3 MAGGIO 2020
DOMENICA IV DI PASQUA:
DEL PARALITICO.
Timoteo lettore e Maura
sua moglie (286).
Tono III. Eothinon V.
1^ ANTIFONA
Alalàxate to Kirìo pàsa i ghì. Tes presvìes tis Theotòku, Sòter, sòson imàs.
Applaudite a Dio, o abitanti della terra tutta. Per l’intercessione della Madre di Dio, o Salvatore, salvaci.
2^ ANTIFONA
O Theòs iktirìse imàs ke evloghìse imàs. Sòson imàs, Iiè Theù, o anastàs ek nekròn, psàllondàs si: Alliluia.
Iddio abbia pietà di noi e ci benedica. O Figlio di Dio, che sei risorto dai morti, salva noi che a te cantiamo: Alliluia.
3^ ANTIFONA
Anastìto o Theòs ke dhiaskor-pisthìtosan i echthrì aftù ke fighètosan apò prosòpu aftù i misùndes aftòn.
Christòs anèsti ek nekròn, thanàto thànaton patìsas, ke tis en tis mnìmasi zoìn charisàmenos.
Sorga Iddio e siano dispersi i suoi nemici e fuggano quelli che lo odiano davanti alla sua faccia.
Cristo è risorto dai morti, con la morte ha sconfitto la morte e a coloro che giacevano nei sepolcri ha fatto grazia della vita.
ISODIKÒN
En ekklisìes evloghìte ton Theòn, Kìrion ek pigòn Israil. Sòson imàs, Iiè Theù, o anastàs ek nekròn, psàllondàs si: Alliluia.
Nelle assemblee benedite Dio, il Signore delle fonti d’Israele. O Figlio di Dio, che sei risorto dai morti, salva noi che a te cantiamo: Alliluia.
APOLITIKIA
Effrenèstho ta urània, agaliàstho ta epighia, òte epiìse kràtos en vrachioni aftù o Kìrios; epàtise to thanàto ton thànaton, protòkos ton nekròn eghèneto; ek kilias Adhu errìsato imàs ke parèsche to kòsmo to mèga èleos.
Si rallegrino le regioni celesti, esultino quelle terrestri, perché il Signore ha operato potenza con il suo braccio: con la morte ha calpestato la morte, è divenuto primogenito dai morti, dal ventre dell’ade ci ha strappati, e ha elargito al mondo la grande misericordia.
APOLITIKION (DEL SANTO DELLA CHIESA)
Sòson, Kìrie, ton làon su, ke evlòghison tin klironomìan su, nìkas tis Ecclisìas katà varvàron dhorùmenos, ke to sòn filàtton dhià tu Stavrù su polìtevma.
Salva, o Signore, il tuo popolo e benedici la tua eredità, concedi alla tua Chiesa vittoria sui nemici e custodisci per mezzo della tua Croce il tuo popolo.
KONDAKION
I ke en tàfo katìlthes, Athànate, allà tu Adhu kathìles tin dhìnamin ke anèstis os nikitìs, Christè o Theòs, ghinexì mirofòris fthenxà-menos: Chèrete, ke tis sis Apostòlis irìnin dhorùmenos, o tis pesùsi parèchon anàstasin.
Sei disceso nella tomba, o Immortale, e all’incontro hai distrutto la potenza dell’Inferno; e sei risorto qual vincitore, o Cristo Dio, esclamando alle donne che ti recavano aromi: Salve! e hai concesso la pace ai tuoi Apostoli, Tu che dai ai peccatori la risurrezione.
INVECE DEL TRISAGIO
Osi is Christòn evaptìsthite, Christòn enedhìsasthe. Alliluia.
Quanti siete stati battezzati in Cristo, di Cristo vi siete rivestiti. Alliluia.
APOSTOLOS (Atti 9, 32 - 42)
- Inneggiate al Dio nostro, inneggiate; inneggiate al re nostro, inneggiate. (Sal 46,7)
- Popoli tutti, applaudite, acclamate a Dio con voci di Gioia. (Sal 46,2)
Dagli Atti degli Apostoli
In quei giorni, avvenne che mentre Pietro andava a far visita a tutti, si recò anche dai fedeli che dimoravano a Lidda. Qui trovò un uomo di nome Enea, che da otto anni giaceva su un lettuccio ed era paralitico. Pietro gli disse: “Enea, Gesù Cristo ti guarisce; alzati e rifatti il letto”. E subito si alzò. Lo videro tutti gli abitanti di Lidda e del Saròn e si convertirono al Signore.
A Giaffa c’era una discepola chiamata Tabità, nome che significa “Gazzella”, la quale abbondava in opere buone e faceva molte elemosine. Proprio in quei giorni si ammalò e morì. La lavarono e la deposero in una stanza al piano superiore. E poiché Lidda era vicina a Giaffa i discepoli, udito che Pietro si trovava là, mandarono due uomini ad invitarlo: “Vieni subito da noi!”. E Pietro subito andò con loro. Appena arrivato lo condussero al piano superiore e gli si fecero incontro tutte le vedove in pianto che gli mostravano le tuniche ed i mantelli che Gazzella confezionava quando era fra loro. Pietro fece uscire tutti e si inginocchiò a pregare; poi rivolto alla salma disse: “Tabità, alzati!”. Ed essa aprì gli occhi, vide Pietro e si mise a sedere. Egli le diede la mano e la fece alzare, poi chiamò i credenti e le vedove, e la presentò loro viva. La cosa si riseppe in tutta Giaffa, e molti credettero nel Signore. Pietro rimase a Giaffa parecchi giorni, presso un certo Simone conciatore.
Alliluia (3 volte).
- In te mi rifugio, Signore, ch’io non resti confuso in eterno. Liberami per la tua giustizia e salvami. (Sal 70,1)
Alliluia (3 volte).
-Sii per me un Dio protettore, e baluardo inaccessibile ove pormi in salvo. (Sal 70,3)
Alliluia (3 volte).
VANGELO (Giovanni 5, 1 - 15)
In quel tempo, vi fu una festa dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. V’è a Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, una piscina, chiamata in ebraico Betzaetà, con cinque portici, sotto i quali giaceva un gran numero di infermi, ciechi, zoppi e paralitici.
Un angelo infatti in certi momenti discendeva nella piscina e agitava l’acqua; il primo ad entrarvi dopo l’agitazione dell’acqua guariva da qualsiasi malattia fosse affetto. Si trovava là un uomo che da trentotto anni era malato.
Gesù vedendolo disteso e, sapendo che da molto tempo stava così, gli disse: “Vuoi guarire?”. Gli rispose il malato: “Signore, io non ho nessuno che mi immerga nella piscina quando l’acqua si agita. Mentre infatti sto per andarvi, qualche altro scende prima di me”. Gesù gli disse: “Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina”. E sull’istante quell’uomo guarì e, preso il suo lettuccio, cominciò a camminare.
Quel giorno però era un sabato. Dissero dunque i Giudei all’uomo guarito: “E’ sabato e non ti è lecito prender su il tuo lettuccio”. Ma egli rispose loro: “Colui che mi ha guarito mi ha detto: Prendi il tuo lettuccio e cammina”. Gli chiesero allora: “Chi è stato a dirti: Prendi il tuo lettuccio e cammina?”. Ma colui che era stato guarito non sapeva chi fosse; Gesù infatti si era allontanato, essendoci folla in quel luogo. Poco dopo Gesù lo trovò nel tempio e gli disse: “Ecco che sei guarito; non peccare più, perché non ti abbia ad accadere qualcosa di peggio”. Quell’uomo se ne andò e disse ai Giudei che era stato Gesù a guarirlo
MEGALINARION
O Ánghelos evòa ti kecharitomèni: Aghnì Parthène, chère, ke pàlin erò, chère; o sos Iiòs anèsti triìmeros ek tàfu ke tus nekrùs eghìras, laì agalliàsthe. Fotìzu, fotìzu, i nèa Ierusalìm; i gar dhòxa Kirìu epì se anètile. Chòreve nin ke agàllu, Siòn: Si dhe, aghnì, tèrpu, Theotòke, en ti eghèrsi tu tòku su.
L’Angelo gridava alla piena di grazie: Salve, o casta Vergine! Ed io nuovamente esclamo: Salve! Il Figlio tuo, il terzo giorno, risuscitò dalla tomba e risvegliò alla vita i morti. O popoli, esultate! Ammàntati di luce, o nuova Gerusalemme, ché su di te è sorta la gloria del Signore. Rallègrati ora e gioisci, o Sion; e Tu, o Santa Madre di Dio, esulta per la risurrezione del tuo Figlio.
KINONIKON
Sòma Christù metalàvete, pighìs athanàtu ghèfsasthe. Allilùia
Ricevete il Corpo di Cristo, gustate la sorgente immortale. Allilùia.
DOPO “SOSON, O THEOS”:
Christòs anèsti ..... (1 volta) Cristo è risorto .... (1 volta)
INVECE DI “II TO ÒNOMA KIRÌU”
Christòs anèsti ..... Cristo è risorto .....
Per Mercoledì della quarta settimana dopo Pasqua.
Signore e Dio nostro, tu a mezzo i secoli disceso dal cielo in terra hai preso Carne dalla Santa Madre di Dio Maria Vergine, e raggiunta la pienezza dei tuoi giorni ti sei recato al tempio, a mezzo le feste, per insegnare. Quivi o Cristo Gesù, hai suscitato l'ammirazione dei Giudei tanto da farli esclamare: Come mai costui che non ha imparato lettere ne insegna a noi? Tu allora o Signore, dicesti: la mia dottrina no è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Signore, noi indegni tuoi servi nulla di buono abbiamo fatto davanti a te; che anzi ogni giorno abbiamo trasgredito i tuoi comandamenti e disubbidito al tuo Vangelo per correr dietro alle nostre inclinazioni, congiurando come i Giudei a far morire te, Signore del cielo e della terra, te che dal Sinai hai dato la legge a Mosè incisa nelle tavole; te che per amore dello stesso profeta risparmiasti allora quel popolo prevaricatore e più tardi quelli che nascostamente macchinavano e bestemmiavano contro di te! E tu, o scrutatore dei cuori, riprovando i malvagi loro disegni l’interrogavi: perché mi volete prendere e uccidere? Nulla Potevano essi rispondere sopraffatti dalla verità e così neppur noi pescatori, tuoi servi indegni, che ora circondiamo il tuo altare, rivestiti di sacri paramenti per celebrare i santi misteri, e dopo essere stati segnati non dalla circoncisione ma dal tuo battesimo! Ma ora, o Signore, che il tuo popolo è qui raccolto nel tempio tuo a mezza Pentecoste, dove si è cibato del tuo Santo Corpo e del Sangue tuo prezioso, concedici di chiudere questa solennità con pura coscienza e con mente illuminata. Ci rialza dai peccati come altra volta il paralitico; accogli le nostre preghiere come in quei giorni accoglievi quelle degli Apostoli; ci custodisci nella tua santità in tutti i giorni di nostra vita; e se fiduciosi nella tua bontà noi verremo a ricevere nelle indegne nostre mani il tuo Corpo, tu non ci allontanare, come non allontanasti la meretrice.
O misericordioso, tollera di esser maneggiato da noi indegni, ci attira tutti, com'eri solito chiamare a te i pubblicani: c'irretisci al tuo amore, come attraesti il beatissimo Paolo all'apostolato! Illumina la nostra mente e i nostri cuori, tu che illumini ogni uomo che viene in questo mondo: fa brillare la tua luce nelle anime nostre e nei nostri corpi; ci purifica da qualsiasi diabolico influsso affinché chiudiamo questo giorno illuminati e purificati la mente e il cuore. Il nostro Sovrano conserva in pace e prosperità; gli dona sempre protezione e trionfi come ne desti a Giosuè, così che anche noi nella pace loro trascorriamo calma e tranquilla la vita nella pietà e nella santità, per esser fatti degni del celeste tuo regno, mentre ora glorifichiamo il nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo ora e nei secoli.
Domenica prossima iniziano i festeggiamenti in onore dell SS. Crocifisso; ore 12,30 “Appizzatina du paliu “
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