sabato 22 febbraio 2020

La Domenica Bizantina - Domenica 23 Febbraio 2020 - Domenica dei Latticini

23 FEBBRAIO 2020

Domenica dei latticini 


San Policarpo, vescovo di Smirne, ieromartire

Tono IV; Eothinòn IV

1^ ANTIFONA

Agathòn to exomologhìsthe to Kirìo, ke psàllin to onòmatì su, Ìpsiste. Tes presvìes tis Theotòku, Sòter, sòson imàs.

Buona cosa è lodare il Signore, ed inneggiare al tuo nome, o Altissimo. Per l’intercessione della Madre di Dio, o Salvatore, salvaci.

2^ ANTIFONA

O Kìrios evasìlefen, efprèpian enedhìsato, enedhìsato o Kìrios dhìnamin ke periezòsato. Sòson imàs, Iiè Theù, o anastàs ek nekròn, psàllondàs si: Alliluia

Il Signore regna, si è rivestito di splendore, il Signore si è ammantato di fortezza e se n’è cinto. O Figlio di Dio, che sei risorto dai morti, salva noi che a te cantiamo: Alliluia.

3^ ANTIFONA

Dhèfte agalliasòmetha to Kirìo, alalàxomen to Theò to Sotìri imòn.

To fedhròn tis Anastàseos kìrigma, ek tu Anghèlu mathùse e tu Kirìu Mathìtrie, ke tin progonikìn apòfasin aporrìpsase, tis Apostòlis kafchòmene èlegon: Eskìlefte o thànatos ighèrthi Christòs o Theòs, dhorùmenos to kòsmo to mèga èleos.

Venite, esultiamo nel Signore, cantiamo inni di giubilo a Dio, nostro Salvatore. 

Appreso dall’angelo il radioso annuncio della risurrezione, e libere dalla sentenza data ai progenitori, le discepole del Signore dicevano fiere agli apostoli: È stata spogliata la morte, è risorto Cristo Dio, per donare al mondo la grande misericordia.

ISODIKÒN

Dhèfte proskinìsomen ke prospèsomen Christò. Sòson imàs, Iiè Theù, o anastàs ek nekròn, psàllondàs si: Alliluia.

Venite, adoriamo e prostriamoci davanti a Cristo. O Figlio di Dio, che sei risorto dai morti, salva noi che a te cantiamo: Alliluia.

APOLITIKIA

To fedhròn tis Anastàseos kìrigma, ek tu Anghèlu mathùse e tu Kirìu Mathìtrie, ke tin progonikìn apòfasin aporrìpsase, tis Apostòlis kafchòmene èlegon: Eskìlefte o thànatos ighèrthi Christòs o Theòs, dhorùmenos to kòsmo to mèga èleos.

Appreso dall’angelo il radioso annuncio della risurrezione, e libere dalla sentenza data ai progenitori, le discepole del Signore dicevano fiere agli apostoli: È stata spogliata la morte, è risorto Cristo Dio, per donare al mondo la grande misericordia.

APOLITIKION (DEL SANTO DELLA CHIESA)

Kanòna pìsteos ke ikòna praòtitos enkratìas dhidàskalon anèdhixè se ti pìmni su i ton pragmàton alìthia; dhià tùto ektìso ti tapinosi ta ipsilà, ti ptochìa ta plùsia; Pàter Ierarcha Nicòlae, prèsveve Christò to Theò, sothìne tas psichàs imòn.

Regola di fede immagine di mansuetudine, maestro di continenza ti designò al tuo gregge la verità dei fatti; e in vero con l’umiltà hai raggiunto le vette più eccelse, con la povertà la vera ricchezza, Padre Gerarca Nicola prega Cristo Dio di salvare le anime nostre.

KONDAKION

Tis sofìas odhighè, fronìseos chorighè ton afrònon pedhevtà ke ptochòn iperaspistà, stìrixon, sinètison tin kardhìan mu, Dhèspota. Si dhìdhu mi logon, o tu Patròs Lògos: idhù gar ta chìli mu u mi kolìso en to kràzin si: Eleìmon, elèisòn me ton parapesònda.

Guida di sapienza, elargitore di prudenza, educatore degli stolti e protettore dei poveri, conferma, ammaestra il mio cuore, o Sovrano; dammi tu una parola, o Parola del Padre, poiché, ecco, io non trattengo le mie labbra dal gridare: O misericordioso, abbi misericordia di colui che ha prevaricato! 

APOSTOLOS (Romani 13, 11-14; 14, 1-4)

- Inneggiate al Dio nostro, inneggiate; inneggiate al re nostro, inneggiate. (Sal. 46,7).

- Popoli tutti, applaudite, acclamate a Dio con voci di gioia. (Sal. 46,2).

Dalla lettera di San Paolo ai Romani.

    Fratelli, la nostra salvezza è più vicina ora di quando diventammo credenti. La notte è avanzata, il giorno è vicino. Gettiamo via perciò le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce. Comportiamoci onestamente, come in pieno giorno: non in mezzo a gozzoviglie e ubriachezze, non fra impurità e licenze, non in contese e gelosie. Rivestitevi invece del Signore Gesù Cristo e non seguite la carne nei suoi desideri. Accogliete tra voi chi è debole nella fede, senza discuterne le esitazioni. Uno crede di poter mangiare di tutto, l’altro invece, che è debole, mangia solo legumi. Colui che mangia non disprezzi chi non mangia; chi non mangia, non giudichi male chi mangia, perché Dio lo ha accolto. Chi sei tu per giudicare un servo che non è tuo? Stia in piedi o cada, ciò riguarda il suo padrone; ma starà in piedi, perché il Signore ha il potere di farcelo stare.

Alliluia (3 volte).

- In te mi rifugio, Signore, ch’io non resti confuso in eterno. Liberami per la tua giustizia e salvami. (Sal. 70,1-2).

Alliluia (3 volte).

- Sii per me un Dio protettore, e baluardo inaccessibile ove pormi in salvo. (Sal. 70,3).

Alliluia (3 volte).

VANGELO (Matteo 6, 14-21)

    Disse il Signore: “Se voi perdonerete agli uomini le loro colpe, il Padre vostro celeste perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli uomini, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe. E quando digiunate, non assumete aria malinconica come gli ipocriti, che si sfigurano la faccia per far vedere agli uomini che digiunano. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Tu invece, quando digiuni, profumati la testa e lavati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo tuo Padre che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. Non accumulatevi tesori sulla terra, dove tignola e ruggine consumano e dove ladri scassinano e rubano; accumulatevi invece tesori nel cielo, dove né tignola né ruggine consumano, e dove ladri non scassinano e non rubano. Perché là dov’è il tuo tesoro, sarà anche il tuo cuore”.

Preghiera dell’Ambone

Ti ringraziamo, o Cristo Dio nostro, che ci hai fatto giungere al presente digiuno per nostra salvezza, avendo tu a un così modesto rimedio affidata la cura delle più grandi ferite delle anime nostre, acquistandoci il perdono dei molti peccati. Te ne supplichiamo, o benignissimo: allontana dai nostri digiuni e la superbia dei Farisei e la tristezza affettata dei Giudei, recidendo da noi ogni compiacenza che ci si potrebbe ridestare dalla penitenza. Ma sopratutto tienici lontani da qualsiasi opera, parola, o pensiero proibito, e riempici invece della luce e della verità dello Spirito Santo secondo i tuoi disegni. Fortificaci nella lotta che dobbiamo sostenere contro le passioni: corroboraci nell'agone contro il peccato, allenandoci con l’astinenza dai cibi e con l'allontanamento dalla colpa, a seguire te che col digiuno ci hai dimostrato come si vince il diavolo e come si deve aver parte nella tua morte e risurrezione per poi godere della gloria eterna che tu hai preparata a coloro che hanno fame e sete della giustizia.

Nota

La rubrica qui indica: “Facciamo il memoriale (anámnésis) dell'esilio dal Paradiso della delizia del Protoplasta Adamo". Il nome di questa Domenica viene dal permesso di mangiare il formaggio (ed i prodotti del latte) solo per questo ultimo giorno, poiché il lunedì successivo cominciano i "Digiuni grandi". Va sempre notato che per sé la Domenica, giorno del Signore Risorto, la Chiesa non ammette il digiuno (se non il 14 settembre che occorra di Domenica). Dopo questa Domenica perciò il digiuno dei fedeli si fa più rigoroso ancora, senza dimenticare che in antico si usava praticare anche la xerophagía, ossia quel digiuno che permette solo l'uso di acqua e sale, pane e legumi secchi; ma molti seguendo l'ascesi monastica, si riducevano solo all'acqua, pane e sale. Gli antichi avevano un maggiore senso del peccato, e dunque anche una grande disposizione alla penitenza.

T. Federici: “Resuscitò Cristo” Commento alle letture della Divina Liturgia Bizantina, Eparchia di Piana degli Albanesi - Palermo 1996

DA DOMANI INIZIA LA GRANDE E SANTA QUARESIMA

Tutti i giorni della quaresima, eccetto sabato e domenica, sono aliturgici.

DOMENICA PROSSIMA, dell’Ortodossia,: PROCESSIONE DELLE ICONE

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