sabato 10 agosto 2019

Spiegazione dell'Icona della Dormizione (KOIMISIS)

DESCRIZIONE DELL’ICONA


La prima cosa da sottolineare è che il centro dell’icona non è la Madre di Dio ma il Cristo. La composizione ha due tempi con due movimenti contrapposti: dall’alto verso il basso in una convergenza centripeta. 

Gli apostoli sulle varie nuvolette convergono verso Cristo, al centro della composizione. L’altro movimento è verticale dal basso verso l’alto. Dal corpo disteso della Vergine parte un moto ascendente che passando attraverso il Cristo culmina nel clipeo che contiene la Madonna portata dagli angeli nell’alto dei cieli.

I due personaggi principali, Cristo e Maria, sviluppano, pertanto, due linee opposte: una verticale ed una orizzontale. La verticale segna il centro esatto dell’icona. È la linea che indica la benevolenza e l’amicizia del Signore per gli uomini. Questa linea, infatti, vuole incontrare l’altra, quella orizzontale. La direttrice orizzontale non a caso è posta nella seconda metà inferiore dell’icona. Essa ha come soggetto il corpo della Vergine, l’umanità, la terra fertile pronta a ricevere il seme. L’incontro delle due linee è vita, è redenzione di tutta la creazione e di tutto ciò che
è sulla terra, visibile e invisibile. L’icona è segno dell’impotenza umana, la morte, e della necessità di incontrare Dio, la vita; di divenire un tutto in Dio. 

Nell'icona dell’Assunzione della Madre di Dio, la Vergine, che si è addormentata, si trova attorniata dagli apostoli addolorati. Oltre gli apostoli ci sono anche i santi vescovi. Alle finestre vediamo le donne che piangono. Il manto sul quale si trova la Vergine è luminoso e questo ci comunica che lei accetta con serenità e gioia la sua morte. Alla base della composizione c'è il triangolo. I personaggi principali sono la Madre di Dio, il cui corpo è disteso su un catafalco e Gesù Cristo, che si erge sopra di essa, tenendo tra le mani un fanciullo fasciato di vesti splendenti di colore bianco come la neve.

Questo fanciullo personifica l'anima immacolata della Vergine Maria. La figura di Cristo Salvatore è molto verticale. Con questo si afferma la contrapposizione e la superiorità della vita immortale nel regno dei cieli, con la morte e la limitatezza della vita sulla terra. Colpisce il dolore degli apostoli: loro non capiscono ancora la grandiosità di quello che sta succedendo, del trionfo dell'immortalità sulla finitezza della vita terrena della Madre di Dio. Nella chiesa ortodossa si era soliti portare l'icona della Dormitio nella casa dei moribondi. Quest'immagine consolava e dava pace: nell'icona si afferma l'immortalità dell'anima e la vita eterna. La rappresentazione nella stessa icona di più avvenimenti contemporaneamente, era una pratica normale e non portava nessuna difficoltà nella venerazione dell'immagine. Tale tradizione esisteva anche nell'arte europea, però si è spenta verso la fine del XV secolo.

La Dormitio della Madre di Dio è avvenuta nella casa di Giovanni Evangelista, dove è vissuta dopo la crocifissione di Cristo. Come di solito, secondo la tradizione e i canoni del linguaggio simbolico dell'iconografia, è raffigurata non la parte interna della casa, bensì le colonnine che marcano l'edificio in cui sta accadendo il fatto. Nell'icona della Dormitio sono rappresentati due spazi distinti. Uno è reale: ad esso appartengono il letto della Vergine, gli apostoli, i santi e lo sfondo architettonico; l'altro è mistico, è quello di Cristo. Questi due spazi sono legati all'azione mistica, l'assunzione dell'anima di Maria: lo spazio mistico rimane invisibile a coloro che stanno attorno al letto di Maria. Il Figlio di Dio, nato dalla Vergine, ha preso sembianza corporale e umana, è venuto in terra ed è vissuto nel normale spazio terrestre. Dopo la crocifissione e la morte sulla croce, è risorto ed è entrato in un altro spazio, "non di questo mondo", indicato sulle icone con la mandorla, l'aureola, riempita di forze celesti, gli angeli "invisibili". Molte immagini, dedicate alla "Dormitio" della Vergine Maria, sono state fatte in Europa. Lì però, quest'avvenimento viene mostrato in un modo totalmente differente. Gli Apostoli Nella parte superiore dell’icona si vedono tante nuvolette sorrette rispettivamente da un angelo: in esse, come in una conchiglia, compaiono i dodici apostoli, convenuti da ogni parte della terra nel luogo del Getsemani.

La maggior parte degli angeli indica col movimento o col gesto il centro dell’icona: Cristo. Si narra negli Apocrifi che quando nostro Signore Gesù Cristo decise di avere per sempre accanto a sé sua Madre, inviò l’arcangelo Grabriele perché le manifestasse questo desiderio, rivelandole il giorno del trapasso. Le disse: “Questo dice tuo Figlio: è ora che mia madre sia sempre con me, non ti sconvolgere per tutto ciò perché passi alla vita eterna”. La Madre santa esultò, tuttavia espresse il desiderio di rivedere gli apostoli.

Il messaggero di Dio gli rispose: “Verranno a te, canteranno degli inni al tuo cospetto e faranno i tuoi funerali”. Ella, allora, salì sul monte degli Ulivi, là dove era sua consuetudine raccogliersi in preghiera e, mentre saliva, gli alberi abbassavano miracolosamente le loro cime, come se fossero vivi e umani ed intendessero venerare in tal modo la Signora del mondo. Compiuta la sua preghiera dinanzi a Dio, la Vergine ridiscese a casa, si apprestò a preparare il suo letto funebre, ed attese. Intanto, nel cielo apparvero delle nubi, che avevano rapito dai confini della terra tutti gli Apostoli, e li posarono davanti alla sua casa. A capo del letto vediamo Pietro, mentre ai piedi vi è Paolo, il vaso d’elezione, in atteggiamento di venerazione: “Salve, Madre della vita”, egli dice, “anche se non ho conosciuto tuo Figlio corporalmente sulla terra, guardando te è come se vedessi Lui stesso”. I due principi degli apostoli sono messi in rilievo quasi a costituire la prua e la poppa della nave celeste, costituita dal corpo della
Vergine, il cui albero è Cristo. La nave celeste, la Chiesa, che ci conduce nel porto della salvezza, nel porto della nostra santificazione. 

Sion e il Getsemani
I due edifici ai lati della rappresentazione indicano la città. Siamo nella città di Davide Gerusalemme, in Sion gloriosa ed illustre, dove fu adempiuta la legge della lettera e fu annunziata la legge dello spirito. Questo è  il luogo di convegno degli apostoli. Questa è la madre di tutte le Chiese sparse su tutta la terra e qui convennero coloro che si erano dispersi in ogni luogo della terra per portare gli uomini alla mensa spirituale delle nozze dello sposo celeste che il Padre celebra con magnificenza tutta regale per il Figlio. Il racconto degli Apocrifi parla del Getsemani come
punto di convergenza degli apostoli. Qui vi era la casa della Vergine.

Il Cristo
Al centro dell’icona, in una mandorla celeste che indica la gloria, abbiamo Cristo che tiene tra le braccia, come una neonata in fasce, l’anima della Vergine. L’anima della Madre di Dio è rappresentata come una bambina avvolta in lini bianchi. Se ne vuole così indicare lo splendore, come dell’anima pura illuminata mediante il battesimo. Il Signore disse all’arcangelo Michele di portare l’anima di Maria in paradiso, poi dispose di portarvi anche il corpo e di deporlo sotto l’albero della vita e là l’anima sarebbe stata ricongiunta al corpo glorioso. Tutto intorno al Signore vi sono degli angeli e nella parte alta due serafini. Nella metà superiore della rappresentazione vediamo un clipeo sorretto appunto dai due Arcangeli che portano in cielo il corpo della Vergine. Dalla Gerusalemme terrestre, alla città di Dio, Ella, la Madre dei viventi, è trasferita alla Gerusalemme di lassù.

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