sabato 1 ottobre 2022

Domenica 02 Ottobre 2022 - Proprio della Domenica

 FOGLIO DELLA DIVINA LITURGIA DOMENICALE 

2 OTTOBRE 2022 - DOMENICA XVII - II DI SAN LUCA. MEMORIA DI SAN CIPRIANO IEROMARTIRE. SANTA GIUSTINA VERGINE

Tono pl. IV; Eothinòn VI


1^ ANTIFONA

Agathòn to exomologhìsthe to Kirìo, ke psàllin to onòmatì su, Ìpsiste. Tes presvìes tis Theotòku, Sòter, sòson imàs.

Buona cosa è lodare il Signore, ed inneggiare al tuo nome, o Altissimo. Per l’intercessione della Madre di Dio, o Salvatore, salvaci.


2^ ANTIFONA

O Kìrios evasìlefen, efprè-pian enedhìsato, enedhìsato o Kìrios dhìnamin ke periezòsato. Sòson imàs, Iiè Theù, o anastàs ek nekròn, psàllondàs si: Alliluia

Il Signore regna, si è rivestito di splendore, il Signore si è ammantato di fortezza e se n’è cinto. O Figlio di Dio, che sei risorto dai morti, salva noi che a te cantiamo: Alliluia.


3^ ANTIFONA

Dhèfte agalliasòmetha to Kirìo, alalàxomen to Theò to Sotìri imòn.

Ex ìpsus katìlthes, o èfsplachnos, tafìn katedhèxo triìmeron, ìna imàs eleftheròsis ton pathòn. I Zoì ke i anàstasis imòn, Kìrie dhòxa si.

Venite, esultiamo nel Signore, cantiamo inni di giubilo a Dio, nostro Salvatore. 

Sei disceso dall’alto, o pietoso, hai accettato la sepoltura di tre giorni, per liberare noi dalle passioni: vita e risurrezione nostra, Signore, gloria a te.


ISODIKÒN

Dhèfte proskinìsomen ke prospèsomen Christò. Sòson imàs, Iiè Theù, o anastàs ek nekròn, psàllondàs si: Alliluia.

Venite, adoriamo e prostriamoci davanti a Cristo. O Figlio di Dio, che sei risorto dai morti, salva noi che a te cantiamo: Alliluia.


APOLITIKIA

Ex ìpsus katìlthes, o èfsplachnos, tafìn katedhèxo triìmeron, ìna imàs eleftheròsis ton pathòn. I Zoì ke i anàstasis imòn, Kìrie dhòxa si.

Ke tròpon mètochos, ke thrònon dìàdochos tòn apostòlon ghenòmenos tin pràxin eùres, theòpnevste, is theorìas epibasin; dià tùto tòn lògon tis alithias orthotomòn, ke ti pìsti enìtlisas mèchris èmatos, Jeromàrtis Kiprianò, prèsveve Christò to Theò, sothine tas psichàs imòn.

Sei disceso dall’alto, o pietoso, hai accettato la sepoltura di tre giorni, per liberare noi dalle passioni: vita e risurrezione nostra, Signore, gloria a te.

Come fosti partecipe dei santi costumi, così sei divenuto anche erede del seggio degli Apostoli e, inspirato da Dio, hai trovato il metodo di ascendere alla divina contemplazione: perciò distribuendo la parola della verità, hai combattuto fino al sangue per la fede. O Jeromartire Cipriano, prega Cristo Dio di salvare le anime nostre.


APOLITIKION (DEL SANTO DELLA CHIESA)

Kanòna pìsteos ke ikòna praòtitos enkratìas dhidàskalon anèdhixè se ti pìmni su i ton pragmàton alìthia; dhià tùto ektìso ti tapinosi ta ipsilà, ti ptochìa ta plùsia; Pàter Ierarcha Nicòlae, prèsveve Christò to Theò, sothìne tas psichàs imòn.

Regola di fede immagine di mansuetudine, maestro di continen-za ti designò al tuo gregge la verità dei fatti; e in vero con l’umiltà hai raggiunto le vette più eccelse, con la povertà la vera ricchezza, Padre Gerarca Nicola prega Cristo Dio di salvare le anime nostre. 


KONDAKION

O katharòtatos naòs tu Sotìros, i politìmitos pastàs ke Parthènos, to ieròn thisàvrisma tis dhòxis tu Theù sìmeron isàghete en to ìko Kirìu, tin chàrin sinisàgusa tin en Pnèvmati thìo; in animnùsin àngheli Theù; àfti ipàrchi skinì epurànios.

Il tempio purissimo del Salvatore, il preziosissimo talamo e Vergine, il tesoro sacro della gloria di Dio viene introdotto in questo giorno nella casa del Signore, recando con sé la grazia dello Spirito divino; a Lei inneggiano gli Angeli di Dio: Costei è celeste dimora.


APOSTOLOS (2 Cor 6, 16-18; 7, 1)


- Fate voti e rendeteli al Signore nostro Dio; tutti quelli intorno a lui, portino doni. (Sal 75,12)

- Dio è conosciuto in Giudea, in Israele è grande il suo nome. (Sal 75,2)


Dalla seconda lettera di San Paolo ai Corinti

 Fratelli, voi siete il tempio del Dio vivente, come Dio stesso ha detto:  Abiterò in mezzo a loro e con loro camminerò e sarò il loro Dio, ed essi saranno il mio popolo. Perciò uscite di mezzo a loro e separatevi, dice il Signore, non toccate nulla d'impuro. E io vi accoglierò e sarò per voi un padre e voi sarete per me figli e figlie, dice il Signore onnipotente.In possesso dunque di queste premesse, carissimi, purifichiamoci da ogni macchia della carne e dello spirito, portando a compimento la santificazione, nel timore di Dio.

Alliluia, 

-Venite, esultiamo nel Signore, cantiamo inni di giubilo a Dio, nostro salvatore. (Sal 94,1)

Alliluia (3 volte).

- Presentiamoci al sue cospetto con canti di lode, inneggiamo a lui con canti di lode. (Sal  94,2)

Alliluia (3 volte).


VANGELO (Luca. 6, 31-36)


  Disse Gesù alla folla: Ciò che volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro. Se amate quelli che vi amano, che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso. 

 E se fate del bene a coloro che vi fanno del bene, che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro da cui sperate di ricevere, che merito ne avrete? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto.

 Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla e il vostro premio sarà grande e sarete figli dell’altissimo; perché egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi. Siate misericordiosi come è misericordioso il Padre vostro.


KINONIKON

Enìte ton Kìrion ek ton uranòn; enìte aftòn en tis ipsìstis. Alliluia.

Lodate il Signore dai cieli, lodatelo lassù nell’alto. Alliluia.


venerdì 28 gennaio 2022

La Domenica Bizantina - Domenica 30 Gennaio 2022 - Festa dei Santi tre Gerarchi

 30 GENNAIO 2022



Santi Basilio il grande, Gregorio il Teologo e Giovanni Crisostomo. 

Domenica XVII di San Matteo: Tono III; Eothinòn III


1^ ANTIFONA

Agathòn to exomologhìsthe to Kirìo, ke psàllin to onòmatì su, Ìpsiste. Tes presvìes tis Theotòku, Sòter, sòson imàs.

Buona cosa è lodare il Signore, ed inneggiare al tuo nome, o Altissimo. Per l’intercessione della Madre di Dio, o Salvatore, salvaci.


2^ ANTIFONA

O Kìrios evasìlefen, efprèpian enedhìsato, enedhìsato o Kìrios dhìnamin ke periezòsato. Sòson imàs, Iiè Theù, o anastàs ek nekròn, psàllondàs si: Alliluia.

Il Signore regna, si è rivestito di splendore, il Signore si è ammantato di fortezza e se n’è cinto. O Figlio di Dio, che sei risorto dai morti, salva noi che a te cantiamo: Alliluia.


3^ ANTIFONA


Dhèfte agalliasòmetha to Kirìo, alalàxomen to Theò to Sotìri imòn.

Effrenèstho ta urània, agaliàstho ta epighia, òte epiìse kràtos en vrachioni aftù o Kìrios; epàtise to thanàto ton thànaton, protòkos ton nekròn eghèneto; ek kilias Adhu errìsato imàs ke parèsche to kòsmo to mèga èleos.

Venite, esultiamo nel Signore, cantiamo inni di giubilo a Dio, nostro Salvatore. 

Si rallegrino le regioni celesti, esultino quelle terrestri, perché il Signore ha operato potenza con il suo braccio: con la morte ha calpestato la morte, è divenuto primogenito dei morti, dal ventre dell’ade ci ha strappati, e ha elargito al mondo la grande misericordia.

ISODIKÒN

Dhèfte proskinìsomen ke prospèsomen Christò. Sòson imàs, Iiè Theù, o anastàs ek nekròn, psàllondàs si: Alliluia.

Venite, adoriamo e prostriamoci davanti a Cristo. O Figlio di Dio, che sei risorto dai morti, salva noi che a te cantiamo: Alliluia.


APOLITIKIA

Effrenèstho ta urània, agaliàstho ta epighia, òte epiìse kràtos en vrachioni aftù o Kìrios; epàtise to thanàto ton thànaton, protòkos ton nekròn eghèneto; ek kilias Adhu errìsato imàs ke parèsche to kòsmo to mèga èleos.

Tus tris fistìras tìs trisilìu Theòtitos, tus tin ikumènin aktìsi dogmàton thìon pirsèvsandas, tus melirrìtus potamùs tis sofias, tus tin htìsin pàsan theoghnosin  pàsan theoghnosìas nàmasi katar-dhèvsandas, Vasìlion ton mègan ke ton theològon Grigòrion, sin do klinò Ioànni, to tin glòssan chrisorrìmoni, pàndes i ton lògon aftòn erastè sinelthòndes ìmnis timìsomen; aftì gar ti Triàdhi ipèr imòn aì presvèvusin.

Si rallegrino le regioni celesti, esultino quelle terrestri, perché il Signore ha operato potenza con il suo braccio: con la morte ha calpestato la morte, è divenuto primogenito dei morti, dal ventre dell’ade ci ha strappati, e ha elargito al mondo la grande misericordia.

 Vennero i tre più grandi luminari della eccelsa Divinità, coloro che hanno rischiarato tutto l’universo con i raggi degli insegnamenti divini; che effondendo, a guisa di fiumi, il miele della sapienza, hanno irrigato il mondo con le onde della celeste dottrina. Veneriamo il grande Basilio, Gregorio il teologo e l’inclito Giovanni dalla bocca stillante oro. Noi che ammiriamo l’eloquenza dei loro di-scorsi, inneggiamo ad essi perché intercedano presso la SS. Trinità per noi.


APOLITIKION (DEL SANTO DELLA CHIESA)

Kanòna pìsteos ke ikòna praòti-tos enkratìas dhidàskalon anèdhixè se ti pìmni su i ton pragmàton alìthia; dhià tùto ektìso ti tapinosi ta ipsilà, ti ptochìa ta plùsia; Pàter Ierarcha Nicòlae, prèsveve Christò to Theò, sothìne tas psichàs imòn.

Regola di fede immagine di mansuetudine, maestro di continenza ti designò al tuo gregge la verità dei fatti; e in vero con l’umiltà hai raggiunto le vette più eccelse, con la povertà la vera ricchezza, Padre Gerarca Nicola prega Cristo Dio di salvare le anime nostre.


KONDAKION

O Mìtran Parthenikìn aghiàsas to tòko su, ke chìras tu Simeòn evloghìsas, os èprepe, profthàsas ke nin èsosas imàs, Christè o Theòs. All’irìnevson en polèmis to polìtevma, ke kratèoson Vasilìs us igàpisas, o mònos filànthropos.

Tu che hai santificato con la tua nascita il seno della Vergine ed hai benedetto come conveniva le mani di Simeone, sei venuto e hai salvato anche noi, Cristo Dio. Conserva nella pace il tuo popolo e rendi forti coloro che ci governano, o solo amico degli uomini.


APOSTOLOS (Eb 13, 7-16)


- Per tutta la terra, si diffonde la loro voce e ai confini del mondo la loro parola.

- I cieli narrano la gloria di Dio e il firmamento annunzia l’opera delle sue mani.


Dalla  lettera di  agli Ebrei.


 Fratelli, ricordatevi dei vostri capi, i quali vi hanno annunziato la parola di Dio; considerando attentamente l'esito del loro tenore di vita, imitatene la fede. Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e sempre! Non lasciatevi sviare da dottrine diverse e peregrine, perché è bene che il cuore venga rinsaldato dalla grazia, non da cibi che non hanno mai recato giovamento a coloro che ne usarono. Noi abbiamo un altare del quale non hanno alcun diritto di mangiare quelli che sono al servizio del Tabernacolo. Infatti i corpi degli animali, il cui sangue vien portato nel santuario dal sommo sacerdote per i peccati, vengono bruciati fuori dell'accampamento. Perciò anche Gesù, per santificare il popolo con il proprio sangue, patì fuori della porta della città. Usciamo dunque anche noi dall'accampamento e andiamo verso di lui, portando il suo obbrobrio, perché non abbiamo quaggiù una città stabile, ma cerchiamo quella futura. Per mezzo di lui dunque offriamo continuamente un sacrificio di lode a Dio, cioè il frutto di labbra che confessano il suo nome. Non scordatevi della beneficenza e di far parte dei vostri beni agli altri, perché di tali sacrifici il Signore si compiace.

Alliluia (3 volte).

- I cieli cantano le tue meraviglie, Signore, e la tua fedeltà nell’assemblea dei santi.                              Alliluia (3 volte).

- Dio è tremendo nell’assemblea dei santi, grande e terribile tra quanti lo circondano.                         Alliluia (3 volte).


VANGELO (Matteo 15, 21 – 28)

 In quel tempo, Gesù si ritirò verso la zona di Tiro e di Sidone. Ed ecco, una donna cananea, che veniva da quella regione, si mise a gridare: «Pietà di me, Signore, figlio di Davide! Mia figlia è molto tormentata da un demonio». Ma egli non le rivolse neppure una parola. Allora i suoi discepoli gli si avvicinarono e lo implorarono: «Esaudiscila, perché ci viene dietro gridando!». Egli rispose: «Non sono stato mandato se non alle pecore perdute della casa d’Israele». Ma quella si avvicinò e si prostrò dinanzi a lui, dicendo: «Signore, aiutami!». Ed egli rispose: «Non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». «È vero, Signore – disse la donna –, eppure i cagnolini mangiano le briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni». Allora Gesù le replicò: «Donna, grande è la tua fede! Avvenga per te come desideri». E da quell’istante sua figlia fu guarita.


MEGALINARION 


 Theotòke, i elpìs  pàndon  ton Christianòn, skèpe, frùri, fìlatte tus elpìzondas is sè.  En nòmo, skià ke gràmmati tìpon katìdhomen i pistì; pàn àrsen to tin mìtran dhianìgon àghion Theò; dhiò protòtokon Lògon, Patròs anàrchu Iiòn, prototokù-menon Mitrì apiràndhro megalìnomen.

 

Madre di Dio, speranza di tutti i cristiani, proteggi e custodisci quanti sperano in te, e su di essi vigila. Nell’ombra e nella lettera della Legge, contempliamo, fedeli, la figura: ogni maschio che apre il seno materno è sacro a Dio; magnifichiamo dunque come primogenito il Verbo, Figlio del Padre che non ha principio, primo nato a una madre ignara d’uomo.


KINONIKON


Enìte ton Kìrion ek ton uranòn; enìte aftòn en tis ipsìstis. Alliluia.

Lodate il Signore dai cieli, lodatelo nell’alto dei cieli. Alliluia.




Mercoledì: Presentazione di Nostro Signore Gesù Cristo al Tempio.


La festa del 2 Febbraio nella Tradizione bizantina

 La festa del 2 febbraio nella tradizione bizantina



Adorna il tuo talamo, Sion, per accogliere Cristo.

di S. Ecc.za Mons. Manuel NIN, OSB, Esarca Apostolico in Grecia

La tradizione bizantina, ed anche le altre liturgie cristiane, celebra come una grande festa il quarantesimo giorno dopo la nascita di Cristo, cioè la sua presentazione al tempio, a partire dalla lettura della pericope evangelica di Lc 2, 22-40. Già la peregrina Egeria, nella seconda metà del IV secolo, ci parla di questa celebrazione a Gerusalemme, presso la basilica dell’Anastasi (Risurrezione), e paragonandola quasi alla festa di Pasqua ci dice che: “valde cum summo honore hic celebrantur… cum summa laetitia ac si per Pascha…”. Nel V-VI secc. la festa si celebra già ad Alessandria, ad Antiochia e a Costantinopoli e, alla fine del VII secolo viene introdotta a Roma da papa Sergio I (687-701). In tutte le liturgie cristiane, oltre a celebrare il fatto evangelico narrato a Lc 2, la festa del 2 febbraio ha un senso fortemente pasquale, e ne è un annunzio evidente.

Nella tradizione bizantina la festa del 2 febbraio porta come titolo “Ypapantì” che possiamo tradurre come “Incontro”, in quanto i testi liturgici sottolineano fortemente, a partire dalla narrazione evangelica, l’incontro tra la vecchia umanità rappresentata da Simeone ed Anna, e la umanità nuova, rinnovata e redenta presente nel Dio che si è fatto Bambino neonato ed oggi è presentato al tempio del Signore. Un incontro che diventa preannuncio, profezia di quell’altro definitivo incontro tra la vecchia e la nuova umanità, tra il vecchio Adamo ed il nuovo Adamo, incontro che avverrà il Sabato Santo quando Cristo, scendendo nell’Ade prenderà per mano Adamo ed Eva e li riporterà nel paradiso. Allo stesso modo che oggi il Bambino di quaranta giorni incontra ed è preso nelle braccia di Simeone, lì Cristo stesso incontrerà e prenderà per mano Adamo ed Eva.

I tropari della festa del 2 febbraio nella tradizione bizantina sono opera dei grandi innografi bizantini: Romano il Melodo (+556), Andrea di Creta (+740) e Cosma di Maiouma (+794). Del primo innografo, Romano il Melodo, abbiamo un kontakion intero di 18 strofe, di cui uno dei tropari è stato integrato nei testi della festa e durante la sua ottava: “Tu che con la tua nascita hai santificato il grembo verginale, e hai benedetto le mani di Simeone, come conveniva, ci hai prevenuti anche ora con la tua salvezza, o Cristo Dio. Dà dunque pace alla città tra le guerre e rafforza i re che hai amato, o solo amico degli uomini”. Il tropario mette in evidenza come la nascita di Cristo e la sua presentazione al tempio sono fonte di santificazione di quelle realtà umane che ne sono il mezzo, cioè il grembo verginale di Maria e le mani di Simeone, e per l’umanità intera sono anche fonte di salvezza. Da questa salvezza ne scaturisce il dono della pace.

Mi soffermo in modo speciale su qualche tropario della festa. Di Andrea di Creta ne abbiamo diversi, ed accenno soltanto a due di essi: “Colui che è portato dai cherubini e celebrato dai serafini, presentato oggi nel sacro tempio secondo la Legge, ha per trono le braccia di un vegliardo; per mano di Giuseppe riceve doni degni di Dio… Simeone, accogliendo il compimento dell’oracolo che aveva ricevuto, benedice la Vergine Madre di Dio Maria, simbolicamente predicendole la passione di colui che da lei era nato…”. Si tratta di un testo in cui l’autore mette in luce una cristologia fortemente calcedoniana, sottolineando la vera divinità e la vera umanità di Cristo, Verbo di Dio incarnato. Sono delle immagini poetiche volutamente contrastanti che il teologo poeta adopera per celebrare il mistero centrale della nostra fede, cioè l’incarnazione. Fortemente toccante l’immagine delle braccia del vegliardo che diventano trono della gloria di Dio. In un altro dei tropari della festa, lo stesso Andrea di Creta, a partire dall’esortazione di Cristo nel vangelo di Giovanni su cosa significa il leggere e lo scrutare le Scritture, la propone indirizzata a tutta la Chiesa che deve leggere le Scritture sempre come preannuncio e presenza già del mistero dell’incarnazione: “Scrutate le Scritture, come disse nei vangeli il Cristo Dio nostro: in esse, infatti, noi lo troviamo partorito e avvolto in fasce, allevato e allattato, circonciso e portato da Simeone, non in apparenza né come in una visione, ma in verità apparso al mondo…”. Nelle Scritture troviamo annunciato, presente in modo reale e non in apparenza il mistero avveratosi in Cristo.

Un altro dei tropari della festa è di Cosma di Maiouma. Si tratta di un testo che poi è entrato nella liturgia romana fino ai nostri giorni nella festa del 2 febbraio nel canto: “Adorna, thalamum tuum, Sion…”. Si tratta, come spesso capita nei testi delle liturgie orientali, di un intreccio di citazioni bibliche implicite ed o esplicite, prese spesso dai salmi. È un tropario che parla di Maria, la Madre di Dio, con dei titoli presi dai testi veterotestamentari, e ad essa attribuiti in tutte le tradizioni cristiane di Oriente e di Occidente, come porta, trono, nube…: “Adorna il tuo talamo, o Sion, e accogli il Re Cristo; abbraccia Maria, la celeste porta, perché essa è divenuta trono di cherubini, essa porta il Re della gloria; è nube di luce la Vergine perché reca in sé, nella carne, il Figlio che è prima della stella del mattino. Simeone lo prende tra le braccia e annuncia ai popoli che egli è Signore della vita e della morte, il Salvatore del mondo”.

Altri dei tropari, infine, si trattengono a lungo nel mettere in evidenza, da un punto di vista cristologico, il contrasto o quasi la tensione, tra Colui che ha dato la legge e Colui che ne ubbidisce il comando; l’uno e l’altro si manifestano in modo pieno in Colui che per noi si è fatto uomo: “Accogli, Simeone, colui che Mosè vide in precedenza, nella caligine, quando gli dava la Legge sul Sinai, e che ora, divenuto bambino, si assoggetta alla Legge. Questi è colui che ha parlato mediante la Legge; questi è colui di cui è detto nei profeti, colui che si è incarnato per noi e ha salvato l’uomo… L’Antico di giorni, divenuto bambino nella carne, è portato al santuario dalla Madre Vergine per compiere quanto era dichiarato dalla propria Legge… La Madre ignara di nozze, portando al tempio colui che prima dei secoli dal Padre è rifulso, e alla fine dei tempi, da grembo verginale, presentava colui che sul monte Sinai aveva dato la Legge, e ora ubbidiva al comando della Legge, al giusto e anziano sacerdote, al quale era stato vaticinato che avrebbe visto il Cristo Signore”.

La festa del 2 febbraio ci fa pregustare già la Pasqua. L’incontro odierno tra l’anziano Simeone ed il Bambino neonato, tra l’umanità invecchiata e quella rinnovata e ricreata in Cristo, è prefigurazione di quell’incontro definitivo tra il vecchio ed il nuovo Adamo, tra il redentore ed il redento. “…cum summa laetitia ac si per Pascha…”, riprendendo Egeria.


sabato 22 gennaio 2022

La Domenica Bizantina - Domenica 23 Gennaio 2022

 23 GENNAIO 2022

DOMENICA XV DI SAN LUCA

San Clemente di Ancira. Sant’Angelo martire



Tono II; Eothinòn II



1^ ANTIFONA

Agathòn to exomologhìsthe to Kirìo, ke psàllin to onòmatì su, Ìpsiste. Tes presvìes tis Theotòku, Sòter, sòson imàs.

Buona cosa è lodare il Signore, ed inneggiare al tuo nome, o Altissimo. Per l’intercessione della Madre di Dio, o Salvatore, salvaci.


2^ ANTIFONA

O Kìrios evasìlefen, efprèpian enedhìsato, enedhìsato o Kìrios dhìnamin ke periezòsato. Sòson imàs, Iiè Theù, o anastàs ek nekròn, psàllondàs si: Alliluia.

Il Signore regna, si è rivestito di splendore, il Signore si è ammantato di fortezza e se n’è cinto. O Figlio di Dio, che sei risorto dai morti, salva noi che a te cantiamo: Alliluia.


3^ ANTIFONA

Dhèfte agalliasòmetha to Kirìo, alalàxomen to Theò to Sotìri imòn.

Òte katìlthes pros ton thànaton, i zoì i athànatos, tòte ton Àdhin enèkrosas ti astrapì tis Theòtitos; òte dhe ke tus tethneòtas ek ton katachthonìon anèstisas, pàse e Dhinàmis ton epuranìon ekràvgazon; Zoodhòta Christè, o Theòs imòn, dhòxa si.


Venite, esultiamo nel Signore, cantiamo inni di giubilo a Dio, nostro Salvatore. 

Quando discendesti nella morte, o vita immortale, allora mettesti a morte l’ade con la folgore della tua divinità; e quando risuscitasti i morti dalle regioni sotterranee, tutte le schiere delle regioni celesti gridavano: O Cristo datore di vita, Dio nostro, gloria a te.


ISODIKÒN

Dhèfte proskinìsomen ke prospèsomen Christò. Sòson imàs, Iiè Theù, o anastàs ek nekròn, psàllondàs si: Alliluia.

Venite, adoriamo e prostriamoci davanti a Cristo. O Figlio di Dio, che sei risorto dai morti, salva noi che a te cantiamo: Alliluia.


APOLITIKIA

Òte katìlthes pros ton thànaton, i zoì i athànatos, tòte ton Àdhin enèkrosas ti astrapì tis Theòtitos; òte dhe ke tus tethneòtas ek ton katachthonìon anèstisas, pàse e Dhinàmis ton epuranìon ekràvgazon; Zoodhòta Christè, o Theòs imòn, dhòxa si.

Klîma osiótitos kè stélechos athlíseos, ànthos ierótaton kè karpòs os theósdotos tîs pistîs, paníere, idítatos evlástisas. All'os Martíron sínathlos kè Ierarchôn sínthronos, présveve Christô tô Theô sothîne tás psichás imôn.

Quando discendesti nella morte, o vita immortale, allora mettesti a morte l’ade con la folgore della tua divinità; e quando risuscitasti i morti dalle regioni sotterranee, tutte le schiere delle regioni celesti gridavano: O Cristo datore di vita, Dio nostro, gloria a te.

Tralcio della santità e ceppo della lotta, fiore sacratissimo e frutto dato da Dio ai fedeli, o santissimo, pieno di dolcezza sei germogliato. Tu dunque, compagno di lotta dei martiri, seduto sul trono dei pontefici, intercedi presso il Cristo Dio per la salvezza delle anime nostre.


APOLITIKION (DEL SANTO DELLA CHIESA)

Kanòna pìsteos ke ikòna praòtitos enkratìas dhidàskalon anèdhixè se ti pìmni su i ton pragmàton alìthia; dhià tùto ektìso ti tapinosi ta ipsilà, ti ptochìa ta plùsia; Pàter Ierarcha Nicòlae, prèsveve Christò to Theò, sothìne tas psichàs imòn.

Regola di fede immagine di mansuetudine, maestro di continenza ti designò al tuo gregge la verità dei fatti; e in vero con l’umiltà hai raggiunto le vette più eccelse, con la povertà la vera ricchezza, Padre Gerarca Nicola prega Cristo Dio di salvare le anime nostre.


KONDAKION

O Mìtran Parthenikìn aghiàsas to tòko su, ke chìras tu Simeòn evloghìsas, os èprepe, profthàsas ke nin èsosas imàs, Christè o Theòs. All’irìnevson en polèmis to polìtevma, ke kratèoson Vasilìs us igàpisas, o mònos filànthropos.

Tu che hai santificato con la tua nascita il seno della Vergine ed hai benedetto come conveniva le mani di Simeone, sei venuto e hai salvato anche noi, Cristo Dio. Conserva nella pace il tuo popolo e rendi forti coloro che ci governano, o solo amico degli uomini.


APOSTOLOS (1 Tim 4, 9-15)

- Il Signore darà forza al suo popolo; il Signore benedirà il suo popolo con la pace. (Sal. 28,11).

- Portate al Signore, figli di Dio; portate al Signore dei figli di arieti. (Sal. 28,1).


Dalla lettera di San Paolo a Timoteo


    Diletto figlio Timoteo, questa parola è sicura e degna di essere da tutti accolta. Noi infatti ci affatichiamo e combattiamo perché abbiamo posto la nostra speranza nel Dio vivente, che è il salvatore di tutti gli uomini, ma soprattutto di quelli che credono. Questo tu devi proclamare e insegnare. Nessuno disprezzi la tua giovane età, ma sii esempio ai fedeli nelle parole, nel comportamento, nella carità, nella fede, nella purezza. Fino al mio arrivo, dèdicati alla lettura, all’esortazione e all’insegnamento. Non trascurare il dono spirituale che è in te e che ti è stato conferito, per indicazioni di profeti, con l’imposizione delle mani da parte del collegio dei presbiteri. Abbi premura di queste cose, dèdicati ad esse interamente perché tutti vedano il tuo progresso.

Alliluia (3 volte).

- Buona cosa è lodare il Signore e inneggiare al tuo nome, o Altissimo. (Sal. 91,2).

Alliluia (3 volte).

- Annunziare al mattino la tua misericordia, la tua verità nella notte. (Sal. 91,3).  

Alliluia (3 volte).


VANGELO (Luca 19, 1-10)


In quel tempo Gesù attraversava la città di Gerico. Ed ecco un uomo di nome Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere quale fosse Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, poiché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per poterlo vedere, salì su un sicomoro, poiché doveva passare di là. Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: “Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua”. In fretta scese e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: “È andato ad alloggiare da un peccatore!”. Ma Zaccheo, alzatosi, disse al Signore: “Ecco, Signore, io do la metà dei miei beni ai poveri; e se ho frodato qualcuno, restituisco quattro volte tanto”. Gesù gli rispose: “Oggi la salvezza è entrata in questa casa, perché anch’egli è figlio di Abramo; il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto”.


MEGALINARION 

 Theotòke, i elpìs  pàndon  ton Christianòn, skèpe, frùri, fìlatte tus elpìzondas is sè.  En nòmo, skià ke gràmmati tìpon katìdhomen i pistì; pàn àrsen to tin mìtran dhianìgon àghion Theò; dhiò protòtokon Lògon, Patròs anàrchu Iiòn, prototokù-menon Mitrì apiràndhro megalìnomen.

Madre di Dio, speranza di tutti i cristiani, proteggi e custodisci quanti sperano in te, e su di essi vigila. Nell’ombra e nella lettera della Legge, contempliamo, fedeli, la figura: ogni maschio che apre il seno materno è sacro a Dio; magnifichiamo dunque come primogenito il Verbo, Figlio del Padre che non ha principio, primo nato a una madre ignara d’uomo.


KINONIKON

Enìte ton Kìrion ek ton uranòn; enìte aftòn en tis ipsìstis. Alliluia.

Lodate il Signore dai cieli, lodatelo nell’alto dei cieli. Alliluia.



DA DOMANI 24 INIZIA LA NOVENA DELLA CANDELORA


lunedì 17 gennaio 2022

17 Gennaio - Memoria di Sant'Antonio il Grande - Foglietto della Divina Liturgia

 

17 GENNAIO 

Sant’Antonio il Grande. 



1^ ANTIFONA

Agathòn to exomologhìsthe to Kirìo, ke psàllin to onòmatì su, Ìpsiste. Tes presvìes tis Theotòku, Sòter, sòson imàs. 

Buona cosa è lodare il Signore, ed inneggiare al tuo nome, o Altissimo. Per l’intercessione della Madre di Dio, o Salvatore, salvaci.


2^ ANTIFONA

O Kìrios evasìlefen, efprèpian enedhìsato, enedhìsato o Kìrios dhìnamin ke periezòsato. Presvìes ton aghìon su sòson imàs, Kirie.

Il Signore regna, si è rivestito di splendore, il Signore si è ammantato di fortezza e se n’è cinto. Per l’intercessione dei tuoi Santi salvaci, o Signore.


3^ ANTIFONA

Dhèfte agalliasòmetha to Kirìo, alalàxomen to Theò to Sotìri imòn. Sòson imàs, Iiè Theù, o en aghìis thavmastòs psalondàs si: Allilùia.

Venite, esultiamo nel Signore, cantiamo inni di giubilo a Dio, nostro Salvatore. O Figlio di Dio, ammirabile nei Santi, salva noi che a te cantiamo: Allilùia.


ISODIKÒN

Dhèfte proskinìsomen ke prospèsomen Christò. Sòson imàs, Iiè Theù, o en aghìis thavmastòs psalondàs si: Allilùia.

Venite, adoriamo e prostriamoci davanti a Cristo. O Figlio di Dio, ammirabile nei Santi, salva noi che a te cantiamo: Alleluia.


APOLITIKIA

Ton zilotìn Ilian tis tropis mimù menos to Vaptistì evthìes tes trivis epòmenos, pater Antònie, tis erìmu ghègonas ikistìs ke tin ikumènin estìrixas evchès su. Dhiò prèsveve Christò to Theò sothìne tas psichàs imòn.

Imitando con i tuoi costumi lo zelo di Elia, seguendo il battista su retti sentieri, o padre Antonio, sei divenuto colonizzatore del deserto, e hai rafforzato tutta la terra con le tue preghiere. Intercedi dunque presso il Cristo Dio per la salvezza delle anime nostre.


APOLITIKION (DEL SANTO DELLA CHIESA)

 Kanòna pìsteos ke ikòna praòtitos enkratìas dhidàskalon anèdhixè se ti pìmni su i ton pragmàton alìthia; dhià tùto ektìso ti tapinosi ta ipsilà, ti ptochìa ta plùsia; Pàter Ierarcha Nicòlae, prèsveve Christò to Theò, sothìne tas psichàs imòn.

Regola di fede immagine di mansuetudine, maestro di continenza ti designò al tuo gregge la verità dei fatti; e in vero con l’umiltà hai raggiunto le vette più eccelse, con la povertà la vera ricchezza, Padre Gerarca Nicola prega Cristo Dio di salvare le anime nostre.


KONDAKION

O Mìtran Parthenikìn aghiàsas to tòko su, ke chìras tu Simeòn evloghìsas, os èprepe, profthàsas ke nin èsosas imàs, Christè o Theòs. All’irìnevson en polèmis to polìtevma, ke kratèoson Vasilìs us igàpisas, o mònos filànthropos.

Tu che hai santificato con la tua nascita il seno della Vergine ed hai benedetto come conveniva le mani di Simeone, sei venuto e hai salvato anche noi, Cristo Dio. Conserva nella pace il tuo popolo e rendi forti coloro che ci governano, o solo amico degli uomini.


APOSTOLOS (Eb XIII 17-21)

 

- Preziosa davanti al Signore la morte del suo Santo. (Sal. 115,6).


- Che cosa renderò al Signore per tutto quello che mi ha dato? (Sal. 115,3).


Dalla lettera agli Ebrei.

Fratelli, obbedite ai vostri capi e state loro sottomessi, perché essi vegliano su di voi, come chi ha da renderne conto; obbedite, perché facciano questo con gioia e non gemendo, ciò non sarebbe vantaggioso per voi. Pregate per noi, poiché crediamo di avere una buona coscienza, desiderando di comportarci bene in tutto. Con maggiore insistenza poi vi esorto a farlo, perché possa esservi restituito al più presto. Il Dio della pace che ha fatto tornare dai morti il Pastore grande delle pecore, in virtù del sangue di un’alleanza eterna, il Signore nostro Gesù, vi renda perfetti in ogni bene, perché possiate compiere la sua volontà, operando in voi ciò che a lui è gradito per mezzo di Gesù Cristo, al quale sia gloria nei secoli dei secoli. Amìn.

Alliluia (3 volte).

- I tuoi sacerdoti si rivestiranno di giustizia, e i tuoi fedeli esulteranno. (Sal. 131,9).

Alliluia (3 volte).

- Il Signore ha scelto Sion, l’ha voluta per sua dimora. (Sal. 131,13)

Alliluia (3 volte).


VANGELO (Luca. 6, 17-23)

 In quel tempo Gesù disceso con loro, si fermò in un luogo pianeggiante. C’era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidone, che erano venuti per ascoltarlo ed essere guariti dalle loro malattie; anche quelli che erano tormentati da spiriti immondi, venivano guariti. Tutta la folla cercava di toccarlo, perché da lui usciva una forza che sanava tutti. Alzati gli occhi verso i suoi discepoli, Gesù disse: «Beati voi poveri, perché vostro è il regno di Dio. Beati voi che ora avete fame, perché sarete saziati. Beati voi che ora piangete, perché riderete. Beati voi quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e v'insulteranno e respingeranno il vostro nome come scellerato, a causa del Figlio dell’uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate, perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nei cieli. 


MEGALINARION 

 Theotòke, i elpìs  pàndon  ton Christianòn, skèpe, frùri, fìlatte tus elpìzondas is sè.  En nòmo, skià ke gràmmati tìpon katìdhomen i pistì; pàn àrsen to tin mìtran dhianìgon àghion Theò; dhiò protòtokon Lògon, Patròs anàrchu Iiòn, prototokùmenon Mitrì apiràndhro megalìnomen.

Madre di Dio, speranza di tutti i cristiani, proteggi e custodisci quanti sperano in te, e su di essi vigila. Nell’ombra e nella lettera della Legge, contempliamo, fedeli, la figura: ogni maschio che apre il seno materno è sacro a Dio; magnifichiamo dunque come primogenito il Verbo, Figlio del Padre che non ha principio, primo nato a una madre ignara d’uomo.


KINONIKON

Is mnimòsinon eònon èste dhìkeos, ke apò akoìs poniràs u fovithìsete. Allilùia.

In memoria eterna sarà il giusto, di cattiva fama non avrà paura. Alliluia.







________


INNO A S. ANTONIO

 

Padre che in ciel fra gli angeli godi tuo premio Iddio

Voliamo col desìo,

festanti intorno a te,

voliamo col desìo,

festanti intorno a te.

 

Tutto al ricordo unanime con grati sensi a festa

la terra si ridesta

che a te giurò la fè, 

la terra si ridesta 

che a te giurò la fè.

 

Proteggi le famiglie, le terre, le dimore 

cresca col tuo fervore

la carità, la fè,

cresca col tuo fervore,

la carità, la fè.

 

 

Sant’Antonio il Grande, eremita e fondatore del monachesimo orientale. Nacque a Coma (Egitto) nel 250. Dopo la morte dei genitori distribuì le sue sostanze ai poveri e si diede alla vita ascetica ritirandosi nel deserto. Attratti dalla sua santità cominciarono a fruire a lui visitatori ed imitatori, sicché la regione si popolò di eremitaggi sotto la sua direzione. Verso la fine della sua vita ritornò ad Alessandria per combattervi gli ariani. Predisse la propria morte avvenuta all’età di 105 anni nel 355.




LUNEDÌ 24 INIZIA LA NOVENA DELLA CANDELORA


sabato 15 gennaio 2022

La Domenica Bizantina - Domenica 16 Gennaio 2022 - Domenica XV di Luca

 16 GENNAIO 2022

DOMENICA XV DI LUCA


Venerazione delle preziose catene di San Pietro.



Tono I; Eothinòn I



1^ ANTIFONA

Agathòn to exomologhìsthe to Kirìo, ke psàllin to onòmatì su, Ìpsiste. Tes presvìes tis Theotòku, Sòter, sòson imàs.

Buona cosa è lodare il Signore, ed inneggiare al tuo nome, o Altissimo. Per l’intercessione della Madre di Dio, o Salvatore, salvaci.


2^ ANTIFONA

O Kìrios evasìlefen, efprèpian enedhìsato, enedhìsato o Kìrios dhìnamin ke periezòsato. Sòson imàs, Iiè Theù, o anastàs ek nekròn, psàllondàs si: Alliluia

Il Signore regna, si è rivestito di splendore, il Signore si è ammantato di fortezza e se n’è cinto. O Figlio di Dio, che sei risorto dai morti, salva noi che a te cantiamo: Alliluia.


3^ ANTIFONA

Dhèfte agalliasòmetha to Kirìo, alalàxomen to Theò to Sotìri imòn.

Tu lìthu sfraghisthèndos ipòton Iudhèon, ke stratiotòn filassòndonto àchrandòn su sòma, anèstis triìmeros, Sotìr, dhorùmenos to kòsmo tin zoìn. Dhià tùto e Dhinàmis ton uranòn evòon si, Zoodhòta: Dhòxa ti anastàsi su, Christè, dhòxa ti vasilìa su, dhòxa ti ikonomìa su, mòne filànthrope.

Venite, esultiamo nel Signore, cantiamo inni di giubilo a Dio, nostro Salvatore. 

Sigillata la pietra dai giudei, mentre i soldati erano a guardia del tuo corpo immacolato, sei risorto il terzo giorno, o Salvatore, donando la vita al mondo. Per questo le schiere celesti gridavano a te, datore di vita: Gloria alla tua risurrezione, o Cristo, gloria al tuo regno, gloria alla tua economia, o solo amico degli uomini.


ISODIKÒN

Dhèfte proskinìsomen ke prospèsomen Christò. Sòson imàs, Iiè Theù, o anastàs ek nekròn, psàllondàs si: Alliluia.

Venite, adoriamo e prostriamoci davanti a Cristo. O Figlio di Dio, che sei risorto dai morti, salva noi che a te cantiamo: Alliluia.


APOLITIKIA

Tu lìthu sfraghisthèndos ipòton Iudhèon, ke stratiotòn filassòndonto àchrandòn su sòma, anèstis triìmeros, Sotìr, dhorùmenos to kòsmo tin zoìn. Dhià tùto e Dhinàmis ton uranòn evòon si, Zoodhòta: Dhòxa ti anastàsi su, Christè, dhòxa ti vasilìa su, dhòxa ti ikonomìa su, mòne filànthrope.


Tìn Ròmin mì lipòn, pròs imàs epedìmisas, di òn efóresas timíon Alíseon, tôn Apostólon protóthrone, ás en písti proskinûntes, deómetha. Tės pròs Theòn presvíes su, dórise imîn tò méga éleos.


Sigillata la pietra dai giudei, mentre i soldati erano a guardia del tuo corpo immacolato, sei risorto il terzo giorno, o Salvatore, donando la vita al mondo. Per questo le schiere celesti gridavano a te, datore di vita: Gloria alla tua risurrezione, o Cristo, gloria al tuo regno, gloria alla tua economia, o solo amico degli uomini.

Senza lasciare Roma, sei venuto da noi mediante le preziose catene che hai portate, o tu che fra gli apostoli siedi sul primo trono. E noi, venerandole con fede, ti preghiamo di donarci, con la tua intercessione presso Dio, la grande misericordia.


APOLITIKION (DEL SANTO DELLA CHIESA)


Kanòna pìsteos ke ikòna praòtitos enkratìas dhidàskalon anèdhixè se ti pìmni su i ton pragmàton alìthia; dhià tùto ektìso ti tapinosi ta ipsilà, ti ptochìa ta plùsia; Pàter Ierarcha Nicòlae, prèsveve Christò to Theò, sothìne tas psichàs imòn.

Regola di fede immagine di mansuetudine, maestro di continenza ti designò al tuo gregge la verità dei fatti; e in vero con l’umiltà hai raggiunto le vette più eccelse, con la povertà la vera ricchezza, Padre Gerarca Nicola prega Cristo Dio di salvare le anime nostre.


KONDAKION

O Mìtran Parthenikìn aghiàsas to tòko su, ke chìras tu Simeòn evloghìsas, os èprepe, profthàsas ke nin èsosas imàs, Christè o Theòs. All’irìnevson en polèmis to polìtevma, ke kratèoson Vasilìs us igàpisas, o mònos filànthropos.

Tu che hai santificato con la tua nascita il seno della Vergine ed hai benedetto come conveniva le mani di Simeone, sei venuto e hai salvato anche noi, Cristo Dio. Conserva nella pace il tuo popolo e rendi forti coloro che ci governano, o solo amico degli uomini.


APOSTOLOS (Atti 12, 1 - 11)

 

- Per tutta la terra, si diffonde la loro voce e ai confini del mondo la loro parola.

- I cieli narrano la gloria di Dio e il firmamento annunzia l’opera delle sue mani.


Dagli Atti degli Apostoli 


    In quei giorni, il re Erode cominciò a perseguitare alcuni membri della Chiesa. Fece uccidere di spada Giacomo, fratello di Giovanni. Vedendo che ciò era gradito ai Giudei, fece arrestare anche Pietro. Erano quelli i giorni degli Azzimi. Lo fece catturare e lo gettò in carcere, consegnandolo in custodia a quattro picchetti di quattro soldati ciascuno, col proposito di farlo comparire davanti al popolo dopo la Pasqua. Mentre Pietro dunque era tenuto in carcere, dalla Chiesa saliva incessantemente a Dio una preghiera per lui. In quella notte, quando Erode stava per farlo comparire davanti al popolo, Pietro, piantonato da due soldati e legato con due catene, stava dormendo, mentre davanti alle porte le sentinelle custodivano il carcere. Ed ecco, gli si presentò un angelo del Signore e una luce sfolgorò nella cella. Egli toccò il fianco di Pietro, lo destò e disse: «Alzati, in fretta!». E le catene gli caddero dalle mani. L’angelo gli disse: «Mettiti la cintura e légati i sandali». E così fece. L’angelo disse: «Metti il mantello e seguimi!». Pietro uscì e prese a seguirlo, ma non si rendeva conto che era realtà ciò che stava succedendo per opera dell’angelo: credeva invece di avere una visione. Essi oltrepassarono il primo posto di guardia e il secondo e arrivarono alla porta di ferro che conduce in città; la porta si aprì da sé davanti a loro. Uscirono, percorsero una strada e a un tratto l’angelo si allontanò da lui. Pietro allora, rientrato in sé, disse: «Ora so veramente che il Signore ha mandato il suo angelo e mi ha strappato dalla mano di Erode e da tutto ciò che il popolo dei Giudei si attendeva».

Alliluia (3 volte).

I cieli cantano le tue meraviglie, Signore, e la tua fedeltà nell’assemblea dei santi.   Alliluia (3 volte).

Dio è tremendo nell’assemblea dei santi, grande e terribile tra quanti lo circondano.                    Alliluia (3 volte).


VANGELO (Luca Luca 17, 12-19)


    In quel tempo, entrando Gesù in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi i quali, alzarono la voce, dicendo: “Gesù maestro, abbi pietà di noi!”. Appena li vide, Gesù disse: “Andate a presentarvi ai sacerdoti”. E mentre essi andavano, furono sanati. Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce; e si gettò ai piedi di Gesù per ringraziarlo. Era un Samaritano. Ma Gesù osservò: “Non sono stati guariti tutti e dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato chi tornasse a render gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?”. E gli disse: “Alzati e va’, la tua fede ti ha salvato!”.


MEGALINARION 

 Theotòke, i elpìs  pàndon  ton Christianòn, skèpe, frùri, fìlatte tus elpìzondas is sè. En nòmo, skià ke gràmmati tìpon katìdhomen i pistì; pàn àrsen to tin mìtran dhianìgon àghion Theò; dhiò protòtokon Lògon, Patròs anàrchu Iiòn, prototokùmenon Mitrì apiràndhro megalìnomen.

Madre di Dio, speranza di tutti i cristiani, proteggi e custodisci quanti sperano in te, e su di essi vigila. Nell’ombra e nella lettera della Legge, contempliamo, fedeli, la figura: ogni maschio che apre il seno materno è sacro a Dio; magnifichiamo dunque come primogenito il Verbo, Figlio del Padre che non ha principio, primo nato a una madre ignara d’uomo.



sabato 8 gennaio 2022

La Domenica Bizantina - Domenica 09 Gennaio 2022 - Domenica dopo la Teofania

 9 GENNAIO 2022

DOMENICA DOPO LA TEOFANIA 


San Polieucto martire

Tono pl. IV - Eothinon X


1^ ANTIFONA

En exòdho Israìl ex Eghìptu, ìku Iakòv, ek laù varvàru. Tes presvìes tis Theotòku, Sòter, sòson imàs.

Quando Israele uscì dall’Egitto, la casa di Giacobbe da un popolo barbaro. Per l’intercessione della Madre di Dio, o Salvatore, salvaci.


2^ ANTIFONA

Igàpisa, òti isakùsete Kìrios tis fonìs tis dheìseòs mu. Sòson imàs, Iiè Theù, o en Iordhàni ipo Ioànnu vaptisthis psàllondàs si alliluia.

Amo il Signore perché egli ascolta la voce della mia supplica. O figlio di Dio, che sei stato battezzato da Giovanni nel Giordano, salva noi che a te cantiamo: Alliluia.


3^ ANTIFONA

Exomologhìsthe to Kirìo, òti agathòs, òti is ton eòna to èleos aftù.

En Iordhàni vaptizomènu su, Kìrie, i tis Triàdhos efaneròthi proskìnisis; tu gar Ghennìtoros i fonì prosemartìri si, agapitòn se Iiòn onomàzusa; ke to Pnèvma en ìdhi peristeràs evevèu tu lògu to asfalès. O epifanìs, Christè o Theòs, ke ton kòsmon fotìsas, dhòxa si.


Celebrate il Signore perché è buono, perché in eterno è la sua misericordia.

Al tuo battesimo nel Giordano, Signore, si è manifestata l’adorazione della Trinità: la voce del Padre ti rendeva infatti testimonianza, chiamandoti ‘Figlio diletto’, e lo Spirito in forma di colomba confermava la sicura verità di questa parola. O Cristo Dio che ti sei manifestato e hai illuminato il mondo gloria a te.


ISODIKÒN

Evloghìmenos o erchòmenos en onòmati Kirìu. Theòs Kìrios ke epèfanen imìn. Sòson imàs, Iiè Theù, o anastàs ek nekròn, psàllondàs si: Alliluia.


Benedetto colui che viene nel nome del Signore, Dio è il Signore ed è apparso a noi. O Figlio di Dio, che sei risorto dai morti, salva noi che a te cantiamo: Alliluia.


APOLITIKIA

Ex ypsus katìlthes, o èvsplachnos, tafìn katedhèxo triìmeron, ìna imàs eleftheròsis  ton pathòn: i zoì ke i anàstasis imòn, Kìrie, dhòxa si.

Sei disceso dall’alto, o pietoso, hai accettato la sepoltura di tre giorni, per liberare noi dalle passioni: vita e risurrezione nostra, Signore, gloria a te.

O Theos tòn Patèron imòn o piòn ai meth’imòn kata tin sin epiìkian, mi apostìsis to èleòs su af’imòn, alla tès aftòn ikesìes, en irìni kivèrnison tin zoin imòn.

O Dio dei padri nostri, che sempre agisci con noi secondo la tua clemenza, non distogliere da noi la tua misericordia, ma, per le loro preghiere, dirigi la nostra vita nella pace.

En Iordhàni vaptizomènu su, Kìrie, i tis Triàdhos efaneròthi proskìnisis; tu gar Ghennìtoros i fonì prsemartìri si, agapitòn se Iiòn onomàzusa; ke to Pnèvma en ìdhi peristeràs evevèu tu lògu to asfalès. O epifanìs, Christè o Theòs, ke ton kòsmon fotìsas, dhòxa si.

Al tuo battesimo nel Giordano, Signore, si è manifestata l’adorazione della Trinità: la voce del Padre ti rendeva infatti testimonianza, chiamandoti “Figlio diletto”, e lo Spirito in forma di colomba confermava la sicura verità di questa parola. O Cristo Dio che ti sei manifestato e hai illuminato il mondo gloria a te.


APOLITIKION DEL SANTO DELLA CHIESA

Kanòna pìsteos ke ikòna praòtitos enkratìas dhidàskalon anèdhixè se ti pìmni su i ton pragmàton alìthia; dhià tùto ektìso ti tapinosi ta ipsilà, ti ptochìa ta plùsia; Pàter Ierarcha Nicòlae, prèsveve Christò to Theò, sothìne tas psichàs imòn.

Regola di fede immagine di mansuetudine, maestro di continenza ti designò al tuo gregge la verità dei fatti; e in vero con l’umiltà hai raggiunto le vette più eccelse, con la povertà la vera ricchezza, Padre Gerarca Nicola prega Cristo Dio di salvare le anime nostre.


KONDAKION

Epefànis sìmeron ti ikumèni, ke to fòs su, Kìrie, esimiòthi ef’imàs en epignòsi imnùndas se: Ilthes, efànis, to fòs to apròsiton.

Ti sei manifestato oggi a tutto il mondo, e la tua luce, Signore, è stata impressa su di noi, che riconoscendoti a te inneggiamo: Sei venuto, sei apparso, o luce inaccessibile.


INVECE DEL TRISÀGHION

Osi is Christòn evaptìsthite, Christòn enedhìsasthe. Alliluia.

Quanti siete stati battezzati in Cristo, di Cristo vi siete rivestiti. Alliluia.


APOSTOLOS (Ef. 4,7-13)

- Scenda su di noi la tua misericordia, o Signore, come abbiamo sperato in te. (Sal. 32,22).

- Esultate, giusti, nel Signore; ai retti si addice la lode. (Sal. 32,1).


Dalla lettera di San Paolo agli Efesini


    Fratelli, a ciascuno di noi è stata data la grazia secondo la misura del dono di Cristo. Per questo sta scritto: Ascendendo in cielo ha portato con sé prigionieri, ha distribuito doni agli uomini. Ma che significa la parola “ascese”, se non che prima era disceso quaggiù sulla terra? Colui che discese è lo stesso che anche ascese al di sopra di tutti i cieli, per riempire tutte le cose. E` lui che ha stabilito alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti, altri come pastori e maestri, per rendere idonei i fratelli a compiere il ministero, al fine di edificare il corpo di Cristo, finché arriviamo tutti all’unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, allo stato di uomo perfetto, nella misura che conviene alla piena maturità di Cristo. 

Alliluia (3 volte).

- Canterò in eterno la tua misericordia, o Signore, con la mia bocca annunzierò la tua fedeltà di generazione in generazione. (Sal. 88,2). 

Alliluia (3 volte).

- Poiché hai detto: “La mia grazia durerà per sempre”; la tua verità è fondata nei cieli. (Sal. 88,3).  

Alliluia (3 volte).


VANGELO (Mt.4, 12-17)

In quel tempo, avendo saputo che Giovanni era stato arrestato, Gesù si ritirò nella Galilea e, lasciata Nazaret, venne ad abitare a Cafarnao, presso il mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, perché si adempisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia: Il paese di Zàbulon e il paese di Nèftali, sulla via del mare, al di là del Giordano, Galilea delle genti; il popolo immerso nelle tenebre ha visto una grande luce; su quelli che dimoravano in terra e ombra di morte una luce si è levata. Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: “Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino”.


MEGALINARION 

Megàlinon, psichì mu, ton en Iordàni elthònda vaptistìne. O ton ipèr nun tu toku su thavmàton Nìnfi Pànaghne, Mìter evloghimèni. Di'is tichòndes pandelùs sotirìas, epàxion krotùmen os everghèti dhoron fèrondes imnon evcharistìas.

Esalta, o anima mia, colui che venne a battezzarsi nel Giordano. Oh, gli incredibili prodigi del tuo Figliolo, Sposa Purissima e Madre benedetta. Noi lodiamo te qual nostra benefattrice, per cui abbiamo ottenuto l’intera nostra salvezza offrendoti in dono l’inno della riconoscenza.


MEGALINARIO DI SAN NICOLA

O Nicola Santo e protettor* custodisci tutti* e proteggi da ogni mal*; in terra e per mare* il popolo devoto* che con fede accorre* ad inneggiare Te.


KINONIKON

 Epefàni i chàris tu Theù i sotìrios pàsin anthròpis. Alliluia. 

La grazia salvatrice di Dio s’è mostrata a tutti gli uomini. Alliluia. 


DOPO “SOSON, O THEOS”: 

    En Iordhàni vaptizomènu su,     Al tuo battesimo nel Giordano,


INVECE DI “II TO ÒNOMA KIRÌU”

    En Iordhàni vaptizomènu su,     Al tuo battesimo nel Giordano,