sabato 27 giugno 2020

La Domenica Bizantina - Domenica 28 Giugno 2020 - IV di Matteo

28 GIUGNO 2020

DOMENICA IV DI SAN MATTEO


Traslazione delle reliquie dei Santi Ciro e Giovanni, anargiri.

Tono III; Eothinòn IV

1^ ANTIFONA

Agathòn to exomologhìsthe to Kirìo, ke psàllin to onòmatì su, Ìpsiste. Tes presvìes tis Theotòku, Sòter, sòson imàs.

Buona cosa è lodare il Signore, ed inneggiare al tuo nome, o Altissimo. Per l’intercessione della Madre di Dio, o Salvatore, salvaci.

2^ ANTIFONA

O Kìrios evasìlefen, efprèpian enedhìsato, enedhìsato o Kìrios dhìnamin ke periezòsato. Sòson imàs, Iiè Theù, o anastàs ek nekròn, psàllondàs si: Alliluia

Il Signore regna, si è rivestito di splendore, il Signore si è ammantato di fortezza e se n’è cinto. O Figlio di Dio, che sei risorto dai morti, salva noi che a te cantiamo: Alliluia.

3^ ANTIFONA

Dhèfte agalliasòmetha to Kirìo, alalàxomen to Theò to Sotìri imòn.

Effrenèstho ta urània, agaliàstho ta epighia, òte epiìse kràtos en vrachioni aftù o Kìrios; epàtise to thanàto ton thànaton, protòkos ton nekròn eghèneto; ek kilias Adhu errìsato imàs ke parèsche to kòsmo to mèga èleos. 

Venite, esultiamo nel Signore, cantiamo inni di giubilo a Dio, nostro Salvatore. 

Si rallegrino le regioni celesti, esulti-no quelle terrestri, perché il Signore ha operato potenza con il suo braccio: con la morte ha calpestato la morte, è divenuto primogenito dei morti, dal ventre dell’ade ci ha strappati, e ha elargito al mondo la grande misericordia.

ISODIKÒN

Dhèfte proskinìsomen ke prospèsomen Christò. Sòson imàs, Iiè Theù, o anastàs ek nekròn, psàllondàs si: Alliluia.

Venite, adoriamo e prostriamoci davanti a Cristo. O Figlio di Dio, che sei risorto dai morti, salva noi che a te cantiamo: Alliluia.

APOLITIKIA

Effrenèstho ta urània, agaliàstho ta epighia, òte epiìse kràtos en vrachioni aftù o Kìrios; epàtise to thanàto ton thànaton, protòkos ton nekròn eghèneto; ek kilias Adhu errìsato imàs ke parèsche to kòsmo to mèga èleos.

Si rallegrino le regioni celesti, esultino quelle terrestri, perché il Signore ha operato potenza con il suo braccio: con la morte ha calpestato la morte, è divenuto primogenito dei morti, dal ventre dell’ade ci ha strap-pati, e ha elargito al mondo la grande misericordia.

APOLITIKION (DEL SANTO DELLA CHIESA)

Kanòna pìsteos ke ikòna praòtitos enkratìas dhidàskalon anèdhixè se ti pìmni su i ton pragmàton alìthia; dhià tùto ektìso ti tapinosi ta ipsilà, ti ptochìa ta plùsia; Pàter Ierarcha Nicòlae, prèsveve Christò to Theò, sothìne tas psichàs imòn.

Regola di fede immagine di mansuetudine, maestro di continenza ti designò al tuo gregge la verità dei fatti; e in vero con l’umiltà hai raggiunto le vette più eccelse, con la povertà la vera ricchezza, Padre Gerarca Nicola prega Cristo Dio di salvare le anime nostre.

KONDAKION

Perivolìn pàsi pistìs aftharsìas, theocharìtote Aghni, edhorìso, tin ieràn esthìta su, meth’ìs to ieròn sòma su eskèpasas, skèpi pàndon anthròpon; ìsper tin katàthesin eortàzomen pòtho, ke ekvoòmen fòvo si, semnì: chère Parthène, christianòn to kàvchima.

Hai donato a tutti i fedeli come manto di incorruttibilità, o pura, privilegiata dalla divina grazia, la sacra veste con la quale hai protetto il tuo corpo sacro, o divina protezione degli uomini: noi ne festeggiamo con amo-re la deposizione e, acclamando, a te con fede gridiamo: Gioisci, Vergine, vanto dei cristiani.


APOSTOLOS (Rom. 6, 18-23)

- Inneggiate al nostro Dio inneggiate, inneggiate al re nostro inneggiate. (Sal. 46,7)

- Popoli tutti, applaudite, acclamate a Dio con voci di gioia. (Sal. 46,2)

Dalla lettera di San Paolo ai Romani.

   Fratelli, liberati dal peccato, siete diventati servi della giustizia. Parlo con esempi umani, a causa della debolezza della vostra carne. Come avete messo le vostre membra a servizio dell’impurità e dell’iniquità a pro dell’impurità, così ora mettete le vostre membra a servizio della giustizia per la vostra santificazione.
   Quando infatti eravate sotto la schiavitù del peccato, eravate liberi nei riguardi della giustizia. Ma quale frutto raccoglievate allora da cose di cui ora vi vergognate? Infatti il loro destino è la morte.
    Ora invece, liberati dal peccato e fatti servi di Dio, voi raccogliete il frutto che vi porta alla santificazione e come traguardo avete la vita eterna. Perché il salario del peccato è la morte, ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù nostro Signore. 

Alliluia (3 volte).

- In te mi rifugio, Signore, ch’io non resti confuso in eterno. Liberami per la tua giustizia e salvami. (Sal 73, 1-2)

Alliluia (3 volte).

- Sii per me un Dio protettore e baluardo inaccessibile ove pormi in salvo. (Sal 70,3)

Alliluia (3 volte).

VANGELO (Matteo 8, 5-13)

   In quel tempo, entrato Gesù in Cafarnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava: “Signore, il mio servo giace in casa paralizzato e soffre terribilmente”. Gesù gli riprese: “Io verrò e lo curerò”.
   Ma il centurione rispose: “Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, di soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. Perché anch’io che sono un subalterno, ho soldati sotto di me e dico ad uno va ed egli va a un altro vieni ed egli viene e al mio servo: fa questo ed egli lo fa”.
   All’udire ciò, Gesù ne fu ammirato e disse a quelli che lo seguivano: “In verità vi dico presso nessuno in Israele ho trovato una fede così grande. Ora vi dico che molti verranno dall’oriente e dall’occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli, mentre i figli del regno saranno cacciati fuori nelle tenebre ove sarà pianto e stridore di denti”.
   E Gesù disse al centurione: “Va e sia fatto secondo la tua fede”. In quell’istante il servo guarì.


KINONIKON

Enìte ton Kìrion ek ton uranòn, enìte aftòn en dis ipsìstis. Alliluia.

Lodate il Signore dai cieli, lodatelo nell’alto dei cieli. Alliluia.

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