martedì 24 marzo 2020

Proprio del Vespro dell'Annunciazione

Parti proprie del Vespro dell'Annunciazione della Madre di Dio



Dopo il Canto del Kirie Ekèkraksa, cantiamo i seguenti inni.

Perché presso il Signore è la misericordia, e grande è presso di lui la redenzione, ed egli redimerà Israele da tutte le sue iniquità.

Per rivelarti l’eterno consiglio, si presentò Gabriele, o Vergine, salutandoti e così parlando: Gioisci, terra non seminata; gioisci, roveto incombusto; gioisci, abisso imperscrutabile; gioisci, ponte che fa passare ai cieli e scala elevata contemplata da Giacobbe; gioisci, divina urna della manna; gioisci, liberazione dalla maledizione; gioisci, ritorno di Adamo dall’esilio: il Signore è con te. 

Lodate il Signore, genti tutte dategli lode, popoli tutti.

Mi appari come uomo, disse la Vergine incorrotta al principe dell’esercito celeste: come dunque pronunci parole che oltrepassano l’uomo? Mi hai detto infatti che Dio sarà con me e prenderà dimora nel mio grembo: ma, dimmi, come potrò divenire ampio spazio e luogo di santità per colui che cavalca i cherubini? Non trarmi in inganno: non ho conosciuto piacere, sono estranea a nozze, come dunque partorirò un figlio? 

Perché più forte si è fatta per noi la sua misericordia, e la verità del Signore rimane in eterno.

Quando Dio vuole, l’ordine della natura è superato, rispose l’incorporeo, e si opera ciò che oltrepassa l’uomo. Credi alle mie veraci parole, o santissima più che immacolata. Ed essa esclamò: Mi avvenga dunque, secondo la tua parola, e io partorirò colui che non ha carne, che da me prenderà la carne per ricondurre l’uomo, grazie a questa unione, alla dignità antica: egli è il solo potente. 

Gloria al Padre, al Figlio ed allo Spirito Santo. E ora e sempre e nei secoli dei secoli. Amin

Fu mandato dal cielo l’arcangelo Gabriele ad annunciare alla Vergine il concepimento. Giunto a Nazaret, rifletteva in se stesso sul prodigio e ne era sbigottito: Dunque l’inafferrabile che è nel più alto dei cieli nasce da una vergine! Colui che ha il cielo per trono e la terra come sgabello si rinchiude nel grembo di una donna! Colui che i serafini dalle sei ali e i cherubini dai molti occhi non possono fissare, si compiace di incarnarsi da lei in virtù della sola parola. Colui che qui è presente è il Verbo di Dio. Che attendo dunque, perché non parlo alla fanciulla? Gioisci, piena di grazia, il Signore è con te; gioisci, Vergine pura; gioisci sposa senza nozze; gioisci, Madre della vita. Benedetto il frutto del tuo seno.

INGRESSO

Fos ilaròn aghìas dhòksis athanàtu Patròs, uranìu, aghìu, màkaros, Iisù Christè, elthòndes epì tin ilìu dhìsin, idhòndes fòs esperinòn, imnùmen Patèra Iiòn, kiè àghion Pnèvma Theòn. Axiòn se en pàsi kierìs imnìsthe fonès esìes, Iiè Theù, zoìn o dhidhùs, dhiò o kòsmos se dhoxàzi. 

Luce gioiosa della santa gloria del Padre immortale, celeste, santo, beato, o Cristo Gesú! Giunti al tramonto del sole, e vista la luce vespertina, cantiamo il Padre, il Figlio e il santo Spirito, Dio. È cosa degna cantarti in ogni tempo con voci armoniose, o Figlio di Dio, tu che dai la vita: perciò a te dà gloria il mondo.

Prokimeno della sera

La tua misericordia mi inseguirà tutti i giorni della mia vita. (2v.)

 Il Signore è il mio pastore, non manco di nulla.


Lettura del libro della Genesi (28,10-17).

Giacobbe partì dal pozzo del giuramento e si diresse verso Carran; si imbattè in un luogo e là si mise a dormire perché era tramontato il sole. Prese una delle pietre che erano lì, se le pose sotto il capo, si addormentò in quel luogo e sognò: ed ecco, una scala appoggiava sulla terra e la sua cima raggiungeva il cielo, e gli angeli di Dio salivano e scendevano su di essa, mentre il Signore vi si appoggiava, e gli disse: Io sono il Dio di Abramo tuo padre e il Dio di Isacco, non temere: la terra su cui giaci, la darò a te e alla tua discendenza. E la tua discendenza sarà come la sabbia della terra, e si estenderà verso il mare, verso mezzogiorno, verso settentrione e verso oriente, e saranno benedette in te e nella tua discendenza tutte le tribù della terra. Ed ecco, io sono con te per custodirti in tutto il cammino che farai; e ti farò tornare in questa terra, perché non ti abbandonerò sinché io non abbia fatto tutto quello di cui ti ho parlato. E Giacobbe si destò dal suo sonno e disse: Il Signore è in questo luogo e io non lo sapevo! Ebbe timore e disse: Quanto è tremendo questo luogo! Altro non è che la casa di Dio, e questa è la porta del cielo.

Lettura della profezia di Ezechiele (43,27-44,4).

A partire dal giorno ottavo, i sacerdoti offriranno sull’altare i vostri olocausti e i vostri sacrifici pacifici, e voi mi sarete accetti, dice il Signore. E mi fece volgere per la via della porta esterna del santuario che guarda ad oriente, ed essa era chiusa. E il Signore mi disse: Questa porta resterà chiusa, non verrà aperta e nessuno passerà per essa, perché per essa entrerà il Signore Dio d’Israele, e rimarrà chiusa. Poiché il principe, lui siede in essa per prender cibo. Entrerà per la via del portico della porta e per la sua via uscirà. E mi introdusse per la via della porta che guarda a settentrione, di fronte al tempio: e vidi, ed ecco, era piena di gloria la casa del Signore.

Lettura del libro dei Proverbi (9,1-11).

La sapienza si è costruita una casa e ha eretto a sostegno sette colonne. Ha sgozzato i suoi animali, ha versato nel calice il suo vino e ha preparato la sua mensa. Ha mandato i suoi servi a invitare al banchetto con alto proclama, dicendo: Chi è stolto si rivolga a me. E a quelli che mancano di senno dice: Venite, mangiate il mio pane e bevete il vino che ho mesciuto per voi. Abbandonate la stoltezza e vivrete, cercate la prudenza per poter aver vita e dirigere l’intelligenza con la conoscenza. Chi rimprovera dei malvagi ne ricaverà per sé disonore e chi correggerà l’empio ne avrà biasimo, perché i rimproveri fatti all’empio sono per lui lividure. Non rimproverare dei malvagi perché non ti prendano in odio: rimprovera il saggio e ti amerà. Da’ un’opportunità al saggio e diventerà più saggio, istruisci un giusto e continuerà ad accogliere istruzione. Principio della sapienza è il timore del Signore, e il consiglio dei santi è intelligenza. Conoscere poi la legge è cosa di una buona mente. In questo modo, infatti, vivrai a lungo e ti verranno aggiunti anni di vita.

Stichirà idiomela

Il sesto mese fu inviato l’arcangelo a una vergine pura; ed egli rivolgendole il saluto: Gioisci, le annunciò che da lei sarebbe venuto il Redentore. Accolto dunque con fede il saluto, essa concepì te, che sei Dio dall’eternità, e che ineffabilmente ti sei compiaciuto di farti uomo per la salvezza delle anime nostre.

 Date di giorno in giorno il buon annuncio della sua salvezza.

Una lingua sconosciuta udì la Madre di Dio: le parlava l’arcangelo, con le parole della buona novella; ed essa, accolto con fede il saluto, concepì te, Dio che sei prima dei secoli. Perciò noi, esultanti, a te acclamiamo: O Dio che da lei ti sei immutabilmente incarnato, dona al mondo la pace, e alle anime nostre la grande misericordia.

 Cantate al Signore un canto nuovo, cantate al Signore da tutta la terra.

Ecco, si manifesta ora per noi la nostra riconcilia-zione: oltre ogni comprensione Dio si unisce agli uomini. Alla voce di un arcangelo, è dissipato l’inganno, perché la Vergine accoglie la gioia: tutto ciò che è terrestre diviene cielo, il mondo è sciolto dalla maledizione antica. Esulti il creato e faccia udire voci inneggianti: O Creatore e Redentore nostro, Signore, gloria a te.

Gloria. Ora e sempre. Tono 4. Di Andrea di Gerusalemme.

Oggi, annunci di gioia, festa della Vergine! Le realtà della terra si congiungono a quelle del cielo; Adamo è rinnovato; Eva è liberata dalla tristezza di prima: e la dimora della nostra stessa sostanza, deificata da ciò che ha concepito, è divenuta tempio di Dio. O mistero! Ignoto il modo del divino annientamento, ineffabile il modo del concepimento. Un angelo è ministro del prodigio; un grembo verginale accoglie il Figlio; lo Spirito santo viene inviato; il Padre dall’alto esprime il suo beneplacito, e si opera questo incontro per il loro comune volere. In esso e per esso salvàti, ad una sola voce con Gabriele, acclamiamo alla Vergine: Gioisci, o piena di grazia dalla quale ci viene la salvezza, Cristo Dio nostro che, assunta la nostra natura, a sé l’ha innalzata. Supplicalo per la salvezza delle anime nostre.

Tropari

Sìmeron tis sotirìas imòn to kefàleon * ke tu ap’eònos Mistirìu i fanèrosis: * o Iiòs tu Theù, * Iiòs tis Parthènu ghìnete, * ke Gavriìl tin chàrin evanghelìzete. * Dhiò sin aftò ti Theotòko voìsomen: * Chère, Kecharitomèni, * o  Kìrios metà su.

Oggi inizia la nostra salvezza e la manifestazione dell’eterno mistero: il Figlio di Dio diviene figlio della Vergine e Gabriele annunzia la grazia. Con lui gridiamo alla Madre di Dio: Salve, o piena di grazia, il Signore è con te.

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