domenica 23 settembre 2018

Foglio della Liturgia Domenicale - Domenica 23 Settembre 2018

Domenica 23 Settembre 2018

I Domenica di San Luca - Concepimento di San Giovanni Battista




1^ ANTIFONA

Agathòn to exomologhìsthe to Kirìo, ke psàllin to onòmatì su, Ìpsiste. Tes presvìes tis Theotòku, Sòter, sòson imàs.

Buona cosa è lodare il Signore, inneggiare al tuo nome, o Altissimo. Per l’intercessione della Madre di Dio, o Salvatore, salvaci.

2^ ANTIFONA

O Kìrios evasìlefen, efprèpian enedhìsato, enedhìsato o Kìrios dhìnamin ke periezòsato. Sòson imàs, Iiè Theù, o anastàs ek nekròn, psàllondàs si: Alliluia.

Il Signore regna, si è rivestito di splendore, il Signore si è ammantato di fortezza e se n’è cinto.
O Figlio di Dio, che sei risorto dai morti, salva noi che a te cantiamo: Alliluia.

3^ ANTIFONA

Dhèfte agalliasòmetha to Kirìo, alalàxomen to Theò to Sotìri imòn.

Venite, esultiamo nel Signore, cantiamo inni di giubilo a Dio, nostro Salvatore.

Tu lìthu sfraghisthèndos ipòton Iudhèon, ke stratiotòn filassòn- donto àchrandòn su sòma,anèstis triìmeros, Sotìr, dhorù- menos to kòsmo tin zoìn. Dhià tùto e Dhinàmis ton uranòn evòon si, Zoodhòta: Dhòxa ti anastàsi su, Christè, dhòxa ti vasilìa su, dhòxa ti ikonomìa su, mòne filànthrope.

Sigillata la pietra dai giudei, mentre i soldati erano a guardia del tuo corpo immacolato, sei risorto il terzo giorno, o Salvatore, donando la vita al mondo. Per questo le schiere celesti gridavano a te, datore di vita: Gloria alla tua risurrezione, o Cristo, gloria al tuo regno, gloria alla tua economia, o solo amico degli uomini.

ISODIKÒN

Dhèfte proskinìsomen ke prospèsomen Christò. Sòson imàs, Iiè Theù, o anastàs ek nekròn, psàllondàs si: Alliluia.

Venite, adoriamo e prostriamoci davanti a Cristo. O Figlio di Dio, che sei risorto dai morti, salva noi che a te cantiamo: Alliluia.

APOLITIKIA

Tu lìthu sfraghisthèndos ipòton Iudhèon, ke stratiotòn filassòndonto àchrandòn su sòma, anèstis triìmeros, Sotìr, dhorùmenos to kòsmo tin zoìn. Dhià tùto e Dhinàmis ton uranòn evòon si, Zoodhòta: Dhòxa ti anastàsi su, Christè, dhòxa ti vasilìa su, dhòxa ti ikonomìa su, mòne filànthrope.

Sigillata la pietra dai  giudei, mentre i soldati erano a guardia del tuo corpo immacolato, sei risorto il terzo giorno, o Salvatore, donando la vita al mondo. Per questo le schiere celesti gridavano a te, datore di vita: Gloria alla tua risurrezione, o Cristo, gloria al tuo regno, gloria alla tua economia, o solo amico degli uomini.

I proin u tìktusa, stìra, effrànthiti; idhù gar sìnèlaves Ilìu lìchnon safòs, fotìzin ton méllonda pàsan tin ikumènin avlepsìa nosùsan; chòreve, Zacharìa, ekvoòn parrisìa; Profìtis tu Ipsìstu estìn, o mèllon tìktesthe.

Si rallegri Colei che fu sterile fino a ieri ed ora non più: ecco infatti ha concepito la lucerna splendente che illuminerà tutto l’uni verso immerso nelle tenebre. Tripudia, Zaccaria, e grida pure: È profeta dell'Altissimo Colui che
dovrà nascere.

Kanona pìsteos ke ikona praòtitos, enkratìas dhidhàskalon anèdhixè se ti pimni su i ton pragmaton alìthia; dhià tuto ektiso ti tapinosi ta ipsilà, ti ptochìa ta plùsia, pater ierarcha Nikòlae: prèsveve Christò to Theò, sothine tas psichàs imòn.

Regola di fede e immagine di mitezza, maestro di continenza: così ti mostrò al tuo gregge la verità dei fatti; per questo con l’umiltà hai acquisito ciò che è elevato, con la povertà, la ricchezza, o padre e  vescovo Nicola: prega Cristo Dio, perché salvi le anime nostre. 


KONDAKION

O katharòtatos naòs tu Sotìros, i politìmitos pastàs ke Parthènos, to ieròn thisàvrisma tis dhòxis tu Theù sìmeron isàghete en to ìko Kirìu, tin chàrin sinisàgusa tin en Pnèvmati thìo; in animnùsin àngheli Theù; àfti ipàrchi skinì epurànios.

Il tempio purissimo del Salvatore, il preziosissimo talamo e Vergine, il tesoro sacro della gloria di Dio viene introdotto in questo giorno nella casa del Signore, recando con sé la grazia dello Spirito divino; a Lei inneggiano gli Angeli di Dio: Costei è celeste dimora.

APOSTOLOS (Gal 4, 22-27)

- Il giusto gioirà nel Signore, e riporrà il lui la sua speranza. (Sal 63,11)
- Ascolta, o Dio, la mia voce, ora che ti prego. (Sal 63,2)

Dalla lettera di San Paolo ai Galati

Fratelli, Abramo ebbe due figli, uno dalla schiava e uno dalla donna libera. Ma quello dalla schiava è nato secondo la carne; quello dalla donna libera, in virtù della promessa. Ora, tali cose sono dette per allegoria: le due donne infatti rappresentano le due Alleanze; una, quella del monte Sinai, che genera nella schiavitù, rappresentata da Agar - il Sinai é un monte dell'Arabia -; essa corrisponde alla Gerusalemme attuale, che di fatto è schiava insieme ai suoi figli. Invece la Gerusalemme di lassù è libera ed è la nostra madre. Sta scritto infatti: Rallegrati, sterile, che non partorisci, grida nell'allegria tu che non conosci i dolori del parto, perché molti sono i figli dell'abbandonata, più di quelli della donna che ha marito.

Alliluia (3 volte).

- Il giusto fiorirà come palma, e crescerà come cedro del Libano. (Sal 91,13). Alliluia (3 volte).

- Piantati nella casa del Signore, fioriranno negli atri del nostro Dio.(Sal 91,14). Alliluia (3 volte).

VANGELO (Luca. 5, 1-11 )

In quel tempo, mentre Gesù stava presso il lago di Genèsaret, vide due barche ormeggiate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedutosi, si mise ad ammaestrare le folle dalla barca. Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: “Prendi il largo e calate le reti per la pesca”. Simone rispose: “Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti”. E avendolo fatto, presero una quantità enorme di pesci e le reti si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche al punto che quasi affondavano. Al veder questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: “Signore, allontanati da me che sono un peccatore”. Grande stupore infatti aveva preso lui e tutti quelli che erano insieme con lui per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: “Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini”. Tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.

KINONIKON

Enìte ton Kìrion ek ton uranòn; enìte aftòn en tis ipsìstis. Alliluia.
Lodate il Signore dai cieli, lodatelo lassù nell’alto. Alliluia.




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