martedì 3 marzo 2020

Proprio della Projasmena del Mercoledì della Seconda Settimana di Quaresima

MERCOLEDÍ DELLA SECONDA SETTIMANA



Stichirà

1) Avendo intrapreso il digiuno spirituale, o fratelli, * non usate la lingua per parlare con inganno, * non ponete inciampo al fratello a suo scandalo: * ma facendo brillare col pentimento * la lampada dell’anima, * tra le lacrime gridiamo al Cristo: * Perdona le nostre colpe, * nel tuo amore per gli uomini.

Aftómelon martyrikón.

2) Martiri degni di ogni lode, * non vi ha ricoperti la terra, * ma vi ha accolti il cielo: * a voi si sono aperte le porte del paradiso, * e là giunti, gustate l’albero della vita, * mentre intercedete presso Cristo * perché sia donata alle anime nostre la pace * e la grande misericordia.

Stichirá prosómia, di Giuseppe. Tono 3.

3) Concedici nella tua bontà, Signore, * per le suppliche dei tuoi divini apostoli, * di vivere bene il tempo del digiuno * con mente compunta, o compassionevole, * perché, ottenendo salvezza, * tutti ti glorifichiamo.

4) Grande e tremenda la tua venuta, Signore, * quando ti assiderai per il giusto giudizio. * Non giudicare dunque questo condannato, * ma risparmiami, tu che sei Dio, * per l’intercessione accetta dei tuoi apostoli.

Stichirón prosómion, di Teodoro. Tono pl. 2. 

5) Apostoli di Cristo, * astri dei figli della terra, * tesori universalmente ricchi * della sapientissima scienza del nostro Dio: * con le vostre sante preghiere * liberate dalle tentazioni quanti vi cantano, * e dateci di trascorrere con vigore il tempo dei digiuni, * disponendo nella pace la nostra vita, * affinché perveniamo in modo accetto * alla passione di Cristo * e con franchezza offriamo inni al nostro Dio.


Gloria… ora e sempre… Theotokíon.

L’agnella e Sovrana immacolata vedendo il proprio agnello in croce, senza più apparenza né bellezza, facendo lamento diceva: Ahimè, dove è tramontata la tua bellezza, o dolcissimo? Dove il tuo decoro? Dove la grazia sfolgorante della tua figura, Figlio mio dilettissimo?



Letture

Prokimeno (Sal. 31, 11;2) 
Gioite nel Signore ed esultate, giusti, giubilate, voi tutti, retti di cuore. 
Beato l’uomo a cui è rimessa la colpa e perdonato il peccato. 

Lettura dal libro della Genesi. (Cap. 4, 16-26)

Caino si allontanò dal Signore e abitò nel paese di Nod, ad oriente di Eden. Ora Caino si unì alla moglie che concepì e partorì Enoch; poi divenne costruttore di una città che chiamò Enoch, dal nome del figlio. A Enoch nacque Irad; Irad generò Mecuiaèl e Mecuiaèl generò Netusaèl e Netusaèl generò Lamech. Lamech si prese due mogli: una chiamata Ada e l’altra chiamata Zilla. Ada partorì Iabal: egli fu il padre di quanti abitano sotto le tende presso il bestiame. Il fratello di questi si chiamava Iubal: egli fu il padre di tutti i suonatori di cetra e di flauto. Zilla a sua volta partorì Tubalkàin, il fabbro, padre di quanti lavorano il rame e il ferro. La sorella di Tubalkàin fu Naama. Lamech disse alle mogli: “Ada e Zilla, ascoltate la mia voce, mogli di Lamech, porgete l’orecchio al mio dire: Ho ucciso un uomo per una mia scalfittura. E un ragazzo, per un mio livido. Sette volte sarà vendicato Caino, ma Lamech settantasette”. Adamo si unì di nuovo alla moglie, che partorì un figlio e lo chiamò Set perché disse: “Dio mi ha concesso un’altra discendenza al posto di Abele, Poiché Caino l’ha ucciso”. Anche a Set nacque un figlio, che egli chiamò Enos. Allora si cominciò ad invocare il nome del Signore. 

Prokimeno (Sal. 32, 22;1) 

Signore, sia su di noi la tua grazia, perché in te speriamo. 
Esultate, giusti, nel Signore: ai retti si addice la lode. 

Lettura dal libro dei Proverbi (Cap. 5, 15-23, Cap. 6, 1-3)

Bevi l’acqua della tua cisterna E quella che zampilla dal tuo pozzo, perché le tue sorgenti non scorrano al di fuori, i tuoi ruscelli nelle pubbliche piazze, ma siano per te solo e non per degli estranei insieme a te. Sia benedetta la tua sorgente trova gioia nella donna della tua giovinezza: cerva amabile, gazzella graziosa, essa si intrattenga con te; le sue tenerezze ti inebrino sempre; sii tu sempre invaghito del suo amore! Perché, figlio mio, invaghirti di una straniera? e stringerti al petto di un’estranea? Poiché gli occhi del Signore osservano le vie dell’uomo ed egli vede tutti i suoi sentieri L’empio è preda delle sue iniquità, è catturato con le funi del suo peccato. Egli morirà per mancanza di disciplina, Si perderà per la sua grande stoltezza. Figlio mio, se hai garantito per il tuo prossimo, se hai dato la tua mano per un estraneo, se ti sei legato con le parole delle sue labbra e ti sei lasciato prendere dalle parole della tua bocca figlio mio, fa’ così per liberartene: perché sei caduto nelle mani del tuo prossimo, va’ gettati ai suoi piedi, importuna il tuo prossimo. 

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