sabato 30 maggio 2020

La Domenica Bizantina - Domenica 31 Maggio 2020 - Domenica di Pentecoste

31 MAGGIO 2020
DOMENICA DI PENTECOSTE 






1^ ANTIFONA

I uranì dhiigùnde dhòxan Theù, pìisin dhe chiròn aftù ananghèlli to sterèoma. Tes presvìes tis Theotòku, Sòter, sòson imàs.

I cieli narrano la gloria di Dio e il firmamento annunzia l’opera delle sue mani. Per l’intercessione della Madre di Dio, o Salvatore, salvaci.

2^ ANTIFONA

Epakùse su Kìrios en imèra thlìpseos, iperaspìse su to ònoma tu Theù Iakòv. Sòson imàs, Paràklite agathè, psàllondàs si: Alliluia.

Ti ascolti il Signore nel giorno della prova, ti protegga il nome del Dio di Giacobbe. Salva, o Paraclito buono, noi che a te cantiamo: Alliluia. 

3^ ANTIFONA

Kìrie, en ti dhinàmi effranthìsete o vasilèfs, ke epì to sotirìo su agalliàsete sfòdhra.

Evloghitòs ì, Christè o Theòs imòn, o pansòfus tus aliìs anadhìxas, katapèmpsas aftìs to Pnèvma to Àghion, ke dhi’aftòn tin ikumènin saghinèfsas, Filànthrope, dhòxa si.

Signore, il re gioisce della tua potenza, ed esulta per la tua salvezza.

Benedetto sei tu, o Cristo Dio nostro, che hai mostrato sapienti i pescatori per aver mandato lo Spirito Santo, e per mezzo di essi hai preso, nelle reti il mondo; o amico degli uomini, gloria a te.

ISODIKÒN

Ipsòthiti, Kìrie, en ti dhinàmi su, àsomen ke psalùmen tas dhinastìas su. Sòson imàs, Paràklite agathè, psàllondàs si: Alliluia. 


Innàlzati, Signore, nella tua potenza, canteremo ed inneggeremo alle tue gesta. Salva, o Paraclito buono, noi che a te cantiamo: Alliluia. 

APOLITIKIA

Evloghitòs i, Christè o Theòs imòn, o pansòfus tus aliìs anadhìxas, katapèmpsas aftìs to Pnèvma to Àghion, ke dhi’aftòn tin ikumènin saghinèfsas. Filànthrope, dhòxa si.

Benedetto sei tu, o Cristo Dio nostro, che hai mostrato sapienti i pescatori per aver mandato lo Spirito Santo, e per mezzo di essi hai preso nelle reti il mondo; o amico degli uomini, gloria a te.

KONDAKION

Òte katavàs tas glòssas sinèchee, dhiemèrisen èthni o Ìpsistos; òte tu piròs tas glòssas dhiènimen, is enòtita pàndas ekàlese; ke sinfònos dhoxàzomen to panàghion Pnèvma.

Quando l’Altissimo discese e confuse le lingue, divise le genti; ma quando distribuì le lingue di fuoco, tutti richiamò all’unità; ancor noi unitamente glorifichiamo il Santissimo Spirito.

TRISÀGHION

Òsi is Christòn evaptìsthite, Christòn enedhìsasthe. Allilùia.

Quanti siete stati battezzati in Cristo, di Cristo vi siete rivestiti. Allilùia.


APOSTOLOS (Atti 2, 1-11)

- Per tutta la terra si diffonde la loro voce e ai confini del mondo la loro parola. (Sal 18,5).

- I cieli narrano la gloria di Dio e il firmamento annunzia l’opera delle sue mani. (Sal 18,2).

Dagli Atti degli Apostoli.

    Mentre il giorno di Pentecoste stava per finire, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbatte gagliardo, e riempì tutta la casa dove si trovavano.
   Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro; ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue come lo Spirito dava loro il potere d’esprimersi. Si trovavano allora in Gerusalemme Giudei osservanti di ogni nazione che è sotto il cielo.
   Venuto quel fragore, la folla si radunò e rimase sbigottita perché ciascuno li sentiva parlare la propria lingua.
   Erano stupefatti e fuori di sé per lo stupore dicevano: “Costoro che parlano non sono forse tutti Galilei? E com’è che li sentiamo ciascuno parlare la nostra lingua nativa? Siamo Parti, Medi, Elamìti e abitanti della Mesopotamia, della Giudea, della Cappadòcia, del Ponto e dell’Asia, della Frigia e della Panfilia, dell’Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirène, stranieri di Roma, Ebrei e prosèliti, Cretesi e Arabi e li udiamo annunziare nelle nostre lingue le grandi opere di Dio”.

Alliluia (3 volte).

- Dalla parola del Signore furono fatti i cieli, e dal soffio della sua bocca ogni loro schiera. (Sal. 32,6).

Alliluia (3 volte).

- Il Signore guarda dal cielo, vede tutti i figli degli uomini. (Sal. 32,13).
Alliluia (3 volte).


VANGELO (Giovanni 7, 37-52; 8,12)

   Nell’ultimo giorno, il grande giorno della festa, Gesù levatosi in piedi esclamò ad alta voce: “Chi ha sete venga a me e beva chi crede in me; come dice la Scrittura: fiumi di acqua viva sgorgheranno dal suo seno”. 
   Questo egli disse riferendosi allo Spirito che avrebbero ricevuto i credenti in lui: infatti non c’era ancora lo Spirito, perché Gesù non era stato ancora glorificato. All’udire queste parole, alcuni fra la gente dicevano: “Questi è davvero il profeta!”. Altri dicevano: “Questi è il Cristo!”. 
    Altri invece dicevano: “Il Cristo viene forse dalla Galilea? Non dice forse la Scrittura che il Cristo verrà dalla stirpe di Davide e da Betlemme, il villaggio di Davide?”.
   E nacque dissenso tra la gente riguardo a lui. Alcuni di loro volevano arrestarlo, ma nessuno gli mise le mani addosso. Le guardie tornarono quindi dai sommi sacerdoti e dai farisei e questi dissero loro: “Perché non lo avete condotto?”. Risposero le guardie: “Mai un uomo ha parlato come parla quest’uomo!”. Ma i farisei replicarono loro: “Forse vi siete lasciati ingannare anche voi? Forse gli ha creduto qualcuno fra i capi, o fra i farisei? Ma questa gente, che non conosce la Legge, è maledetta!”. 
    Disse allora Nicodèmo, uno di loro, che era venuto precedentemente da Gesù: “La nostra Legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?”. Gli risposero: “Sei forse anche tu della Galilea? Studia e vedrai che non sorge profeta dalla Galilea”. 
   Di nuovo Gesù parlò loro: “Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita”.

MEGALINARION

Mi tis fthoràs dhiapìra kioforìsasan, ke pandechnìmoni Lògo sàrka dhanìsasan, Mìter apìrandhre, Parthène Theotòke, dhochìon tu astèktu, chorìon tu apìru Plasturgù su, se megalìnomen.

Madre inviolata, Vergine genitrice di Dio, noi magnifichiamo te, che, senza opera di uomo, hai concepito e dato la carne al Verbo creatore, o ricettacolo di colui che è infinito, abitazione dell’immenso tuo fattore.

KINONIKON

To Pnèvma su to agathòn odhighìsi me en ghi efthìa. Allilùia. 

Il tuo Spirito buono mi guidi per la via diritta. Allilùia..


DOPO “SOSON, O THEOS”: 

Evloghitòs ì, Christè .... Benedetto sei tu, o Cristo ...

Preghiera dell’Ambone

    Dopo la passione e la Resurrezione, avendo tu adempiuto la tua ascensione al cielo, che abbassasti per incarnarti a favore nostro dalla Vergine, e disceso, Cristo, la tua promessa fondasti sulla terra con la venuta del tuo Spirito Paraclito sui tuoi discepoli terreni.
   Ferma e tuttasanta dimora in essi, e mediante essi a quelli che avrebbero creduto con confermata stabilità, e con i tuoi variegati doni fondata la Chiesa, non togliere via la sua grazia da noi, contaminati dai peccati, ma fa morire ogni animo carnale presente in noi, che impedisce la sua Presenza in noi, respingi via da noi ogni pensiero che con parole e atti lo contristino, e ogni contaminata passione molesta e ottenebrante le nostre anime con la fermezza della sua luce.
   Fa’ di noi i ricettacoli della sua gloria, imitando noi il cenacolo di Sion, riempito del suo irraggiare. Mostra noi come troni del suo fuoco spirituale, ad imitazione degli Apostoli tuoi che lo ricevettero all'inizio, così che da lui resi saldi, siamo guidati sulla terra retta della tua immortale e beata promessa, dove sta la dimora di quanti si allietano in te e senza cessare glorificano te. Poiché tu sei il tutto glorificato insieme con il Padre tuo che non ha principio e il tuo coeterno e tuttosanto e buono vivificante Spirito, ora e sempre e per i secoli dei secoli.

INVECE DI “II TO ÒNOMA KIRÌU”

Evloghitòs ì, Christè .... Benedetto sei tu, o Cristo ....


QUESTA SERA: VESPERO DELLO SPIRITO SANTO.

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