mercoledì 27 novembre 2019

Nuova immagine di San Nicola - Commento -




Nella sensibilità dei cristiani, che già osservano i dettami presenti nel Decalogo e nel Nuovo Testamento, giocano un ruolo non indifferente, quali esempi per la conduzione della propria esistenza terrena, i modelli di vita eroicamente virtuosa dei santi. Molti, oltre a cercare di seguirne l’esempio, li onorano e li invocano per ottenerne l’intercessione verso l’Altissimo, unico elargitore di grazie. È per questo che, concordemente con quanto permesso dalla Chiesa, diversi individui, facendo memoria delle gesta di un santo o facendo leva sulla tradizione, lo invocano come patrono di una categoria di persone o di altri esseri viventi, o di una comunità. 
Tra i santi più amati e conosciuti nel mondo vi è San Nicola di Mira, la sua venerazione è, infatti, diffusa in tutte le confessioni cristiane che accettano il culto dei santi. La sua fama trascende persino l’ambito spirituale poiché i bambini, anche non cristiani, attendono con trepidazione i doni del loro sorridente amico Santa Claus. 
A Mezzojuso, come in ogni altra comunità cristiana, non mancano manifestazioni di devozione a santi o di culto al Signore, espletati sia in forme organizzate e collettive che informali e individuali. La devozione dei mezzojusari a San Nicola è certamente testimoniata dalla dedicazione della chiesa parrocchiale nel 1516.  Da diversi secoli San Nicola è il santo Patrono del nostro Comune, proclamato ufficialmente il 23 aprile 1643. Un tempo si tributavano festeggiamenti ufficiali di un certo fasto con la partecipazione della Corte Giuratoria, la solenne offerta al santo di quattro onze d’oro per la solennizzazione della festa, l’esposizione dei ritratti dei Sovrani, la distribuzione dei kolivi e dei panuzza.
  Quest’anno, un gruppo di fedeli, ha deciso di fissare indelebilmente la preghiera di affidamento che i mezzojusari, invocano al loro santo patrono quale intercessore privilegiato verso Cristo Dio, raffigurando, San Nicola benedicente che sostiene sulle sue gambe il nostro paese, lo custodisce e veglia su di esso intercedendo verso l’Altissimo per i mezzojusari. Nella realizzazione di tale volontà si è operato in computer grafica e sono state utilizzate immagini di opere antiche fortemente legate alla storia di Mezzojuso, preferendo, dunque, l’immagine dell’icona padronale seicentesca, dipinta a Mezzojuso nel contesto della scuola di Ioannikios, e inserendo una immagine scaricata da internet del dipinto raffigurante la “Terra di Mezzojuso” nella seconda metà del XVII secolo. Durante la fase di lavorazione, si è dovuto operare su ambedue le immagini, soprattutto su quella ritraente Mezzojuso, per adattarla e renderla il più possibile accettabile e idonea allo scopo prefissato,  inserendo elementi inesistenti nell’opera originale per far “aggiornare” l’immagine del paese a qualcosa di immediatamente riconoscibile per i cittadini di oggi, e rendendo con efficacia e immediatezza la rappresentazione di tutta la comunità tramite quei simboli con cui ognuno di noi si identifica, ossia i due campanili sotto la Brinja. Inoltre è stato possibile anche scoprire ed evidenziare alcuni dettagli difficilmente leggibili ad occhio nudo, come la supplica “Sancte Nicolae ora pronobis”(sic), e ricostruire alcune parti mancanti.
Nella raffigurazione san Nicola accoglie Mezzojuso (rappresentato immancabilmente con quei simboli cui ognuno di noi identifica il paese, ossia i due campanili sotto la Brinja, per sottolineare l’unità di tutto il popolo nell’invocarlo) con le sue campagne immediatamente limitrofe sulle sue gambe, adagiato e circondato, a mo’ di protezione dal felònion (manto simboleggiante la carità che copre il tutto) polistàvrion (molte croci, per simboleggiare la gloria della croce in tutto l’universo, formate da quattro  tese a rappresentare Cristo pietra angolare). Cingono la “Terra di Mezzojuso” anche l’epigonation e il Vangelo che sono “appoggiati” sulla terra anzidetta. In termini simbolici non c’è nulla di meglio: l’epigonation, ossia la borsa romboidale, simboleggia la spada della predicazione evangelica, mentre il Vangelo è aperto su Giovanni 10:9, ossia il vangelo del mattutino della festa di San Nicola, nonché magnifico desiderio per i cristiani perché recita: “Disse il Signore: io sono la porta; se uno entra sarà salvo ed entrerà ed uscirà e troverà pascolo”.
L’immagine di San Nicola con Mezzojuso è stata realizzata dallo scrivente in questo mese di novembre 2019, ma è doveroso ringraziare papàs Giorgio Caruso per aver accolto entusiasticamente il progetto, e Gianluca Perniciaro per aver fornito la foto originale dell’icona. L’immagine della tela raffigurante la “Terra di Mezzojuso” è stata scaricata dall’indirizzo: http://web.tiscali.it/shiny/mezzojuso/images/immagine.jpg
                                               Antonio La Gattuta

Bibliografia
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Bonanni, F. (1720). La gerarchia ecclesiastica considerata considerata nelle vesti sagre, e civili usate da quelli, li quali la compongono, espresse, e spiegate con le imagini di ciascun grado della medesima; offerta alla maestà di Giovanni Quinto re di Portogallo e dell'Alg (Vol. 1). Roma: nella stamperia di Giorgio Placho, intagliatore e gettatore di caratteri, presso S. Marco.
Gattuso, I. (1977). Un mazzolino di giorni. Agrigento - Palermo: Edizioni Centro Culturale "L. Pirandello".
Magri, D. (1669). Notizia de' vocaboli ecclesiastici, con la dichiaratione delle cerimonie, & origine delli riti sacri, voci barbare, e frasi vsate da' santi padri, concilij, e scrittori ecclesiastici. Roma: a spese di Giovanni Casoni.
Schirò, M. (1991). Mezzojuso - momenti d'indagine e riflessione. Castellana Sicula: Società grafica madonita.

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