sabato 27 ottobre 2018

Foglio della Liturgia Domenicale - Domenica 28 Ottobre 2018

Domenica 28 Ottobre 2018
- Domenica VII di San Luca - Santi Terenzio e Neonilla. 
Santo Stefano il Sabaita



1^ ANTIFONA

Agathòn to exomologhìsthe to Kirìo, ke psàllin to onòmatì su, Ìpsiste.

Tes presvìes tis Theotòku, Sòter, sòson imàs.
Buona cosa è lodare il Signore, ed inneggiare al tuo nome, o Altissimo.

Per l’intercessione della Madre di Dio, o Salvatore, salvaci.

2^ ANTIFONA

O Kìrios evasìlefen, efprè-pian enedhìsato, enedhìsato o Kìrios dhìnamin ke periezòsato.

Sòson imàs, Iiè Theù, o anastàs ek nekròn, psàllondàs si: Alliluia
Il Signore regna, si è rivestito di splendore, il Signore si è ammantato di fortezza e se n’è cinto.

O Figlio di Dio, che sei risorto dai morti, salva noi che a te cantiamo: Alliluia.

3^ ANTIFONA

Dhèfte agalliasòmetha to Kirìo, alalàxomen to Theò to Sotìri imòn.

Anghelikè Dhinàmis epì to mnìma su, ke i filàssondes apenekròtisan; ke istato Marìa en to tàfo zitùsa to achrandòn su sòma. Eskìlefsas ton Adhin mi pirasthìs ip’aftù, ipìndisas ti Parthèno, dhorùmenos tin zoìn. O anastàs ek ton nekròn, Kìrie, dhòxa si.

Venite, esultiamo nel Signore, cantiamo inni di giubilo a Dio, nostro Salvatore.

Le potenze angeliche si appressarono al tuo sepolcro, e i custodi divennero come morti, mentre Maria stava presso la tomba, cercando il tuo corpo immacolato. Tu hai depredato l’ade, senza esserne toccato; tu sei andato incontro alla Vergine, donando la vita. O risorto dai morti, Signore, gloria a te.
ISODIKòN

Dhèfte proskinìsomen ke prospèsomen Christò.

Sòson imàs, Iiè Theù, o ana-stàs ek nekròn, psàllondàs si: Alliluia.
Venite, adoriamo e prostriamoci davanti a Cristo.

O Figlio di Dio, che sei risorto dai morti, salva noi che a te cantiamo: Alliluia.

APOLITIKIA

    Anghelikè Dhinàmis epì to mnìma su, ke i filàssondes apenekròtisan; ke istato Marìa en to tàfo zitùsa to achrandòn su sòma. Eskìlefsas ton Adhin mi pirasthìs ip’aftù, ipìndisas ti Parthèno, dhorùmenos tin zoìn. O anastàs ek ton nekròn, Kìrie, dhòxa si.

    Le potenze angeliche si appres-sarono al tuo sepolcro, e i custodi divennero come morti, mentre Maria stava presso la tomba, cercando il tuo corpo immacolato. Tu hai depredato l’ade, senza esserne toccato; tu sei andato incontro alla Vergine, donan-do la vita. O risorto dai morti, Signore, gloria a te.



APOLITIKION (DEL SANTO DELLA CHIESA)

Kanona pìsteos ke ikona praòtitos, enkratìas dhidhàskalon anèdhixè se ti pimni su i ton pragmaton alìthia; dhià tuto ektiso ti tapinosi ta ipsilà, ti ptochìa ta plùsia, pater ierarcha Nikòlae: prèsveve Christò to Theò, sothine tas psichàs imòn.

. Regola di fede e immagine di mitezza, maestro di continenza: così ti mostrò al tuo gregge la verità dei fatti; per questo con l’umiltà hai acquisito ciò che è elevato, con la povertà, la ricchezza, o padre e  vescovo Nicola: prega Cristo Dio, perché salvi le anime nostre. 
KONDAKION

O katharòtatos naòs tu Sotìros, i politìmitos pastàs ke Parthènos, to ieròn thisàvrisma tis dhòxis tu Theù sìmeron isàghete en to ìko Kirìu, tin chàrin sinisàgusa tin en Pnèvmati thìo; in animnùsin àngheli Theù; àfti ipàrchi skinì epurànios.
    Il purissimo tempio del Salvatore, il talamo preziosissimo e verginale, il tesoro sacro della gloria di Dio, è oggi introdotto nella casa del Signore, portandovi, insieme, la grazia del divino Spirito; e gli angeli di Dio a lei inneggiano: Costei è celeste dimora.

APOSTOLOS (Ef 2, 4-10)

- Salva, o Signore, il tuo popolo e benedici la tua eredità. (Sal. 27,9).
- A te, Signore io grido; non restare in silenzio, mio Dio. (Sal. 27,1).

Dalla lettera di San Paolo agli Efesini.

    Fratelli, Dio, ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amati, da morti che eravamo per i peccati, ci ha fatti rivivere con Cristo: per grazia infatti siete stati salvati.
    Con lui ci ha anche risuscitati e ci ha fatti sedere nei cieli, in Cristo Gesù, per mostrare nei secoli futuri la straordinaria ricchezza della sua grazia mediante la sua bontà verso di noi in Cristo Gesù.
    Per questa grazia infatti siete salvi mediante la fede; e ciò non viene da voi, ma è dono di Dio; né viene dalle opere, perché nessuno possa vantarsene. Siamo infatti opera sua, creati in Cristo Gesù per le opere buone che Dio ha predisposto perché noi le praticassimo
Alliluia (3 volte).
- Colui che abita al riparo dell’Altissimo dimorerà all’ombra del Dio del cielo. (Sal  90,1).
Alliluia (3 volte).
- Dirà al Signore: Tu sei mio sostegno e mio rifugio, mio Dio in cui confido. (Sal  90,2).
Alliluia (3 volte).


VANGELO (Luca. 8, 41-56)

    In quel tempo, un uomo di nome Giàiro, che era capo della sinagoga, andò da Gesù e, gettatosi ai piedi di Gesù, lo pregava di recarsi a casa sua, perché aveva un’unica figlia, di circa dodici anni, che stava per morire. Durante il cammino, le folle gli si accalcavano attorno.
     Una donna che soffriva di emorragia da dodici anni, e che nessuno era riuscito a guarire, gli si avvicinò alle spalle e gli toccò il lembo del mantello e subito il flusso di sangue si arrestò. Gesù disse: “Chi mi ha toccato?”. Mentre tutti negavano, Pietro disse: “Maestro, la folla ti stringe da ogni parte e ti schiaccia”. Ma Gesù disse: “Qualcuno mi ha toccato. Ho sentito che una forza è uscita da me”.
    Allora la donna, vedendo che non poteva rimanere nascosta, si fece avanti tremando e, gettatasi ai suoi piedi, dichiarò davanti a tutto il popolo il motivo per cui l’aveva toccato, e come era stata subito guarita. Egli le disse: “Figlia, la tua fede ti ha salvata, va’ in pace!”. Stava ancora parlando quando venne uno della casa del capo della sinagoga a dirgli: “Tua figlia è morta, non disturbare più il maestro”. Ma Gesù che aveva udito rispose: “Non temere, soltanto abbi fede e sarà salvata”.
    Giunto alla casa, non lasciò entrare nessuno con sé, all’infuori di Pietro, Giovanni e Giacomo e il padre e la madre della fanciulla. Tutti piangevano e facevano il lamento su di lei. Gesù disse: “Non piangete, perché non è morta, ma dorme”.
    Essi lo deridevano, sapendo che era morta, ma egli, prendendole la mano, disse ad alta voce: “Fanciulla, alzati!”. Il suo spirito ritornò in lei ed ella si alzò all’istante. Egli ordinò di darle da mangiare. I genitori ne furono sbalorditi, ma egli raccomandò loro di non raccontare a nessuno ciò che era accaduto.

KINONIKON


Enìte ton Kìrion ek ton uranòn; enìte aftòn en tis ipsìstis. Alliluia.

    Lodate il Signore dai cieli, lodatelo lassù nell’alto. Alliluia.






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