

 Alliluia (3 volte).

- Poiché hai detto: “La mia grazia durerà per sempre”; la tua verità è fondata nei cieli.  (Sal 88,3).

Alliluia (3 volte).


VANGELO (Matteo 22, 2-14)


   Disse il Signore questa parabola: «Il regno dei cieli è simile a un re che fece un banchetto di nozze per suo figlio. Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non vollero venire. Di nuovo mandò altri servi a dire: Ecco, ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e i miei animali ingrassati sono già macellati e tutto è pronto; venite alle nozze. 

   Ma costoro non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; altri presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero. Allora il re si indignò e, mandate le sue truppe, uccise quegli assassini e diede elle fiamme la loro città. 

   Poi disse ai suoi servi: Il banchetto nuziale è pronto, ma gli invitati non ne erano degni; andate ora ai crocicchi delle strade, e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze.

   Usciti nelle strade, quei servi raccolsero quanti ne trovarono, buoni e cattivi, e la sala si riempi di commensali. 

   Il re entrò per vedere i commensali e, scorto un tale che non indossava l’abito nuziale, gli disse: Amico, come hai potuto entrare qui senz'abito nuziale? Ed egli ammutolì. Allora il re ordinò ai servi: Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti. Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti».


KINONIKON

Enìte ton Kìrion ek ton uranòn; enìte aftòn en tis ipsìstis. Alliluia.


Lodate il Signore dai cieli, lodatelo nell’alto dei cieli. Alliluia.


Martedì 8 settembre: Natività della Ss. Signora nostra, Madre di Dio e sempre Vergine Maria.




Nessun commento:

Posta un commento