martedì 19 novembre 2019

Spiegazione dell'Icona della Festa dell'Entrata della Madre di Dio al tempio ( 21 Novembre)




Il 21 novembre, nella tradizione bizantina, si celebra una delle “Dodici grandi feste”, cioè quella dell'Ingresso della Madre di Dio nel tempio. Di origine gerosolimitana, è legata alla dedicazione di una basilica in onore di Santa Maria, costruita dall'imperatore Giustiniano (527-565) accanto all'area che fu del tempio di Gerusalemme, nel luogo in cui la Vergine avrebbe trascorso la propria infanzia consacrata al servizio divino. Tale Chiesa, detta Nuova (in relazione a quella più antica, dedicata alla natività di Maria) fu dedicata il 21 novembre del 543. Molti aspetti della festa, presenti nei testi liturgici, vengono dal Protovangelo di Giacomo (risalente al III secolo), un apocrifo che ha avuto un notevole influsso in Oriente e Occidente. La memoria liturgica della Presentazione di Maria al Tempio trova la sua radice e il suo fondamento nella tradizione ebraica e nel fatto che, come tutti gli Ebrei osservanti, anche Gioachino e Anna, genitori della Vergine, hanno portato al Tempio Maria bambina, per offrirla al Signore, facendo dono di due tortore o di due colombi.

     Ispiratore dell'icona della Festa è sempre il Protovangelo di Giacomo. La scena è il Tempio di Gerusalemme diviso in tre parti. I genitori presentano al sommo sacerdote, identificato dalla tradizione con quello stesso Zaccaria, che sarà destinato ad accogliere nel medesimo luogo il Salvatore, la bambina rappresentata come una persona adulta, solo di dimensioni ridotte, coperta dal maforion, il mantello di colore rosso scuro che ritroviamo su tutte le icone della Madre di Dio. 

     L'icona raffigura, infatti, Gioacchino e Anna, all'interno del cortile del tempio, seguiti da un corteo di sette vergini con le candele accese (questo particolare probabilmente è una reminiscenza degli antichi riti nuziali), che presentano la piccola Maria al sommo sacerdote perché l'accolga nel tempio. Il cortile rappresenta il primo grado della vita spirituale, la vita attiva dell'uomo che deve liberarsi dalle sue passioni: Gioacchino e Anna entrano con Maria in questo cortile per consegnare la loro bambina nelle mani del sacerdote e nei loro gesti s'indovina la determinazione di offrire la figlia al servizio del Signore.

     Davanti all'ingresso della seconda parte del tempio Zaccaria, padre di Giovanni Battista, vestito con gli abiti sacerdotali, attende il corteo: sta in piedi sul primo gradino di una scala che porta verso il Santo dei Santi. Maria si avvicina a Zaccaria senza timore né esitazione, alza le sue mani verso di lui in segno di offerta di sé, chiedendo di essere condotta all'interno del tempio. 

     Dal recinto dell'altare si stacca una scala che giunge ad un trono posto sotto un baldacchino. Su di esso è seduta la Vergine nutrita con il pane del cielo, prefigurazione dell'eucaristia, portato a lei dall'arcangelo Gabriele, crescerà per questo compito.
     Al centro vi è un recinto entro cui si colloca il ciborio che sovrasta l'altare. La tenda che di norma lo nasconde è tirata da parte.
     Con l'ingresso nel Sancta Sanctorum Ella è già consacrata a colui di cui sarà madre. La Vergine e il tempio s'identificano: Maria vive al suo interno come Gesù vivrà all'interno del suo corpo; la divinità di Cristo si nasconde interamente nell'umanità, secondo la logica dell'incarnazione.
     Il 21 novembre si celebra anche la Giornata delle claustrali come invito alla gratitudine per quelle sorelle che vivono la loro consacrazione di vita nella preghiera, nella meditazione e nel nascondimento.

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