Domenica 7 Ottobre 2018
III di San Luca - Santi Sergio e Bacco
Anniversario della Battaglia di Lepanto
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Nostra Signora delle Vittorie o di Lepanto |
1^ ANTIFONA
Agathòn to exomologhìsthe to Kirìo, ke psàllin to onòmatì su, Ìpsiste. Tes presvìes tis Theotòku, Sòter, sòson imàs.
Buona cosa è lodare il Signore, inneggiare al tuo nome, o Altissimo. Per l’intercessione della Madre di Dio, o Salvatore, salvaci.
2^ ANTIFONA
O Kìrios evasìlefen, efprèpian enedhìsato, enedhìsato o Kìrios dhìnamin ke periezòsato. Sòson imàs, Iiè Theù, o anastàs ek nekròn, psàllondàs si: Alliluia.
Il Signore regna, si è rivestito di splendore, il Signore si è ammantato di fortezza e se n’è cinto. O Figlio di Dio, che sei risorto dai morti, salva noi che a te cantiamo: Alliluia.
3^ ANTIFONA
Dhèfte agalliasòmetha to Kirìo, alalàxomen to Theò to Sotìri imòn.
Venite, esultiamo nel Signore, cantiamo inni di giubilo a Dio, nostro Salvatore.
Effrenèstho ta urània, agalliàstho ta epìghia, òti epìise kràtos en vrachìoni aftù o Kìrios epàtise to thanàto ton thànaton, protòtokos ton nekròn eghèneto, ek kilìas Àdhu errìsato imàs, ke parèsche to kòsmo to mèga èleos.
Si rallegrino le regioni celesti, esultino quelle terrestri, perché il Signore ha operato potenza con il suo braccio: con la morte ha calpestato la morte, è divenuto primogenito dei morti, dal ventre dell’ade ci ha strappati, e ha elargito al mondo la grande misericordia.
ISODIKÒN
Dhèfte proskinìsomen ke prospèsomen Christò. Sòson imàs, Iiè Theù, o anastàs ek nekròn, psàllondàs si: Alliluia.
Venite, adoriamo e prostriamoci davanti a Cristo. O Figlio di Dio, che sei risorto dai morti, salva noi che a te cantiamo: Alliluia.
APOLITIKIA
Effrenèstho ta urània, agalliàstho ta epìghia, òti epìise kràtos en vrachìoni aftù o Kìrios epàtise to thanàto ton thànaton, protòtokos ton nekròn eghèneto, ek kilìas Àdhu errìsato imàs, ke parèsche to kòsmo to mèga èleos.
Si rallegrino le regioni celesti, esultino quelle terrestri, perché il Signore ha operato potenza con il suo braccio: con la morte ha calpestato la morte, è divenuto primogenito dei morti, dal ventre dell’ade ci ha strappati, e ha elargito al mondo la grande misericordia.
I martirès su Kìrie, en ti athlìsi avtòn stefànus ekomì-sato tis aftharsìas ek su tu Theù imòn; échontes tin ischìn su, tus tirànnus kathìlen, éthravsan ke demònon ta anìschira thràsi; avtòn tes ikesìes, Christé o Théos soson tas psichàs imon.
I tuoi martiri, Signore, con la loro lotta hanno ricevuto da te, nostro Dio, la corona dell’incorruttibilità, con la loro forza infatti hanno abbattuto i tiranni ed hanno anche spezzato le impotenti audacie dei demoni. Per le loro preghiere o Cristo Dio, salva le anime nostre.
Kanona pìsteos ke ikona praòtitos, enkratìas dhidhàskalon anèdhixè se ti pimni su i ton pragmaton alìthia; dhià tuto ektiso ti tapinosi ta ipsilà, ti ptochìa ta plùsia, pater ierarcha Nikòlae: prèsveve Christò to Theò, sothine tas psichàs imòn.
Regola di fede e immagine di mitezza, maestro di continenza: così ti mostrò al tuo gregge la verità dei fatti; per questo con l’umiltà hai acquisito ciò che è elevato, con la povertà, la ricchezza, o padre e vescovo Nicola: prega Cristo Dio, perché salvi le anime nostre.
KONDAKION
O katharòtatos naòs tu Sotìros, i politìmitos pastàs ke Parthènos, to ieròn thisàvrisma tis dhòxis tu Theù sìmeron isàghete en to ìko Kirìu, tin chàrin sinisàgusa tin en Pnèvmati thìo; in animnùsin àngheli Theù; àfti ipàrchi skinì epurànios.
Il tempio purissimo del Salvatore, il preziosissimo talamo e Vergine, il tesoro sacro della gloria di Dio viene introdotto in questo giorno nella casa del Signore, recando con sé la grazia dello Spirito divino; a Lei inneggiano gli Angeli di Dio: Costei è celeste dimora.
APOSTOLOS (Gal. 1, 11-19)
- Inneggiate al Dio nostro,
inneggiate; inneggiate al re nostro, inneggiate. (Sal 46, 7)
- Popoli tutti, applaudite,
acclamate a Dio con voci di gioia. (Sal 46, 2)
Dalla prima lettera di San Paolo ai Galati.
Vi dichiaro fratelli, che il vangelo da me
annunziato non è modellato sull’uomo; infatti io non l’ho ricevuto né l’ho
imparato da uomini, ma per rivelazione di Gesù Cristo. Voi avete certamente sentito parlare della
mia condotta di un tempo nel giudaismo, come io perseguitassi fieramente la
Chiesa di Dio e la devastassi, superando nel giudaismo la maggior parte dei
miei coetanei e connazionali, accanito com’ero nel sostenere le tradizioni dei
padri. Ma quando colui che mi scelse sin dal seno
di mia madre e mi chiamò con la sua grazia si compiacque di rivelare a me suo
Figlio perché lo annunziassi in mezzo ai pagani, subito, senza consultare
nessun uomo, senza andare a Gerusalemme da coloro che erano apostoli prima di
me, mi recai in Arabia e poi ritornai a Damasco. In seguito, dopo tre anni andai a
Gerusalemme per consultare Cefa, e rimasi presso di lui quindici giorni; degli
apostoli non vidi nessun altro; ma solo Giacomo, il fratello del signore.
Alliluia (3
volte).
-
In te mi rifugio, Signore, ch’io non resti confuso in eterno. Liberami per la
tua giustizia e salvami. (Sal
70, 1)
Alliluia (3
volte).
-
Sii per me un Dio protettore, e baluardo inaccessibile ove pormi in salvo. (Sal 70, 3)
Alliluia (3 volte).
VANGELO (Luca. 7,
11-16)
In
quel tempo Gesù si recò in una città chiamata Nain e facevano la strada con lui
i discepoli e grande folla. Quando fu vicino alla porta della città,
ecco che veniva portato al sepolcro un morto, figlio unico di madre vedova; e
molta gente della città era con lei. Vedendola, il Signore ne ebbe compassione e
le disse: “Non piangere!”. E accostatosi toccò la bara, mentre i portatori si
fermarono. Poi disse: “Giovinetto, dico a te, alzati!”. Il morto si levò a
sedere e incominciò a parlare. Ed egli lo diede alla madre. Tutti furono presi da timore e
glorificavano Dio dicendo: “Un grande profeta è sorto tra noi e Dio ha visitato
il suo popolo”.
Enìte ton Kìrion ek ton uranòn; enìte aftòn en tis ipsìstis. Alliluia.
Lodate il Signore dai cieli, lodatelo lassù nell’alto. Alliluia.
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